Italiani in Portogallo, ora si può: porte aperte al turismo
Il Portogallo si aggiunge al novero di Paesi che guardano a maggio come al mese delle riaperture. È necessario attuare […]
Il Portogallo si aggiunge al novero di Paesi che guardano a maggio come al mese delle riaperture. È necessario attuare programmi concreti per la stagione estiva, così da far ripartire il settore del turismo.
In questo articolo:
Porte aperte da lunedì 17 maggio. Il Paese autorizza i viaggi all’estero verso destinazioni europee, consentendo al tempo stesso il ritorno del turismo “non essenziale”. In questo caso si fa riferimento ai viaggiatori provenienti dall’Unione Europea, dal Regno Unito e dai Paesi dell’area Schengen, seppur con alcune limitazioni.
Gli italiani possono volare in Portogallo?
I turisti italiani possono prenotare serenamente le proprie vacanze in Portogallo per l’estate 2021? La risposta è sì e vale tanto per le località continentali che per le isole. L’Italia rientra nell’elenco dei Paesi con i quali sono stati ufficialmente riaperti i viaggi di piacere, al fianco di:
- Paesi dell’Unione europea
- Regno Unito
- Paesi dell’area Schengen – Liechtenstein, Norvegia, Islanda e Svizzera
Non è però un “liberi tutti” indiscriminato. Il Portogallo opera una distinzione anche tra i Paesi indicati. Occorre infatti vantare un numero di contagi uguale o inferiore a 500 per 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni (L’Italia presenta, ad oggi, 322.891 positivi, in calo di 5.991 unità, con un tasso di positività del 2.9%).
Ogni singolo viaggiatore dovrà fornire il risultato negativo di un test PCR per poi accedere alle regioni continentali o alle isole portoghesi. Ecco quali sono le linee guida da dover seguire:
- È obbligatorio compilare il modulo “Passenger Location Card” (operazione da poter sbrigare online), al fine di facilitare il lavoro di tracciamento del governo portoghese
- In caso di viaggio a Madeira o alle Azzorre è obbligatorio compilare il modulo “Regional Health Authority”. Si tratta di un’indagine epidemiologica che consente di controllare gli accessi alle isole. Un’operazione da svolgere tra le 12 e le 48 ore precedenti la partenza
- I passeggeri provenienti da Brasile, Sud Africa, Cipro, Croazia, Francia, India, Lituania, Paesi Bassi e Svezia devono registrare i propri dati presso il seguente sito: travel.sef.pt, accettando di sottoporsi a un periodo di quarantena di 14 giorni dopo l’arrivo
Cosa sapere
Un chiaro segnale di riapertura da parte del Portogallo, che non prevede alcun periodo di quarantena obbligatorio per i passeggeri provenienti da numerosi Paesi, tra i quali l’Italia. Il principale “ostacolo” da superare è il test PCR negativo, divenuto ormai una costante ben nota.
Sottoporsi a questa procedura è obbligatorio. Nessuno può dirsi escluso, il che porta al tema dei vaccinati. Il numero di cittadini italiani inoculati con la prima e la seconda dose è in costante crescita. Il Governo portoghese, però, non prevede ancora degli atteggiamenti più “leggeri” per tali soggetti. Anche loro devono dunque sottoporsi al test PCR per poter accedere al continente o alle isole.
Si può dire come il tampone negativo, da effettuare entro 72 ore dalla partenza, sia l’unica vera forma di controllo attiva, eccezion fatta per alcuni paesi, precedentemente indicati, per i quali è prevista la quarantena.
Dall’1 maggio il Portogallo è fuori dallo stato d’emergenza. Il presidente Marcelo Rebelo de Sousa ha annunciato di non essere intenzionato a rinnovarlo. Parole risalenti a più di due settimane fa, che hanno dato il via a una convinta riapertura.
Le misure attualmente in vigore sono decisamente meno stringenti, il che consente di programmare una vacanza in grande serenità. L’incidenza è di circa 70 casi per 100.000 abitanti, con il tasso di diffusione del Covid-19 più basso d’Europa.
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