Ecco come Etihad ha “salvato” il campionato mondiale di Formula 1
Il Covid-19 non ha fermato la Formula 1. La stagione 2020 si è conclusa ad Abu Dhabi, per un calendario […]
Il Covid-19 non ha fermato la Formula 1. La stagione 2020 si è conclusa ad Abu Dhabi, per un calendario generale comprensivo di 17 tappe. Rispettare le norme di sicurezza non è stato facile, considerando il gran numero di persone chiamato a spostarsi di Paese in Paese, team dopo team. Guardando ad Abu Dhabi, è stato di fondamentale importanza l’intervento di Etihad, che è riuscita a contribuire enormemente al trasporto umano e non solo. Spazio infatti anche ai bolidi da corsa.
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Sono stati effettuati 10 voli per trasportare crew e piloti di Formula 1 da Manama, in Bahrein, ad Abu Dhabi. Il tutto è stato possibile grazie a un mix di velivoli, dal Boeing 787 Dreamliners agli Airbus A320 e A321. A ciò si sono aggiunti dei voli cargo, destinati ovviamente alle auto e a tutte le attrezzature meccaniche previste. Una vera e propria prova di forza da parte della compagnia, in grado di garantire assoluta sicurezza in un caso così complesso. Un occhio strizzato a tutti i futuri passeggeri intenzionati a prendere il volo per lavoro o passione. La formula Etihad funziona ed è in grado di garantire la necessaria sicurezza contro la pandemia legata all’emergenza Covid-19.
Il metodo Etihad
Solitamente non ci si stupirebbe di un trasferimento di questo tipo che, per quanto caratterizzato da una mole di elementi impressionante, può dirsi rientrante in una sorta di norma. Ciò che sorprende è che Etihad sia stata in grado di rispettare i crismi della biosfera della Formula 1.
La compagnia ha trasportato 1.248 persone: una vera e propria sfida logistica, considerando i limiti imposti da questo particolare anno. Ecco un breve commento da parte di Terry Daly, executive della Etihad Airways: “Il 2020 ci ha offerto l’opportunità di mostrare le nostre ‘credenziali’ e la strada da seguire in questo settore nella risposta al Covid-19. Il nostro ruolo in questa operazione è stato pianificato in maniera meticolosa”.
La compagnia ha dovuto tener conto del fatto che le differenti scuderie facevano capo ad altrettante bolle sanitarie. Si è deciso di chiudere parte dell’aeroporto del Bahrain per consentire il transito di questa enorme mole di passeggeri. Ad Abu Dhabi si è invece scelto di chiudere del tutto, per l’intera giornata, il Terminal 3 consentendo l’arrivo in sicurezza dei voli previsti per la Formula 1. Tutte le persone a bordo hanno dovuto presentare un certificato che ne attestasse la negatività, al fine di poter lasciare il Bahrein. Un nuovo test è stato poi effettuato a tutti, una volta giunti ad Abu Dhabi. I passeggeri sono poi stati isolati in sei differenti alberghi, in attesa dei risultati. Un’operazione mastodontica, che si è conclusa nel migliore dei modi.
Cos’è la biosfera?
Il modello biosfera ha fatto la sua prima apparizione proprio ad Abu Dhabi. Un test chiave che ha dato ottimi risultati in termini di sicurezza. Ciò vuol dire che con ogni probabilità la Formula 1 potrebbe decidere di attuarlo nuovamente in Australia, in occasione del primo weekend di F1 2021.
Per biosfera si intende un nuovo tipo di bolla, all’interno della quale far rientrare tutti i membri interessati delle varie scuderie. Un controllo totale e assoluto di qualsiasi spostamento previsto. Per questo motivo ad Abu Dhabi si è giunti unicamente attraverso voli charter, al fine d’avere il controllo dei possibili contatti. Per l’ingresso sono stati inoltre richiesti ben 4 tamponi negativi.
Nulla viene lasciato al caso e le limitazioni di movimento sono ancor più rigorose del solito, tra alberghi e circuito. Un test svolto non a caso ad Abu Dhabi, da sempre molto attenta in merito agli ingressi nello Stato. Lo stesso dicasi per l’Australia, che nel 2021 rappresenterà un nuovo e importante banco di prova.