Test rapidi in aeroporto in attesa del vaccino, è questa la nuova via per ricominciare a viaggiare?
Le compagnie aeree stanno cercando in tutti i modi di convincere i Governi che l’aereo è uno dei mezzi di […]
Le compagnie aeree stanno cercando in tutti i modi di convincere i Governi che l’aereo è uno dei mezzi di trasporto più sicuri al mondo, se non il più sicuro. Si susseguono gli studi che confermano quanto sia poco probabile infettarsi in volo, ovviamente non è così per tutto il resto del percorso che si compie quando ci si deve spostare da un punto all’altro del pianeta.
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Anche gli aeroporti hanno attivato strategie di screening dei passeggeri, la prima è stata la Germania poi sono arrivate le altre nazioni. Alitalia è stata, invece, la prima compagnia al mondo ad attivare dei voli dove si accede a bordo solo con test negativo.
Lo stesso avviene anche nel mondo delle crociere (l’Italia ha fatto nuovamente da apripista), si sale solo dopo essersi sottoposti a tampone, ovviamente a bordo della nave come in aereo mascherina sempre su naso e bocca.
Bloccare un positivo in aeroporto vuol dire evitare che si sviluppi un focolaio e quindi fermare sul nascere una potenziale minaccia. Ecco che il ruolo degli aeroporti diventa fondamentale nel controllo della diffusione della pandemia.
Quasi tutti gli scali internazionali italiani si sono dotati di strutture per eseguire i tamponi rapidi ai passeggeri provenienti dall’estero e lo stesso hanno fatto gli scali in giro per il mondo. Secondo le compagnie aeree questa pratica, unita ad un’adeguata copertura sanitaria, dovrebbe essere la chiave per riaccendere il motore dei viaggi internazionali. Solo facendo ripartire i viaggi di lavoro non si potrebbe ridare ossigeno alle casse delle compagnie che in questi 8 mesi hanno visto prosciugarsi i conti in banca e precipitare il valore delle azioni.