Viaggiare ai tempi del Coronavirus: quando un viaggio è essenziale?
Viaggiare ai tempi del Coronavirus non è facile. Anzi, a volte è impossibile. Tra lockdown e restrizioni, voli cancellati e […]
Viaggiare ai tempi del Coronavirus non è facile. Anzi, a volte è impossibile. Tra lockdown e restrizioni, voli cancellati e scarse disponibilità economiche, spesso non si può partire. O si preferisce non farlo. Tuttavia c’è chi la sua vena wonderlust non l’ha persa e, pur sapendo di dove attuare tutta una serie di precauzioni, non intende rinunciare a partire. E poi c’è chi per forza deve farlo, i cosiddetti “viaggi essenziali”.
In questo articolo:
Ma cos’è un viaggio essenziale e cosa dice la normativa italiana? Scopriamolo insieme.
Cosa dice la normativa anti-Covid in Italia
La Farnesina ha sconsigliato agli italiani di viaggiare all’esterno, a meno che non si tratti di viaggi essenziali. Anche perché, dato l’alto numero di contagi europei, non è esclusa l’introduzione di nuove restrizioni mentre il viaggio è in corso. Ancora peggio se si parla di viaggi extra-UE.
Sul sito Viaggiare Sicuri sono disponibili due questionari, uno per chi deve partire per l’estero e uno per chi deve rientrare in Italia. “Il questionario non ha valore legale. Il risultato del questionario non garantisce l’ingresso nel Paese, che è rimesso alla valutazione degli ufficiali preposti ai controlli di frontiera, sia in Italia che nel Paese di destinazione. Fornisce però un’indicazione generale su quanto previsto dalla normativa vigente in Italia. Le autorità del Paese di destinazione possono prevedere tuttora il divieto di ingresso per alcune o tutte le categorie di viaggiatori. Questo, anche se lo spostamento verso l’estero risulta possibile per la normativa italiana” si legge.
Sul sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Italiana è invece disponibile il modulo di autocertificazione (qui) per l’ingresso in Italia dall’estero.
Fino al 3 dicembre 2020, gli italiani possono viaggiare verso:
- San Marino e Città del Vaticano
- Paesi UE (tranne quelli che sono indicati negli elenchi C e D), SCHENGEN, Andorra, Principato di Monaco, senza necessità di motivazione e senza obbligo di isolamento al rientro
- Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord: al rientro da questi Paesi è però necessario compilare un’autocertificazione ed essersi sottoposti nelle 72 ore precedenti il rientro ad un tampone risultato negativo (in alternativa, è possibile effettuare il tampone entro 48 ore dal rientro)
- Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Romania, Ruanda, Repubblica di Corea, Tailandia, Tunisia, Uruguay, senza necessità di motivazione (ma potrebbero esserci delle restrizioni applicate da questi Paesi)
È però necessario tenere conto della situazione epidemiologica e partire solo in caso di viaggio essenziale.
Che cos’è un viaggio essenziale
Sia sul territorio nazionale che verso l’estero, si parla di viaggiare solo in caso di viaggio essenziale.
Esempi di viaggio essenziale sono:
- i viaggi per lavoro
- i viaggi per motivi di studio / insegnamento o per prendersi cura di un famigliare
- visite, appuntamenti medici o interventi chirurgici
Non esiste dunque una definizione in sé di cos’è un viaggio essenziale: non lo specifica la Farnesina, non lo specifica il Governo.
Da quelle che sono le linee guida, è però ben intuibile che non si può viaggiare per vacanza, né per raggiungere le seconde case: questi sono spostamenti che rientrano nella categoria dei viaggi non essenziali. Viaggi che, in tempi di Covid-19, è decisamente bene evitare (anche quando non sono vietati dalla legge).