La Thailandia apre davvero, a Phuket il primo luglio arrivano i primi turisti
Adesso non ci sono più dubbi: tra meno di 5 giorni, i primi fortunati turisti rimetteranno piede in Thailandia. a […]
Adesso non ci sono più dubbi: tra meno di 5 giorni, i primi fortunati turisti rimetteranno piede in Thailandia. a distanza di oltre 18 mesi. Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato le regole del Phuket Sandbox, ovvero il progetto pilota che, secondo i piani del governo thailandese, porterà ad una lenta riapertura delle frontiere ai viaggiatori vaccinati di tutto il mondo.
In questo articolo:
Secondo un rapporto dell’ Official Phuket Information Center, gestito dall’ufficio del Ministero degli Interni, saranno cinque i voli internazionali che arriveranno a Phuket il 1° luglio,
Il primo ad atterrare (alle 13:30) sarà un volo Qatar Airways da Doha, seguito da un EL AL da Tel Aviv quindici minuti dopo. Sarà poi il turno di Singapore Airlines alle 17:10, in serata arriverà Fly Dubai, gli ultimi invece saranno i passeggeri a bordo del volo Etihad Airways da Abu Dhabi alle 22:20.
Secondo le prime stime, saranno poco meno di 500 i turisti a bordo dei voli del primo luglio, in totale il Ministero del turismo prevede circa 10 mila passeggeri nelle prime 3 settimane.
Nel frattempo è stata aggiornata la lista che divide le nazioni in tre categorie di rischio: bassa, media e alta. I residenti nelle prime due categorie possono entrare nella nazione secondo quanto previsto dal protocollo Sandbox.
Basso rischio |
Albania, Andorra, Antigua and Barbuda, Austria, Australia, Azerbaijan, Barbados, Brunei, Cambodia, Croatia, Cyprus, Czech Republic, Dominica, Hong Kong, Iceland, Israel, Luxembourg, Macao, Malta, Monaco, Morocco, Mauritius, New Zealand, Norway, Qatar, San Marino, Singapore, Slovenia, Taiwan, Vietnam |
Rischio medio |
Afghanistan, Armenia, Algeria, Angola, Bahamas, Belarus, Belgium, Benin, Belize, Bhutan, Bosnia and Herzegovina, Bulgaria, Canada, Cabo Verde, Chile, China, Colombia, Congo Brazzaville, Botswana, Denmark, Equatorial Guinea, Estonia, Ethiopia, Eritrea, Eswatini, Egypt, El Salvador, Fiji, Finland, France, Georgia, Germany, Grenada, Greece, Guatemala, Guinea, Guyana, Haiti, Honduras, Hungary, Indonesia, Italy, Ireland, Ivory Coast, Jamaica, Jordan, Kenya, Korea, Kuwait, Kyrgyz Republic, Lebanon, Laos, Latvia, Lesotho, Liberia, Libya, Lithuania, Mali, Maldives, Moldova, Mongolia, Montenegro, Mozambique, Myanmar, Namibia, Nicaragua, Niger, North Macedonia, Oman, Panama, Papua New Guinea, Peru, Portugal, Rwanda, Saudi Arabia, Senegal, Sudan, Romania, Russia, Serbia, Seychelles, Slovakia, Spain, Sweden, St. Kitts and Nevis, St. Lucia, St. Vincent and the Grenadines, Suriname, Switzerland, Syria, Tajikistan, Tanzania, Togo, Trinidad and Tobago, Turkey, UAE, Uganda, UK, USA, Uzbekistan, Yemen, Zambia, Zimbabwe |
Rischio elevato |
Argentina, Bahrain, Bangladesh, Brazil, Bolivia, Burkina Faso, Burundi, Cameroon, Central African Republic, Chad, Congo, Costa Rica, Comoros, Cuba, Djibouti, Dominican Republic, Ecuador, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea-Bissau, India, Iran, Iraq, Japan, Kazakhstan, Madagascar, Malaysia, Malawi, Mauritania, Mexico, Nepal, Netherlands, Nigeria, Pakistan, Paraguay, Philippines, Poland, Sao Tome and Principe, Sierra Leone, Somalia, South Africa, South Sudan, Sri Lanka, Thailand, Timor Leste, Tunisia, Venezuela, Ukraine, Uruguay |
Registrazione del COE (Certificato di ingresso)
L’ultimo tassello che mancava era l’attivazione della piattaforma necessaria all’ottenimento del certificato di ingresso, requisito fondamentale e da non confondere con il visto. Il primo va richiesto online su questo sito a partire dalle ore 7 italiane del 28 luglio, il secondo per i possessori di passaporto italiano è ottenibile direttamente in aeroporto.