I leader del settore turistico e dell’aviazione chiedono la riapertura dei viaggi transatlantici
I CEO di tutte le compagnie aeree che offrono voli transoceanici tra Regno Unito e Stati Uniti, ovvero American Airlines, […]
I CEO di tutte le compagnie aeree che offrono voli transoceanici tra Regno Unito e Stati Uniti, ovvero American Airlines, British Airways, Delta Air Lines, JetBlue, United Airlines e Virgin Atlantic, si sono riuniti oggi all’aeroporto di Heathrow insieme ad altri CEO leader del settore per chiedere la riapertura del traffico transatlantico e quindi poter tornare a viaggiare oltreoceano. Una mossa che sarà essenziale per innescare la ripresa economica.
In questo articolo:
I principali leader nel settore dell’aviazione e dei viaggi si sono riuniti in seguito all’incontro del G7 in Cornovaglia, per pressare sulla riapertura del corridoio di viaggio Regno Unito – Stati Uniti. Con i programmi di vaccinazione che proseguono a buon ritmo a livello mondiale, ed in particolare modo nel Regno Unito e negli Stati Uniti, vi è una chiara opportunità per aprire in sicurezza i viaggi tra questi due paesi a basso rischio, consentendo ai consumatori su entrambe le sponde dell’Atlantico di ricongiungersi con i propri cari, ristabilire relazioni commerciali ed esplorare nuove destinazioni dopo più di un anno di blocchi e restrizioni. Gli amministratori delegati hanno esortato entrambi i governi ad adottare un approccio basato sui dati e sul rischio per riaprire le frontiere ai viaggi.
Presenti a questa riunione il CEO di American Airlines Doug Parker, il CEO e presidente di British Airways Sean Doyle, il CEO di Delta Air Lines Ed Bastian, il CEO di Heathrow John Holland-Kaye, il CEO di JetBlue Robin Hayes, il CEO di United Scott Kirby, il presidente e CEO della US Travel Association Roger Shai Weiss, il CEO di Dow e Virgin Atlantic. L’evento è stato ospitato da Duncan Edwards, AD di BritishAmerican Business.
I partecipanti si sono espressi dopo oltre un anno di restrizioni sui viaggi che hanno avuto un profondo impatto sull’economia globale, sul commercio e sul turismo tra i due paesi. Tra gli argomenti affrontati, il fatto che gli Usa siano attualmente nella “lista verde” del Regno Unito, ciò significa che gli americani non dovrebbero più sottoporsi a quarantena all’arrivo in UK. Ma non solo, si è anche discusso dei benefici che deriverebbero dalla rimozione del divieto di viaggio imposto dagli Stati Uniti, il cosiddetto ordine 212(f). Anche in questo caso, i partecipanti si sono detti a favore della riapertura del corridoio transatlantico per i residenti del Regno Unito che desiderano entrare negli Usa.
Gli Stati Uniti, infatti, sono il più grande partner commerciale del Regno Unito e le imprese britanniche, a causa della chiusura dei collegamenti, perdono ogni giorno 23 milioni di sterline. Nel 2019, tra i due paesi hanno viaggiato anche 900.000 tonnellate di merci.
Negli Stati Uniti, il 63,5% degli adulti ha ricevuto almeno una dose, mentre circa la metà della popolazione adulta, 139 milioni di persone, è stata completamente vaccinata. Per quanto riguarda i dati del Regno Unito, quasi 68 milioni di persone hanno ricevuto il vaccino, più del 75% della popolazione adulta del paese. Gli studi dimostrano che in entrambi i paesi i programmi vaccinali stanno riducendo con successo i contagi, la trasmissione e la gravità dell’infezione, oltre a combattere le varianti.
Shai Weiss, CEO di Virgin Atlantic, ha commentato:
“Non c’è motivo per cui gli Stati Uniti siano assenti dalla lista dei paesi “verdi” del Regno Unito. Questo approccio eccessivamente cauto non riesce a raccogliere i benefici dei programmi di vaccinazione di successo sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti. Sebbene i collegamenti transatlantici con gli Stati Uniti siano limitati, l’economia del Regno Unito ne risente e il danno si quantifica in 23 milioni di sterline al giorno.
Esortiamo il primo ministro Johnson e il presidente Biden ad intraprendere la strada dell’apertura dei cieli, che deve essere una priorità assoluta al vertice del G7. Clienti, famiglie e aziende devono prenotare e viaggiare con fiducia. Dopo 15 mesi di restrizioni, il momento di agire è adesso”.
