Porte aperte dopo il vaccino: addio alla quarantena ma non alla mascherina
Vaccinarsi vuol dire ottenere automaticamente l’autorizzazione a viaggiare senza limitazioni? È questa la domanda che molti si stanno ponendo. La […]
Vaccinarsi vuol dire ottenere automaticamente l’autorizzazione a viaggiare senza limitazioni? È questa la domanda che molti si stanno ponendo. La lotta al Covid-19 prosegue ma le idee restano alquanto confuse in merito alla fase post iniezione. Il processo non pare così automatico, come qualcuno potrebbe pensare. Si ragiona sull’attuazione di passaporti sanitari atti a certificare la propria condizione medica. In linea generale, però, riuscire a comprovare l’avvenuta vaccinazione apre alcune porte ed evita la quarantena, almeno in determinate località. Ecco quali.
In questo articolo:
Dove viaggiare dopo il vaccino
Chiunque abbia ottenuto il vaccino può mettere piede in svariati Paesi senza l’obbligo di quarantena. È il caso dell’Estonia, ad esempio, che accetta un attestato relativo all’avvenuta vaccinazione da parte di una qualsiasi delle nove case farmaceutiche riconosciute a livello globale. In attesa del passaporto sanitario, sarà obbligatorio fornire una dichiarazione che citi il produttore e il numero di lotto. Potranno ignorare l’obbligo di quarantena anche coloro risultati positivi al Covid-19 negli ultimi sei mesi, salvo certificato medico.
Stesso discorso per la Georgia, che ammette senza restrizioni chiunque abbia ottenuto le due dosi di vaccino previste o, nel caso di Johnson & Johnson, una sola. Sarà possibile concedersi anche uno dei viaggi più desiderati, ovvero quello in Islanda. Ad oggi il Paese vieta l’accesso ai passeggeri non europei. Al di là di tale restrizione, però, chiunque sia in grado di dimostrare l’avvenuta vaccinazione potrà evitare ulteriori test in loco e la quarantena. Il certificato, cartaceo o digitale, non potrà essere presentato in lingua italiana. Dovrà essere in inglese, svedese, norvegese, islandese o danese.
La Polonia aveva annunciato già a dicembre 2020 d’essere pronta ad aprire le porte del Paese ai vaccinati. Stesso discorso per la Romania che pretende, però, siano trascorsi almeno 10 giorni dalla somministrazione della seconda dose. Una limitazione temporale che riguarda anche le Seychelles, ma in questo caso il tempo che deve trascorrere è di due settimane. Occorrerà sottoporsi a un test PCR prima della partenza (nelle 72 ore precedenti) e caricare il certificato relativo alle dosi ricevute sull’app Seychelles’ Travel Authorization.
Posso diffondere il virus dopo il vaccino?
Perché alcuni Paesi richiedono di attendere 7 o 14 giorni dopo la vaccinazione per poter superare i loro confini? Ciò vuol dire che, nonostante le dosi ricevute, un soggetto può ancora risultare pericoloso per la salute altrui?
Ad oggi non vi è una risposta univoca in tal senso. Il vaccino tutela il soggetto, anche se non è da escludere l’ipotesi che si venga infettati poco prima di ricevere la dose o poco dopo la prima, risultando positivi nel periodo che intercorre tra le due iniezioni. La comunità scientifica non è ancora in grado di stabilire, però, se un soggetto vaccinato possa, inconsapevolmente, diffondere il virus. Il numero di vaccinati è ancora limitato per poter tirare delle somme in tal senso.
Per questo motivo si consiglia di continuare a rispettare le norme di sicurezza anche dopo essere stati vaccinati. Ad oggi, ben lontani dall’immunità di gregge internazionale, il vaccino non rappresenta un automatico ritorno alla propria vecchia vita.
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