Voli covid tested di Alitalia, 25 positivi fermati prima di imbarcarsi
Nei giorni scorsi Alitalia ha annunciato il prolungamento della sperimentazione dei voli Roma/Milano e viceversa, dove si accede soltanto se […]
Nei giorni scorsi Alitalia ha annunciato il prolungamento della sperimentazione dei voli Roma/Milano e viceversa, dove si accede soltanto se in possesso di un tampone negativo o solo se ci si sottopone al test al momento dell’imbarco.
In questo articolo:
L’esperimento che doveva concludersi a metà ottobre proseguirà ancora per qualche settimana, in modo da avere un maggior numero di dati da analizzare.
Ti informiamo che i voli sperimentali Covid-Tested tra Roma e Milano, sono stati prorogati. Tutte le informazioni le trovi qui >>> https://t.co/44cazXiCJZ pic.twitter.com/IMMdeFIdIB
— Alitalia (@Alitalia) October 20, 2020
Secondo quanto pubblicato dal “Corriere” e sulla base dei dati forniti dalla compagnia aerea italiana, sono stati in tutto 25 i passeggeri fermati e rimandati a casa perché positivi al test, ovvero lo 0,8% di tutti quelli che si sono imbarcati. Una cosa molto simile accade a chi si vuole imbarcare su una nave da crociera, il via libera in questo caso avviene solo dopo aver effettuato il test agli imbarchi, non basta la certificazione di negatività di un tampone eseguito nei giorni precedenti.
La strategia di Alitalia, la prima compagnia al mondo ad attivare questa politica su almeno una coppia di voli, è osservata con attenzione da tutte le compagnie mondiali e dai governi. Oggi ci sono aviolinee che impongono di avere un test negativo non più vecchio di 72 ore, ovvero 3 giorni, per imbarcarsi per una destinazione specifica, perché così chiedono i governi di molte nazioni per rilasciare l’ok all’ingresso nel paese.
Quello di Alitalia però è il primo esempio nel quale tutti i passeggeri sono obbligatoriamente tenuti ad essere tamponati per avere il via libera all’imbarco. Si spera che questa modalità, attuata con la collaborazione degli scali, possa diventare uno standard allievando così le restrizioni e divieti che oggi, di fatto, stanno paralizzando il trasporto aereo mondiale.
La sperimentazione
Secondo i dati forniti da Alitalia nel primo mese di attività sono stati circa 3.700 i passeggeri imbarcati. I voli oggetto dell’iniziativa sono, da Roma verso Milano, l’AZ 2038 delle ore 13:30 (attivo tutti i giorni della settimana) e l’AZ 2092 delle ore 17:20 (attivo dal lunedì al venerdì, dal 26 ottobre parte alle 17:30). Da Linate verso Fiumicino i voli Covid-tested sono l’AZ 2039 delle ore 10:00 (attivo tutti i giorni della settimana) e l’AZ 2061 delle ore 17.00 (attivo dal lunedì al venerdì).
Sono 13 i passeggeri positivi che stavano per imbarcarsi a Roma e 12 quelli che volevano fare il percorso inverso e che invece sono stati segnalati alle autorità sanitarie per essere sottoposti ad ulteriori accertamenti. Se consideriamo che il 15% dei passeggeri si è presentato all’imbarco con l’esito di un tampone molecolare negativo, la percentuale di positivi “beccata” è di circa uno ogni quattro voli.
La logistica
Un’ulteriore sfida per gli scali è l’organizzazione di luoghi adatti a svolgere queste procedure. In tutto il mondo ogni aeroporto ha adottato una strategia differente, cercando di evitare troppo disagio ai passeggeri ma garantendo, ovviamente, tutte le procedure di sicurezza.
Ma se si pensa ad un’estensione della misura su larga scala, non sarà più possibile svolgere queste operazioni fuori dall’area sterile aeroportuale, altrimenti si costringeranno i passeggeri in connessione ad uscire e ripassare ai controlli di sicurezza con il rischio di far perdere il volo a chi scende da un aereo e prosegue il viaggio su un secondo volo.
Le compagnie, Alitalia inclusa, stanno valutando di concerto con le autorità sanitarie anche l’uso di test salivari che sembrerebbero offrire le medesime garanzie di affidabilità dei tamponi rapidi. Questo non solo garantirebbe una riduzione dei tempi, ma anche dei costi che le compagnie – e ovviamente per ricaduta i passeggeri – devono sostenere.