La migliore low cost europea rischia di fallire. Norwegian ha i giorni contati
La pandemia da Coronavirus continua a fare danni colpendo anche i migliori e questa volta tarpa le ali a Norwegian […]
La pandemia da Coronavirus continua a fare danni colpendo anche i migliori e questa volta tarpa le ali a Norwegian Air, provocandone una vera caduta in picchiata.
In questo articolo:
Un’inversione di rotta inaspettata, pochi giorni dopo che la 27esima edizione del World Travel Awards aveva premiato la compagnia scandinava come la low cost leader in Europa per il 2020, conferendole uno dei premi più prestigiosi del settore viaggi per il sesto anno consecutivo.
Un riconoscimento che, come affermato da Jacob Schram, CEO di Norwegian, si rivela una conferma della resilienza e dedizione di tutti i dipendenti della compagnia aerea, che hanno affrontato la crisi da veri guerrieri, senza dimenticare l’importanza di mettere sempre al centro dell’attività i clienti.
Ed in tempi dove la giusta attenzione va data non solo alle persone, ma anche all’ambiente, Norwegian ha dimostrato di voler continuare ad essere leader anche nell’aviazione sostenibile, impegnandosi in favore del pianeta.
Per questo nel 2020 ha messo in atto una nuova strategia di sostenibilità ambientale che ha diversi obiettivi: la riduzione di emissioni nocive del 45% entro il 2030, l’eliminazione di plastica non riciclabile e il riciclo, entro il 2023, di tutta la plastica monouso.
Un piano di azione che prende avvio dalle precedenti iniziative, tra le quali vi è l’obiettivo di diventare la prima compagnia aerea che s’impegna a firmare la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), con lo scopo di diventare un vettore aereo a emissioni zero entro il 2050.
La strategia di Norwegian per sorvolare la crisi del Covid-19
Nonostante il grande impegno, i riconoscimenti e le lodevoli iniziative, però, la situazione della compagnia aerea sta precipitando e il Coronavirus è stato il colpo di grazia.
La situazione si è fatta particolarmente critica dopo che il governo norvegese ha imposto restrizioni di viaggio e ha deciso di non fornire a Norwegian Air ulteriori aiuti finanziari, indispensabili alla compagnia per poter reagire alla crisi, considerando che esaurirà completamente le proprie risorse finanziarie all’inizio del 2021.
Di conseguenza la scelta è stata quella di mantenere i costi di gestione al minimo.
Strategia che purtroppo ha portato al licenziamento di 1.600 dipendenti e allo stallo definitivo di 15 dei 21 aerei impiegati negli ultimi mesi.
Come annunciato da Jacob Schram, infatti, “prima del Covid-19 Norwegian impiegava più di 10.000 persone, ma nei prossimi mesi saranno impiegati solo 600 dipendenti. Il nostro obiettivo è mantenere sei aeromobili sulle rotte nazionali in Norvegia e mi aspetto che Norwegian riceverà anche il supporto dal Ministero dei Trasporti, come annunciato in precedenza”.
“Purtroppo – ha aggiunto -, la significativa riduzione delle rotte interesserà anche i clienti che hanno già prenotato un volo con Norwegian, ma faremo tutto il possibile per offrire a chi è interessato un’opzione di viaggio alternativa. Mi scuso sinceramente per il disagio causato da questa situazione”.
Attualmente quindi non ci saranno rotte da e per il Regno Unito e gli Stati Uniti, mentre rimarranno operative:
- Oslo – Alta
- Oslo – Bergen
- Oslo – Bodø
- Oslo – Evenes
- Oslo – Haugesund
- Oslo – Kirkenes
- Oslo – Molde
- Oslo – Stavanger
- Oslo – Tromsø
- Oslo – Trondheim
- Oslo – Ålesund
- Tromsø – Longyearbyen
Norwegian lotta contro il fallimento e presenta istanza di protezione
Il diniego da parte del governo a una nuova richiesta di sostegno finanziario da parte di Norwegian sembra non aver atterrato ancora del tutto la compagnia scandinava che, davanti al rischio di fallimento, ha presentato in Irlanda istanza formale per la protezione, in caso di bancarotta.
Una decisione strategica, attuata nella speranza di guadagnare il tempo necessario per una ristrutturazione economica, all’insegna di una riduzione del debito, con tagli ai costi e il reperimento di nuovo capitale.
Jacob Schram spiega questa mossa come il tentativo di garantire un futuro alla Norwegian, con la speranza che questa diventi una compagnia aerea finanziariamente più forte e competitiva, a beneficio di clienti, dipendenti e investitori.
Il processo per l’istanza di protezione si svolgerà proprio in Irlanda perché è qui che hanno sede due delle società che gestiscono gli aerei della Norwegian, ovvero l’Arctic Aviation Assets e la Norwegian Air International.
Secondo le predisposizioni irlandesi, l’esame dei documenti finanziari presentati verrà affidato a un esaminatore nominato dal tribunale e offrirà all’azienda 100 giorni di protezione dai creditori.
Durante questo periodo, secondo le dichiarazioni rilasciate, Norwegian manterrà operativo il proprio network, nonostante la riduzione delle rotte.
A questo punto non resta che aspettare e vedere se anche stavolta la Norwegian Air riuscirà a scampare la liquidazione, per tornare a solcare i cieli d’Europa e non solo.