Sean Doyle, presidente e amministratore delegato di British Airways, ha dichiarato:
“Quando il presidente Joe Biden e il primo ministro Boris Johnson si incontreranno questa settimana, dovranno affrontare il tema del divieto transatlantico che sta separando i nostri due paesi a basso rischio ad un costo elevato per i nostri cittadini e le nostre economie.
Abbiamo urgente bisogno che guardino alla scienza e basino i loro giudizi su un’adeguata analisi dei rischi, che permetta a tutti noi di beneficiare della protezione offerta dai nostri vaccini di successo. Nel Regno Unito questo significa rendere il sistema dei ‘semafori’ adatto allo scopo, compreso un percorso per viaggiare senza restrizioni per i viaggiatori vaccinati, oltre a liberarsi della complessità che circonda i paesi ‘lista ambra’, eliminare la quarantena e ridurre il numero di test che i passeggeri devono eseguire”.
British Airways inoltre ha introdotto una novità per quanto riguarda i test rapidi, anzi ultra rapidi. La compagnia aerea infatti ha dato il via al trial di Pelican, un test antigienico digitale che è in grado di restituire un risultato in 25 secondi.
Il test utilizza la saliva ed è efficace al 98% con un picco del 100% per i positivi sintomatici, il risultato viene dato tramite app. Il tampone promette di individuare la positività di tutte le varianti, British Airways è la prima compagnia aerea ad adottare questo tipo di test.
Continuando con gli interventi del summit, John Holland-Kaye, CEO di Heathrow, ha dichiarato:
“La connettività tra il Regno Unito e Stati Uniti è uno dei grandi motori dell’economia globale. I dati scientifici mostrano che i viaggi e il commercio transatlantici possono essere riaperti in sicurezza e, ogni giorno in cui i politici ritardano la riapertura, mettono a rischio inutilmente posti di lavoro, mezzi di sussistenza e possibilità economiche delle persone che lavorano duramente nei nostri paesi.
Non possiamo continuare a restare rinchiusi a tempo indeterminato. I politici dovrebbero sfruttare i programmi di vaccinazione di successo nei nostri due paesi per iniziare a guardare a un futuro in cui gestiamo il Covid piuttosto che lasciare che sia lui a gestire noi”.
Delta Airlines sta per ripristinare voli turistici con l’Europa, la data ufficiale è il 2 luglio, il volo di punta sarà il New York – Dubrovnik, aprendo quindi la strada ad un nuovo corridoio con la Croazia che ha deciso di accogliere i turisti americani vaccinati.
Oltre alla Croazia anche la Grecia ha deciso di accogliere i turisti americani. Il 28 maggio Delta riattiverà la rotta New York – Atene ed inaugurerà la nuova Atlanta – Atene dal 2 luglio.
Ed Bastian, CEO di Delta Air Lines ha così dichiarato nella riunione con i colleghi:
“Mentre vediamo le persone recuperare la propria vita e riconnettersi con i propri cari, è chiaro che i tassi di infezione dei nostri paesi indicano un rischio straordinariamente basso di viaggiare tra gli Stati Uniti e il Regno Unito, a condizione che i viaggiatori siano vaccinati o possano produrre un test PCR negativo prima dell’imbarco.
I nostri studi condotti con Mayo Clinic hanno calcolato il rischio di trasmissione su un aereo che viaggia tra il Regno Unito e gli Stati Uniti, la stima è di 1 su 1 milione”.
Anche American Airlines ha riattivato i collegamenti turistici con l’Europa, seguendo le sorelle Delta e United. Tra questi, quello con la Grecia, grazie al volo New York-Atene.
Ma le aree su cui la compagnia statunitense vuole maggiormente puntare sono quelle del Sud America, in particolate Cile, Colombia e Brasile.
Doug Parker, presidente e CEO di American Airlines durante la riunione ha affermato:
“Siamo orgogliosi delle misure di American e di altri che hanno deciso di affrontare la pandemia e garantire un’esperienza sicura, salutare e piacevole per i clienti quando tornano a viaggiare. La riapertura dei viaggi tra Stati Uniti e Regno Unito è il prossimo passo fondamentale che avrà benefici sia nel settore dei viaggi che nella ripresa dell’economia globale.
Con la disponibilità di vaccini in continua espansione, sappiamo che i nostri clienti business e leisure sono sempre più desiderosi di attraversare l’Atlantico e sappiamo che quando lo faranno, forniranno una spinta importante alle economie negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in tutto il mondo. Non vediamo l’ora di continuare a lavorare con entrambi i governi mentre prendono questa importante decisione”.
