Dal Giappone a Hong Kong, dall’Inghilterra al Canada: nuove limitazioni anticovid
Chiunque voglia o debba continuare a viaggiare al tempo del Covid-19, per piacere o lavoro, dev’essere costantemente aggiornato sulle ultime […]
Chiunque voglia o debba continuare a viaggiare al tempo del Covid-19, per piacere o lavoro, dev’essere costantemente aggiornato sulle ultime novità in termini di regolamentazioni. È bene conoscere i propri doveri prima di presentarsi in aeroporto, come ad esempio l’obbligo di un test molecolare o antigenico nelle 72 ore precedenti la partenza. Così come è necessario conoscere nei dettagli le regolamentazioni italiane e quelle dei Paesi che intendiamo visitare. Ecco dunque alcuni aggiornamenti utili da annotare.
Il Giappone chiude i confini
In questo articolo:
Impossibile recarsi in Giappone, al momento. Il Governo ha infatti deciso di chiudere i propri confini in termini di arrivi, al fine di arginare la diffusione della nuova variante del Covid-19. Un provvedimento che si estende, temporalmente, fino al termine di gennaio 2021. Nessun ostacolo però per i cittadini giapponesi che intendono fare ritorno a casa, così come per i cittadini stranieri che vivono in Giappone.
L’emergenza è scattata intorno al 24 dicembre 2020, quando sono stati rilevati i primi positivi alla nuova variante del virus. Tutti provenienti dalla Gran Bretagna. Tokyo si è di colpo ritrovata a livelli d’allerta preoccuparti, registrando circa 1.000 nuovi casi in un solo giorno sul finire dell’anno. Non è dato sapere, al momento, se il provvedimento di chiusura possa essere prolungato. Il Governo dovrà fare le proprie valutazioni basandosi sui dati forniti dai test effettuati sul territorio.
Hong Kong allunga la quarantena
La nuova variante del Covid-19 ha comportato svariate modifiche nei regolamenti interni di molti Paesi. Chiunque volesse mettere piede a Hong Kong, ad esempio, dovrà fare i conti con una quarantena ulteriormente estesa per i viaggiatori stranieri. Si passa infatti dai 14 giorni precedentemente previsti ai ben 21 giorni attualmente richiesti.
Un rapido intervento resosi necessario dalla prima comparsa di positivi alla nuova variante. Si tratta di due studenti tornati a casa, che hanno fatto scattare l’allarme. Si spera che il passaggio da due a tre settimane di quarantena obbligatoria possa arginare in maniera netta e definitiva la diffusione del contagio. Questa non è però l’unica misura attuata.
Mettere piede a Hong Kong è a dir poco complesso, considerando che le porte possono dirsi aperte unicamente per cittadini residenti, locali o stranieri, i loro rispettivi membri familiari e rappresentati politici. A ciò si aggiunge l’assoluto divieto per tutti i voli provenienti dal Regno Unito e dal Sud Africa, dove sono stati registrati i primi casi della nuova variante del coronavirus.
Viaggio in Turchia: test richiesto
Fino a marzo 2021 chiunque voglia recarsi in Turchia dovrà avere con sé l’esito negativo di un test PCR effettuato 72 ore prima della partenza. Non sarà possibile riuscire ad accedere al Paese in caso contrario, l’unica eccezione è rappresentata dai passeggeri con età inferiore ai sei anni. Se è ormai nota la necessità di effettuare un test prima di poter partire, in questo caso si effettua una precisazione non di poco conto. Saranno accettati unicamente passeggeri in possesso di test molecolari, non rapidi e antigenici.

Test covid all’aeroporto per i passeggeri in arrivo
Quarantena in India
La nuova variante del Covid-19 ha fatto scattare l’allerta anche in India. Quarantena obbligatoria di ben 14 giorni per tutti i passeggeri in arrivo dal Regno Unito, Europa e Medioriente. L’isolamento avrà inizio subito dopo l’arrivo sul territorio, per poi procedere con un test PCR al termine del settimo giorno di quarantena. L’esito negativo consentirà di non dover sottostare all’isolamento obbligatorio per i restanti sette giorni, con il consiglio di procedere alla quarantena fiduciaria per un’ulteriore settimana. Il tutto si svolgerà all’interno di strutture alberghiere e non solo, individuate dal governo indiano, a spese dei singoli soggetti. In caso di esito positivo dopo 7 giorni si procederà al trasferimento dei passeggeri presso strutture designate per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19.
Test negativo per entrare in Canada
Tutti i passeggeri di età pari o inferiore ai 5 anni dovranno esibire un test negativo relativo al Covid-19 per poter accedere in Canada. Una modifica al regolamento attiva dal 7 gennaio 2021. Il ministro dei trasporti Marc Garneau ha annunciato tali restrizioni all’accesso, prendendo atto dell’aumento dei casi registrati, con maggiore diffusione nelle province più popolose, come Ontario e Quebec.
I passeggeri, dunque, dovranno sottoporsi ad un test entro 72 ore prima della partenza che, però, non consentirà di evitare l’obbligatoria quarantena di 14 giorni, una volta giunti nel Paese.
Le nuove regole nel Regno Unito
Così come tutti i Paese, anche il Regno Unito sta modificando le regolamentazioni inerenti agli arrivi. Annunciate le nuove linee da seguire. Tutti i passeggeri presenti su voli internazionali dovranno presentare un test Covid-19 negativo, effettuato entro 72 ore dalla partenza. Una restrizione valida anche per i cittadini britannici. Grant Shapps, ministro dei trasporti, ha sottolineato l’intenzione del Governo di mostrarsi alquanto flessibile in merito. Ciò vuol si traduce nell’accettazione di svariate tipologie di test, compresi quelli rapidi.
Ad essere esentate saranno differenti categorie di persone, dagli autotrasportatori a chiunque si sposti dall’Irlanda, dall’isola di Man e dalle isole del Canale. Nessun obbligo inoltre per tutti i bambini di età inferiore agli 11 anni.
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