Norwegian abbandona definitivamente il lungo raggio, 787 pronti per il migliore offerente
Sembrano lontani anni luce i fasti con i quali la compagnia low cost Norwegian annunciava nuove rotte, apriva nuove basi […]
Sembrano lontani anni luce i fasti con i quali la compagnia low cost Norwegian annunciava nuove rotte, apriva nuove basi e per prima trasportava da una parte all’altra dell’Atlantico passeggeri con biglietti a basso prezzo.
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Da marzo 2020 l’intera flotta a lungo raggio, formata da modernissimi 787, è parcheggiata in vari aeroporti. Da quel momento molti velivoli sono già stati riconsegnati alle compagnie di leasing e tra questi un paio sono finiti in Italia dopo essere stati ridipinti e riconfigurati e adesso sono pronti a spiccare il volo per la compagnia charter Neos Air.
Oggi è arrivato però l’inevitabile annuncio: “Norwegian si focalizzerà sul network europeo, terminando tutte le tratte intercontinentali”
All’apice del 2019, quando nulla sembrava poter arrestare la crescita del traffico aereo e la domanda di nuove rotte, gli aerei con le effigi dei celebri esploratori norvegesi sulla coda collegavano decine di città europee con altrettante destinazioni oltre oceano, arrivando anche in Sud America e in Asia.
Ma quella che recentemente è stata nominata, ancora una volta, la miglior low cost europea è costretta fare un passo indietro e a ripartire dalle basi.
“La nostra rete a corto raggio è sempre stata la spina dorsale di Norwegian e costituirà la base di un futuro modello di business resiliente – ha affermato Jacob Schram, CEO di Norwegian.- Il piano attuale è quello di servire questi mercati con circa 50 velivoli nel 2021 e di aumentare tale numero a circa 70 nel 2022. Inoltre, Norwegian mira a ridurre significativamente il proprio debito a circa 20 miliardi di NOK, circa 2 miliardi di euro. La compagnia ha recentemente riavviato un dialogo con il governo norvegese sulla possibile partecipazione dello Stato sulla base del nuovo piano aziendale”.
“Il nostro obiettivo è ricostruire una Norwegian forte e redditizia in modo da poter salvaguardare quanti più posti di lavoro possibile. Non ci aspettiamo che la domanda nel settore del lungo raggio si riprenda nel prossimo futuro e il nostro obiettivo sarà quello di sviluppare la nostra rete a corto raggio man mano che usciremo dal processo di riorganizzazione” ha concluso Schram.
Nel novembre 2019 la compagnia, che aveva una base a Roma Fiumicino, ha annunciato la sua crescita con l’apertura di due nuovi collegamenti verso gli USA, arrivando a prevedere 6 destinazioni: New York JFK, Los Angeles, San Francisco/Oakland, Boston, Denver e Chicago. L’obiettivo era di trasportare nel 2020 quasi mezzo milione di passeggeri solo in Italia.
Oggi invece tutti i 787 sono stati ufficialmente restituiti ai legittimi proprietari e non è detto che quelli stessi aerei, ridipinti con una altra livrea non tornino presto a Fiumicino, visto che potrebbero interessare anche alla nuova Alitalia che proprio sul 787 ha deciso di puntare per la flotta a lungo raggio.