Il quartiere a luci rosse di Amsterdam trasloca
Non esiste viaggio ad Amsterdam senza un giro nel quartiere a luci rosse. Presto, però, la capitale dei Paesi Bassi […]
Non esiste viaggio ad Amsterdam senza un giro nel quartiere a luci rosse.
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Presto, però, la capitale dei Paesi Bassi potrebbe cambiare il suo volto. Almeno per quanto riguarda l’affascinante, provocatoria e caotica Red Light Zone.
Il quartiere a luci rosse sparirà, dunque? Non proprio. Verrà smantellato (se la proposta dovesse passare), col conseguente trasloco delle prostitute in zone diverse della città. Il motivo? Le autorità desiderano incoraggiare un diverso tipo di turismo, meno attratto dal lato più hot della capitale olandese e concentrato maggiormente sull’arte e la cultura.
Come cambierà il quartiere a luci rosse di Amsterdam
Molti dei bordelli e delle “vetrine” oggi posti negli stretti vicoli chiuderanno e le prostitute impiegate nel quartiere a luci rosse verranno trasferite altrove. È quanto stanno pensando di fare le autorità cittadine.
De Wallen, il centro medievale di Amsterdam, potrebbe salutare per sempre le sue insegne al neon. Dire addio alle “ragazze in vetrina”, a quei vicoletti della perdizione in cui ragazzi e uomini da tutto il mondo da decenni si accalcano. I sex shop traslocheranno e così faranno anche il museo del sesso e il museo della cannabis. Le vetrine chiuderanno i battenti, non solo per (ri)dare lustro alla città: troppi sono stati di recente gli episodi di violenza verbale ai danni delle prostitute.
“Dobbiamo restituire ad Amsterdam l’aspetto di un luogo turistico. I turisti sono i benvenuti, per godersi la bellezza e la libertà della città. Ma non possono certo farlo ad ogni costo” ha detto Dennis Boutkan, membro del partito laburista olandese. Il sindaco Femke Halsema ha spiegato invece che, tale decisione, servirà a fermare l’aumento della prostituzione illegale fornendo alle prostitute per scelta un ambiente sicuro in cui svolgere la loro attività.
Tuttavia, c’è chi ha storto il naso dinnanzi ad uno spostamento del quartiere a luci rossi. Le attività subirebbero infatti ingenti perdite, se i turisti non avessero un unico luogo in cui recarsi per vedere (e per provare) il lato “sex and cannabis” di Amsterdam.
La notizia, peraltro, arriva dopo la proposta di vietare ai turisti i tour del quartiere a luci rosse e l’ingresso nei coffee shop. Halsema, infatti, già da tempo propone l’accesso ai 166 caffè di Amsterdam che vendono marijuana ai soli cittadini olandesi per frenare il “turismo della droga”. Secondo la sua idea, la città dovrebbe restare “aperta, ospitale e tollerante”. Ma con regole più ferree, così da scoraggiare i criminali e da porre un freno al turismo di massa a basso budget.
Chi vincerà? Solamente nei prossimi mesi si conoscerà la risposta
Andare ad Amsterdam oggi
Viaggiare per l’Europa, ad oggi, non è semplice. La pandemia ha praticamente annullato la possibilità di un viaggio oltreoceano, ma anche spostarsi di qualche Paese comporta parecchie difficoltà.
Se sogni di andare ad Amsterdam nei prossimi mesi, prima che il quartiere a luci rosse sparisca per sempre (perché, diciamocelo, se la proposta passasse non sarà più la stessa cosa), sappi che attualmente sono in vigore delle restrizioni. Arrivando dall’Italia, è necessario presentare un test PCR negativo effettuato nelle 72 ore precedenti e un test rapido negativo effettuato subito prima della partenza. Arrivati in Olanda, è richiesta una quarantena di 10 giorni, che può essere ridotta se dopo il quinto giorno ci si sottopone a tampone.