Boeing 737 Max, nuovo stop: ecco perché 90 aerei sono stati fermati
Il 2021 doveva essere l’anno della ripartenza per il Boeing 737 Max. Ben 22 mesi di blocco e poi il […]
Il 2021 doveva essere l’anno della ripartenza per il Boeing 737 Max. Ben 22 mesi di blocco e poi il via libera in Europa a fine gennaio. Da allora sono trascorsi poco più di 60 giorni ed ecco un nuovo allarme rosso.
In questo articolo:
Nessun incidente stavolta, considerando come Boeing si sia mossa con largo anticipo. La compagnia ha consigliato di sospendere l’utilizzo dei velivoli, temporaneamente. Una nota stampa rivolta a 16 destinatari, con riferimento a un numero ancora non precisato di mezzi.
Il comunicato di Boeing
Nella giornata del 9 aprile 2021 Boeing ha rilasciato un comunicato stampa rivolto a 16 clienti che attualmente vantano nella propria flotta dei 737 Max. Si fa riferimento a un potenziale problema elettrico cui dover far fronte. Una nota giunta in maniera preventiva, al fine di verificare l’esistenza eventuale di questa specifica problematica in un dato numero di 737 Max. Il riferimento è a una componente del sistema di alimentazione elettrica. Un check fondamentale prima di ulteriori operazioni di volo.
La nota stampa evidenzia inoltre come Boeing sia attualmente in contatto con la US Federal Aviation Administration per riuscire a risolvere in tempi brevi questo problema in fase di produzione: “Stiamo procedendo a informare i nostri clienti dei numeri di coda specifici interessati da questa problematica. Forniremo loro indicazioni precise sulle azioni correttive appropriate” hanno detto da Boeing.
Quanti 737 Max sono stati sospesi
Neanche a dirlo, la maggior parte dei velivoli bloccati è attivo negli Stati Uniti. Dando uno sguardo al di là dell’oceano, dunque, ad essere coinvolte sono prevalentemente Southwest Airlines, American Airlines e United Airlines (i 3 principali operatori del 737 Max) che hanno fornito alcuni dati, anche se ancora non si conosce un numero preciso. La nota stampa diffusa da Boeing ha portato a circa 70 velivoli fermati e sottoposti a controllo, secondo direttive.
Un problema serio per qualsiasi compagnia coinvolta, ma se American Airlines ha dichiarato di dover sottoporre 17 dei propri 737 Max a manutenzione, ben differente è l’impatto per la Southwest. In questo caso, infatti, sono rimasti a terra 30 velivoli, il che rappresenta più della metà della flotta MAX del vettore, per un totale di 58 mezzi.
Il 737 Max è sicuro?
La domanda che tutti si pongono da più di un anno. Gli incidenti avvenuti in Indonesia ed Etiopia avevano posto uno stigma sui Boeing 737 Max, con la compagnia particolarmente attiva nel tentare di mostrare tutti i propri interventi in termini di sicurezza.
Molti i vettori che hanno deciso di annullare i propri ordini pregressi e, in alcuni casi, aumentare le richieste. Una fiducia che potrebbe però vacillare sul fronte dei passeggeri. È bene sottolineare come le problematiche siano ben differenti. Il guasto che ha portato ai 22 mesi di ban era dovuto al malfunzionamento di un sensore connesso a un dato software, noto come Maneuvering Characteristics Augmentation System (MCAS). Ciò aveva reso i velivoli incontrollabili, rendendo inutili gli interventi dei piloti, che non sono risciuti ad impedire il precipitare degli aeromobili.
In questo caso non vi è alcuna correlazione. Boeing lo specifica chiaramente. I mezzi coinvolti e già fermati, circa 90 in tutto il mondo, non erano in uso al tempo del blocco imposto dalle autorità.
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