Andare e tornare dall’estero, le regole dell’1 giugno
Col progredire della campagna vaccinale, in Italia e nel mondo, le regole in tema viaggi stanno cambiando. A partire dallo […]

Col progredire della campagna vaccinale, in Italia e nel mondo, le regole in tema viaggi stanno cambiando. A partire dallo scorso 16 maggio, e fino al 31 luglio, chi arriva in Italia da uno dei 27 Paesi dell’Unione Europea e dell’area Schengen, ma anche da Gran Bretagna, Irlanda del Nord e Israele, non deve più sottoporsi a quarantena. Una bella notizia per i turisti che arrivano da questi Paesi, ma anche per gli italiani che vi si recano in vacanza e devono poi far ritorno a casa.
In questo articolo:
Ma vediamo insieme quali sono le regole per andare e tornare dall’estero.
Andare e tornare dall’estero, quando la quarantena non serve più
Se stai organizzando un viaggio all’estero, per le prossime settimane o per la prossima estate, sappi che non hai più l’obbligo di quarantena se scegli una di queste mete:
- Austria
- Belgio
- Bulgaria
- Cipro
- Croazia
- Danimarca
- Estonia
- Finlandia
- Francia
- Germania
- Grecia
- Irlanda
- Israele
- Lettonia
- Lituania
- Lussemburgo
- Malta
- Paesi Bassi
- Polonia
- Portogallo
- Gran Bretagna e Irlanda del Nord
- Repubblica Ceca
- Romania
- Slovacchia
- Slovenia
- Spagna
- Svezia
- Ungheria
- Islanda
- Norvegia
- Liechtenstein
- Svizzera
- Andorra
- Principato di Monaco
Andare e tornare dall’estero non è più soggetto a regole, dunque? La risposta è no. Almeno, non per il momento. Quando entrerà in vigore il Green Pass (la data fissata è l’1 luglio, ma Mario Draghi ha ipotizzato un anticipo al 15 giugno), le cose saranno più semplici. Sarà infatti possibile spostarsi liberamente tra i Paesi dell’Unione Europea, senza quarantene né restrizioni, in tre casi: essere stati vaccinati (il Green Pass è valido 15 giorni dopo la prima dose, quindi non è necessario aver completato il ciclo vaccinale per viaggiare), essere guariti dal Covid-19 nei 6 mesi precedenti, essere risultati negativi al tampone molecolare oppure rapido.
Fino a che il Green Pass entrerà in vigore, che si sia vaccinati o meno, al ritorno in Italia è necessario presentare un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.
I Paesi dell’Elenco D (Stati Uniti compresi)
Viaggiare verso l’Europa è dunque tutto sommato semplice, e lo sarà ancor di più quando il Green Pass entrerà in vigore. Fermo restando che ogni Paese ha regole diverse in tema tamponi: l’età da cui è obbligatorio varia tra i 2 e gli 11 anni ed è necessario verificare bene quali siano le regole del Paese scelto per non trovarsi bloccati all’arrivo. Gli italiani, però, possono spingersi anche oltre. E partire per un vero viaggio oltreoceano. O meglio: possono farlo sulla carta.
Il Governo ha infatti inserito nell’elenco D Australia, Canada, Giappone, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Stati Uniti, Tailandia. Cosa vuol dire? Che, per l’Italia, in questi Paesi ci puoi andare. Ma che, di fatto, non lo si può fare per le regole d’ingresso: gli Stati Uniti proseguono col travel ban (e non si sa quando riapriranno), l’Australia ha deciso che fino al 2022 i suoi confini resteranno serrati. Qualora i Paesi del gruppo D dovessero riaprire, al momento gli italiani che vi si recano devono mostrare al ritorno un tampone negativo effettuato nelle 72 ore precedenti l’arrivo e sottoporsi comunque ad una quarantena di 10 giorni. L’alternativa è imbarcarsi su di un volo Covid-tested che prevede un doppio tampone: 48 ore prima dell’imbarco e poi all’arrivo in aeroporto. Attualmente, voli Covid-tested atterrano al Leonardo da Vinci di Roma e all’aeroporto di Milano Malpensa, ma si aggiungeranno presto anche Napoli-Capodichino e il Marco Polo di Venezia. Gli scali di partenza sono invece: Atlanta, Boston, Chicago, Dallas, Los Angeles, Miami, New York, Philadelphia, Washington Dc, Canada, Giappone, Emirati Arabi.
Nel resto del mondo, non ci si può recare per turismo. E ci sono persino Paesi “vietatissimi”: il divieto d’ingresso dal Brasile è in vigore fino al 30 luglio 2021, salvo rarissimi casi. E vietato è anche l’ingresso da India, Bangladesh e Sri Lanka.