Recensione Doubletree Banthai Resort Phuket, un’oasi di pace a due passi da Bangla Road
La Thailandia sta sempre più seriamente pensando di riaprire completamente le sue frontiere, nel frattempo Phuket e le isole di […]
La Thailandia sta sempre più seriamente pensando di riaprire completamente le sue frontiere, nel frattempo Phuket e le isole di Samui e Phi Phi sono le uniche destinazioni raggiungibili tramite il protocollo Sandbox.
In questo articolo:
Questa è la mia seconda visita in Thailandia e devo dire che le cose sono cambiate parecchio nel giro di poco meno di 45 giorni qui a Phuket. Questa volta la scusa non è stata la voglia di provare come si viveva dentro il Sandbox, quanto una necessità molto più materiale, ovvero il fallimento di Alitalia e la fine del programma Millemiglia.
Trovandomi a dover far fuori un gruzzolo di punti del programma fedeltà della oramai defunta compagnia italiana, ho cercato una destinazione da raggiungere usando le miglia in mio possesso. La scelta è caduta sulla Thailandia principalmente per due motivi. In primis perché Etihad è un partner del programma e per i suoi voli premio applica tasse ridicole, poi perché, tra le poche destinazioni aperte per turismo, la Thailandia era l’unica che mi attraeva. L’altra era Dubai, ma in questo periodo fa ancora troppo caldo. Last but not least, anche il tempo a mia disposizione era pochissimo: il viaggio doveva concludersi entro il 14 ottobre.
Prenotazione
Il gruppo Hilton non ha una grande presenza a Phuket, nel mio viaggio di agosto ero stato in un Marriott, struttura molto bella e che raccomando, questa volta però ho scelto il DoubleTree Banthai Resort per la sua posizione: esattamente davanti alla iconica scritta sulla spiaggia di Phuket e a 5 minuti a piedi dal cuore della nightlife, ovvero Bangla Road.
Il prezzo richiesto in punti per dormire in questo resort è esiguo, si parte da 14k punti Hilton Honors. Come spiegato più volte, per le notti premio Hilton non ha una tabella, ma un pricing variabile in base al costo della stanza e all’occupazione media. In questo caso il costo era il più basso mai visto per un hotel di questa tipologia.
Nonostante costasse pochi punti, per il mio soggiorno ho preferito pagare “cash”, il motivo è semplice: il costo in euro era talmente basso che non aveva senso sprecare i punti. Tasse incluse, ho speso 50 euro a notte per tre notti. E che alla fine tra bonus e promozioni varie, questo soggiorno mi ha fatto accumulare oltre 24mila punti HH.
La procedura Sandbox
Forse tra qualche mese il protocollo sarà eliminato e non sarà più necessario seguire alcuna procedura particolare, quindi questo paragrafo potrebbe risultare inutile. In ogni caso i contatti con l’hotel per avere il certificato Shaba necessario per ottenere il COE e tutto il resto si sono svolti via mail in maniera sempre molto veloce e precisa.
Anche qui sono cambiate delle cose e alcune procedure sono state modificate, come ad esempio la prenotazione diretta del tampone e un sito dove poter consultare in autonomia il risultato senza attendere che l’hotel controlli e dia il via libera al turista.
L’upgrade via mail
Da qualche settimana Hilton sta sperimentando un nuovo modo di comunicare gli upgrade gratuiti per i propri ospiti Gold e Diamond. Prima era una sorpresa che si scopriva facendo check-in via app o al momento dell’arrivo in hotel. Adesso invece arriva una mail qualche giorno prima dell’arrivo nella struttura.
A proposito di upgrade, singolare il fatto che nei giorni precedenti il mio arrivo, l’ufficio marketing dell’hotel mi ha inviato alcune mail nelle quali mi venivano proposte delle offerte a pagamento.
A conti fatti, grazie allo status, mi è stata regalata una stanza che costava 2000 thb al giorno in più rispetto a quella che avevo prenotato.
Non male se si considera che lo status Gold è gratuito per tutti i titolari di American Express Platino e che, oltre agli upgrade, regala anche la colazione in tutti gli hotel del gruppo.
Il check-in
Sapevo bene dove era il resort, il viaggio dall’aeroporto con la macchina dell’hotel è durato poco più di 50 minuti. Al mio arrivo alla reception sono stato salutato con il solito benvenuto Thai.
In aggiunta all’iconico biscottino simbolo della catena DoubleTree, mi è stata offerta anche una salvietta fresca e una bevanda, un bel modo per accogliere un ospite in una caldissima giornata di metà settembre.
O.T. In questo hotel c’è anche una stanza intera dedicata al cookie, simbolo della catena, ed è possibile comprare ciabatte, tazze, asciugamani e accappatoi tutti con il logo stampato sopra.
