La Nuova Zelanda pensa di riaprire nel 2022
Per tutto il 2021, la Nuova Zelanda non riaprirà. La linea del Governo ormai è chiara: il Coronavirus, specialmente ora […]
Per tutto il 2021, la Nuova Zelanda non riaprirà. La linea del Governo ormai è chiara: il Coronavirus, specialmente ora che la variante Delta è predominante e nuove varianti s’affacciano all’orizzonte, deve restare lontano dai confini nazionali. E l’unica via per farlo è che quei confini restino chiusi, almeno per tutto il 2021. “Non siamo ancora in grado di riaprire completamente”, ha detto il Primo Ministro Jacinda Ardern durante il forum “Riconnettere la Nuova Zelanda al mondo”. Quando si potrà tornare nel Paese, dunque? Probabilmente, a inizio 2022.
Con quali regole riaprirà la Nuova Zelanda?
In questo articolo:
Lo scorso 12 agosto, Ardern ha parlato della riapertura della Nuova Zelanda. Una riapertura che dovrebbe avvenire nei primi mesi del 2022, ma solo per i turisti completamente vaccinati.
Sin da quando ha chiuso i confini del suo Paese, nel marzo del 2020, il Primo Ministro neozelandese ha ricevuto riconoscimenti e lodi internazionali per il suo approccio alla gestione della pandemia. La Nuova Zelanda ha sempre avuto un tasso di contagi tra i più bassi al mondo, con appena 26 decessi e meno di 3.000 casi confermati. Tuttavia, i suoi confini non possono restare chiusi per sempre. E pensare ad una riapertura, seppure progressiva, è necessario.
Le regole, per chi varcherà i confini della Nuova Zelanda, saranno decise sulla base del Paese di provenienza e dello status (vaccinato/non vaccinato). I viaggiatori vaccinati provenienti da Paesi ritenuti a basso rischio potranno entrare senza quarantena, mentre i vaccinati che arriveranno da un Paese a rischio medio dovranno sottoporsi ad un periodo di autoisolamento o ad una quarantena ridotta. Infine, i viaggiatori provenienti da Paesi ad alto rischio, anche se completamente vaccinati, dovranno sottoporsi ad un MIQ (quarantena controllata) di 14 giorni. Per prepararsi a gestire il rischio medio, il Governo ha deciso di avviare un progetto pilota per l’organizzazione dell’autoisolamento. Inoltre, questi ultimi mesi dell’anno serviranno a perfezionare nuovi sistemi di test e ad accelerare la campagna vaccinale.
La riapertura dei confini neozelandesi seguirà dunque diverse fasi:
- accelerazione della campagna di vaccinazione, con l’apertura a tutte le fasce d’età a partire dall’1 settembre;
- seconda dose dopo sei settimane dalla prima, così da vaccinare il prima possibile la popolazione con almeno una dose;
- approccio graduale alla riapertura delle frontiere con l’avvio di un progetto pilota di autoisolamento, il perfezionamento di nuovi sistemi di test e il controllo dei certificati vaccinali alla frontiera;
- nei primi quattro mesi del 2022, apertura delle frontiere con suddivisione per livello di rischio (basso, medio, alto).
E l’Australia?
Se la Nuova Zelanda, a fronte della linea dura, ha un tasso di positività prossimo allo zero, in Australia la situazione è un po’ diversa. Nonostante la chiusura dei confini, il virus qui è tornato a colpire. A inizio agosto i casi settimanali hanno superato i 2.500, i decessi sono tornati, e il Paese ha scelto di imporre il lockdown a Sydney, Melbourne e poi anche Canberra. Gli abitanti delle città possono uscire di casa solamente per motivi essenziali, anche in considerazione del bassissimo tasso di vaccinati (solo il 17% ha completato il ciclo). Ecco dunque che, il momento di riaprire, ancora non è arrivato.