Chiudendo il cerchio con le compagnie big americane, anche United sta per riaprire i collegamenti strategici con Croazia, Grecia e Islanda grazie al collegamento tra Newark e Reykjavik.
Il CEO di United, Scott Kirby durante il summit con i colleghi ha dichiarato:
“Durante la pandemia, gli esperti hanno incoraggiato i governi, le imprese e il pubblico a seguire la scienza. United e altre compagnie aeree hanno fatto proprio questo e hanno implementato i protocolli di sicurezza necessari per riaprire con fiducia rotte internazionali chiave, come il corridoio aereo tra i nostri due paesi.
Programmi come i voli Covid-Free tra Newark e Heathrow e lo studio sulla filtrazione dell’aria del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti condotto a bordo degli aerei United, non solo hanno contribuito ad arricchire i dati scientifici, ma hanno dimostrato tassi quasi inesistenti di trasmissione virale a bordo un aereo.
E ora, tramite l’app mobile, i viaggiatori possono caricare i risultati dei test verificati e il certificato dell’avvenuta vaccinazione prima del viaggio internazionale. Tutto questo con gli sforzi della campagna di vaccinazione da parte di entrambi i governi, non c’è più nessuna motivazione che spinga a ritardare ulteriormente la riapertura di queste rotte aeree essenziali. Siamo pronti.”
Per quanto riguarda le compagnie più piccole americane, anche JetBlue era presente al summit. Il “Taxi dei Cieli” si è assicurato 75 slots per il JFK, adesso la rivoluzione: con l’approda in Europa.
Il collegamento che vuole inaugurare la compagnia sarà un New York – Londra, sperando che la riapertura con il Regno Unito sia imminente, per questo motivo Robin Hayes, amministratore delegato di JetBlue, ha aggiunto alla conferenza:
“L’aumento dei viaggi nelle ultime settimane è stato notevole poiché il numero dei casi diminuisce e i tassi di vaccinazione aumentano. Siamo fiduciosi che la domanda di viaggi tra gli Stati Uniti e il Regno Unito seguirà un modello di ripresa simile con un corridoio di viaggio stabilito tra i due paesi.
Poiché le destinazioni internazionali sono disponibili per i viaggiatori attraverso la nostra rete in America Latina e Caraibi e il viaggio è stato reso più facile con meno restrizioni alle frontiere, abbiamo visto un notevole aumento del numero di persone che volano verso queste destinazioni.
I dati hanno dimostrato che le persone possono viaggiare in sicurezza quando rimangono in vigore determinati protocolli di salute e sicurezza e riteniamo che il Regno Unito dovrebbe implementare le restrizioni alle frontiere, simili a quelle che hanno già avuto successo in molti altri paesi”.
Un recente rapporto della York Aviation ha affermato che una seconda “estate persa” di viaggi internazionali comporterebbe 55,7 miliardi di sterline in scambi commerciali persi, in aggiunta ai 3 miliardi di sterline nel PIL del settore turistico andati in fumo, qualora la riapertura venisse ritardata fino a settembre. Se i viaggi internazionali rimarranno limitati, costeranno all’economia statunitense 325 miliardi di dollari in perdite totali e 1,1 milioni di posti di lavoro entro la fine del 2021 (stima dell’US Travel Association).
“I milioni di posti di lavoro nel settore dei viaggi negli Stati Uniti persi a causa della pandemia non possono essere sostituiti senza il ritorno di visitatori internazionali e il Regno Unito è il nostro mercato di viaggi all’estero numero uno.
Il progresso di un approccio basato sulla scienza per riavviare i viaggi internazionali è fondamentale e un corridoio USA-Regno Unito è un punto logico da cui iniziare grazie agli eccellenti risultati dei due paesi sulle vaccinazioni e sul calo delle infezioni, così come la loro forte relazione”.
Roger Dow, Presidente e CEO della US Travel Association
Il gruppo ha incoraggiato il governo americano a prendere in considerazione l’abolizione dei requisiti di ingresso per i viaggiatori del Regno Unito che hanno fornito un test Covid negativo prima di arrivare negli Stati Uniti o sono completamente vaccinati.
Da parte del Regno Unito, al primo ministro Boris Johnson è stato chiesto di considerare di eliminare l’obbligo (per i viaggiatori che tornano in UK dai paesi della “lista verde”) di sottoporsi ad un costoso e lungo test PCR al loro arrivo, richiedendo invece test rapidi nelle case di cura e nelle scuole.