Tempi duri per gli equipaggi, c’è chi esce dalla camera d’hotel e viene arrestato e chi multato per aver fatto festa
L’emergenza Covid-19 ha portato al concretizzarsi di situazioni a dir poco impensabili fino ad un anno fa. Lo sa bene […]
L’emergenza Covid-19 ha portato al concretizzarsi di situazioni a dir poco impensabili fino ad un anno fa. Lo sa bene un assistente di volo di KLM, arrestato per aver lasciato la propria camera d’albergo. Il tutto è avvenuto a Singapore, dove pare sia ancora in stato di fermo.
In questo articolo:
Tenendo conto della pandemia ancora in atto, è necessario conoscere in maniera approfondita i regolamenti interni dei vari Paesi, soprattutto se si intende cimentarsi in numerosi spostamenti, per lavoro o piacere. Singapore ha attuato una serie di regole molto restrittive per quanto riguarda i voli internazionali, al fine di tutelare la popolazione locale.
Alcune norme sono state studiate in maniera apposita per gli assistenti di volo delle varie compagnie. A loro è richiesto di restare all’interno delle camere d’albergo prenotate. Un soggiorno forzato che non può essere interrotto. In questo modo è possibile garantire un corridoio sicuro per i lavoratori, chiamati a restare in stanza dall’arrivo alla ripartenza. Va da sé che tale regolamento vale tanto per gli assistenti di volo quanto per i piloti e gli altri addetti ai voli internazionali.
In molti casi non è consentito neanche aprire la porta della propria camera, figurarsi concedersi il lusso di recarsi nella lobby dell’hotel, come accaduto a Singapore. L’arresto è stato immediato e non è ancora chiaro il motivo per il quale il dipendente di KLM abbia deciso di correre tale rischio, per sé e per gli altri. Stando alle prime ipotesi, pare possa aver ritenuto possibile muoversi all’interno dell’albergo, evitando di superare le porte d’ingresso, dimenticandosi che le chiavi delle camere che vengono consegnate agli equipaggi possono aprire la porta della stanza solo una volta.
Il comunicato di KLM
In merito alla vicenda si è già espressa KLM, che ha pubblicato un comunicato stampa ufficiale. Poche righe per spiegare l’accaduto: “Il 14 novembre un membro della crew KLM ha violato le regole di quarantena locali legate al coronavirus, lasciando temporaneamente la propria camera d’albergo senza permesso. Non faremo altri annunci”. Difficile ottenere ulteriori informazioni in merito, ma pare che la persona sia ancora soggetta a fermo, in attesa di accuse ufficiali.
Il caso Australia
Un problema alquanto serio da risolvere, a quanto pare, quello degli assistenti di volo. Riuscire a confinarli in camera non è un compito così semplice. Se nel caso della KLM si è trattato di un singolo elemento, in Australia sono state segnalate ben tredici persone, ree d’aver violato la quarantena imposta.
Il tutto è avvenuto a Mascot, un sobborgo di Sydney, dove i poliziotti sono intervenuti in seguito ad alcune segnalazioni e hanno scoperto che 13 assistenti di volo hanno trascorso una serata tra i locali del posto. Ognuno di loro è stato multato con una sanzione da 1.000 dollari. L’accaduto ha spinto il governo australiano a rivedere il regolamento riguardante gli addetti ai lavori dei voli internazionali.
Allo stato attuale si procede a una ridistribuzione degli assistenti di volo per un totale di 25-26 alberghi. Al fine di poter garantire un migliore controllo, il numero di strutture sarà ridotto a due.
I ban dettati dal Covid
Non un periodo semplice per KLM, che si ritrova a fronteggiare questa vicenda dopo l’annuncio del ban da parte di Hong Kong. Regole ferree per i voli internazionali: stop di due settimane agli arrivi di una data compagnia, nel caso in cui venisse segnalato anche un solo caso positivo a bordo. È stato dunque impossibile far partire voli KLM da Amsterdam a Hong Kong dal 4 al 17 dicembre. I trasporti sono ripresi qualche giorno fa, anche se quelli da Hong Kong ad Amsterdam non sono mai stati interrotti.
Di recente anche l’Italia, insieme con altri Paesi, ha imposto un ban ad alcuni voli. Un decreto del ministro della Salute Roberto Speranza ha posto un veto ai collegamenti aerei tra Italia e Regno Unito. Con effetto immediato si tenta di arginare la diffusione di un “nuovo virus”, ovvero una variante del Covid-19 che va diffondendosi in Inghilterra.
A quanto pare i vaccini sviluppati possano avere effetto su questo “nuovo coronavirus”, ma l’Italia non intende correre rischi, in attesa di nuovi studi scientifici. Dello stesso parere anche Olanda, Belgio, Francia e Germania.