A Taiwan un pilota fa scoppiare un focolaio, multato e licenziato
Dopo più di 250 giorni senza contagi interni, Taiwan ha registrato il primo caso di trasmissione locale di Covid-19. La […]
Dopo più di 250 giorni senza contagi interni, Taiwan ha registrato il primo caso di trasmissione locale di Covid-19. La catena della trasmissione del virus è stata rapidamente ricostruita, arrivando ad individuare un pilota neozelandese come responsabile dell’accaduto.
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Il sessantenne positivo è entrato in contatto con una trentenne di Taiwan. L’episodio è stato segnalato lo scorso dicembre tra i “casi importanti”.
Il piano di prevenzione relativo agli operatori di volo prevede un periodo di quarantena di tre giorni dopo ogni tragitto completato. Il sistema attualmente in vigore, però, non comporta alcun obbligo di test anti-Covid se non in presenza di chiari sintomi.
Il pilota, asintomatico, ha continuato ad effettuare voli senza alcuna limitazione. Ha infine mostrato alcuni sintomi (ha iniziato a tossire su un volo dagli USA a Taiwan), il che ha condotto a un test che ha evidenziato la sua positività il 20 dicembre 2020. In due giorni le autorità hanno individuato il primo caso di cittadino taiwanese positivo al coronavirus dopo mesi. La donna, 30enne, con la quale il pilota ha avuto a lungo contatti.
Gravi le conseguenze del gesto del pilota, che dovrà pagare una multa salata, pari a 10.600 dollari, per aver taciuto volontariamente le proprie attività agli ufficiali preposti. Per quanto non di poco conto, la sanzione rappresenta l’ultimo dei problemi per l’uomo. Eva Air ha infatti deciso di licenziare il proprio dipendente, che ha violato il protocollo in svariati modi. Alla mancata quarantena, si aggiunge anche il non utilizzo della mascherina protettiva obbligatoria nella cabina di pilotaggio.
Per quanto il caso locale abbia riscosso un clamore internazionale, i contagiati sarebbero tre in totale. Il pilota avrebbe contagiato, infatti, anche due colleghi. Trattasi di un pilota giapponese e uno taiwanese.
Covid a Taiwan, le dichiarazioni ufficiali
Taiwan ha proposto, ad oggi, un modello eccellente nella gestione della diffusione del Covid-19. Sono stati registrati, infatti, soltanto 777 casi di infezioni e sette morti dall’inizio della pandemia.
I provvedimenti in merito alla vicenda sono stati immediati, ma autorità e compagnia aerea hanno deciso di mantenere assoluta riservatezza in merito all’identità del pilota coinvolto. Nel comunicato rilasciato da Eva Air si legge: “Il comportamento di un singolo dipendente ha sminuito gli sforzi di tutti nella prevenzione della pandemia, comportando seri danni alla reputazione e all’immagine della compagnia”.
Un caso che le autorità taiwanesi hanno deciso di non prendere sotto gamba. Al di là della multa nei confronti del singolo, la vicenda ha mostrato chiaramente quali sono i rischi corsi in merito agli operatori di volo. In tale ambito potrebbero dunque essere attuati protocolli più severi.
Un singolo pilota potrebbe, infatti, aver contagiato fino a 170 persone. È questo il numero di contatti avuti dalla donna risultata positiva. Cittadini rintracciati rapidamente e posti in quarantena o, in assenza di evidenze, sottoposti a monitoraggio per eventuali sintomi. L’intera gestione della vicenda spiega chiaramente perché Taiwan sia in grado di vantare eccellenti numeri nella gestione del contenimento del virus. La ricerca ha compreso anche tutti i negozi e locali visitati dalla coppia, prontamente disinfettati, con richiesta di test per chiunque li abbia frequentati in quei giorni.