Canarie, stop all’obbligo di Green Pass
Per chi sceglie di varcare i confini italiani, e di regalarsi un agosto 2021 in un Paese dell’Unione Europea, le […]
Per chi sceglie di varcare i confini italiani, e di regalarsi un agosto 2021 in un Paese dell’Unione Europea, le cose non sono proprio semplici. O meglio: non è semplice districarsi tra le varie regole che i Paesi applicano e che, di settimana in settimana, sono suscettibili a cambiamenti.
In questo articolo:
Ad esempio, le Canarie. Tanti sono i giovani italiani che le scelgono per le vacanze, attratti dal loro mare ma anche (e soprattutto) dalla nightlife. Che col Covid-19 è ridotta, ma che comunque c’è. L’ultima notizia: lo stop all’obbligo di Green Pass, almeno in via temporanea.
Ma scopriamo le novità che riguardano l’arcipelago e la Spagna in generale, sul fronte della normativa anti-contagio.
Stop all’obbligo di Green Pass alle Canarie
La notizia dello stop all’obbligo di Green Pass alle Canarie l’ha data la testata rtve.es. Se in precedenza il Governo chiedeva il certificato di vaccinazione o di guarigione, oppure un tampone negativo, per accedere agli alberghi e ai ristoranti, ora non è più così. Almeno per il momento. Non solo: è stata sospesa anche la norma che prevedeva per gli spazi chiusi di riservare il 50% dei posti ai possessori del Green Pass, è stata abolita la chiusura dei locali tra le 0.00 e le 6.00, e non vige più il limite del 55% della capienza per stabilimenti, palestre, cinema, teatri, auditorium e centri culturali. Alcune norme sono state impugnate dall’Asociación Hostelería Unida de Tenerife e dal Círculo de Empresarios y Profesionales de Tenerife del Sur, altre sono ritenute non più necessarie.
Alle Canarie, così come le Asturie, la situazione epidemiologica è ritenuta non grave. Ecco perché il Green Pass non è più considerato necessario. Senza contare che, secondo la Corte Costituzionale spagnola e anche secondo la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, i dati che riguardano la salute sono soggetti a privacy.
Precedentemente, Gran Canaria, Fuerteventura e La Palma erano classificate a livello di rischio 3, Tenerife a livello 4.
E nel resto della Spagna?
Dal 29 luglio scorso, la Spagna ha introdotto alcune restrizioni in ingresso. O meglio, ha deciso di suddividere in fasce di rischio le diverse aree di provenienza.
Ad alto rischio in Italia sono oggi considerate:
- Sardegna
- Sicilia
- Calabria
- Campania
- Emilia-Romagna
- Lazio
- Liguria
- Lombardia
- Marche
- Provincia Autonoma di Trento
- Toscana
- Umbria
- Veneto
I turisti che vengono da queste regioni devono presentare un certificato di avvenuta vaccinazione, oppure un test Covid-19 negativo non più vecchio di 48 ore (test rapidi o molecolari). È ammesso anche il certificato di guarigione, emesso ad una distanza minima di 11 giorni dal tampone positivo e valevole per 180 giorni. Chi proviene da regioni diverse, invece, è tenuto solo a compilare un formulario di salute pubblica (SPTH). Al termine del procedimento riceverà un QR Code per il Fast Control, che consente d’avere accesso in aeroporto ad un più veloce controllo sanitario (misurazione della temperatura, controllo visivo dello stato di salute e verifica dei documenti).