Al desk vengono ricontrollati tutti i documenti del Sandbox e spiegate le regole. Poi si viene accompagnati in stanza, dalla quale non si può più uscire fino all’arrivo dell’esito del tampone PCR fatto in aeroporto.
L’hotel si trova sulla passeggiata di Phuket. Solo il ristorante e la sala colazioni, che sono ospitate nelle palazzine davanti alla struttura principale, sono vista mare.
Il resort è diviso su 3 piccoli complessi a forma di ferro di cavallo, al centro di ognuno c’è una piscina. Ogni piscina è dotata di un proprio bar, anche se durante la mia visita era operativo solo quello della piscina centrale.
La hall è molto bella, nel lungo corridoio è presente anche un bar, che però era sempre chiuso a causa dei ridotto numero di ospiti.
Ci sono poi tre blocchi separati che ospitano una palestra, una pasticceria, la sala delle colazioni e un ristorante. Infine sulla strada, affacciato sulla spiaggia di Phuket, c’è un cocktail bar aperto a tutti.
La stanza
Grazie al mio upgrade gratuito sono salito di 3 livelli di stanza, avevo prenotato una camera base e sono finito in una stanza premium con accesso diretto alla piscina. Le stanze al piano terra possono essere di due tipi: con accesso diretto alla piscina o semplicemente con accesso alla zona piscina.
La differenza è minima. Nel mio caso potevo scendere dalla scaletta del mio terrazzino per entrare in piscina e sedermi nella mia jacuzzi personale, nell’altra tipologia si devono fare “circa 5 passi” per andare dal terrazzino alla piscina. La differenza di prezzo tra queste due stanze era di 500 thb, circa 13 euro a notte. Lascio a voi la scelta.
La stanza è moderna ed essenziale, comunque molto spaziosa e con un bagno enorme.
Come direbbe Barbieri in una puntata di 4 hotel, “l’armadio non è un armadio, ma il topper c’è”.
Personalmente trovo la qualità dei letti in queste catene veramente al top. In stanza anche un divanetto, che credo possa diventare facilmente un terzo letto.
Un megaschermo tv, moltissime prese di corrente internazionali e prese USB. A disposizione anche un bollitore, ma non la macchinetta del caffè. Mentre nel frigobar c’erano delle bibite e delle birre a pagamento.
Il terrazzino ha una poltrona gigante e un tavolino, uno spazio comodo per mangiare, lavorare al computer o semplicemente rilassarsi, prima o dopo un tuffo in piscina.
Il bagno è spazioso e si affaccia direttamente sulla stanza con una parete a scomparsa, come di moda in questi ultimi anni.
Oltre alla vasca, una grande doccia walk-in e i classici prodotti Hilton per l’igiene personale. Qui mi sarei aspettato qualcosa di più del solito stretto necessario.
Le piscine
Come detto, ci sono 3 piscine gemelle, una per ogni complesso che ospita le stanze.
Per i fortunati che hanno l’accesso diretto non serve altro, per tutti gli altri ci sono comunque dei lettini a disposizione.
Ogni piscina ha il suo bar e tutti i giorni, dalle 4 alle 5 del pomeriggio è happy hour, con la possibilità di pagare due cocktail o birre al prezzo di una.
Certo, questa situazione non regala grande privacy ma potersi fare un tuffetto senza uscire dalla stanza è una cosa che potrebbe diventare contagiosa a lungo andare.
Servizi
Forse l’unico difetto è che non si tratta di un vero e proprio resort. Da una struttura di questo tipo ci si aspetta un complesso dove, volendo, si può anche non uscire. Come avviene al Marriott Merlin Beach Resort dove sono stato nel mese di agosto.
Questa struttura non offre abbastanza cose da fare per non uscire, la stessa disposizione degli spazi con ristorante e chiringuito aperti a tutti sulla passeggiata di Patong Beach rendono tutto molto poco resort.
Anche le piscine non sono abbastanza grandi per soddisfare tutti i clienti, quando ovviamente il DoubleTree tornerà a riempirsi come prima.
Ma è giusto un problema di etichetta, perché tutto il resto era perfetto, addirittura nel parcheggio dell’hotel è presente anche una colonnina per il fastcharge delle macchine elettriche, anche se non ho mai visto un veicolo elettrico in giro per Phuket.
La colazione
A queste latitudini difficilmente si rimane delusi dal buffet della colazione, e questo hotel non ha fatto eccezione.
La colazione è servita nella palazzina esterna al complesso che ospita le stanze, volendo è possibile anche mangiare in veranda.
Il buffet è diviso per isole, e a differenza di quello che accade in molte strutture in Italia e in Europa, è tutto “come prima” o quasi.
La sala è abbastanza grande da permettere a tutti gli ospiti di fare colazione, anche quando l’hotel tornerà a tassi di riempimento più elevati.
Dalle omelette Thai alle uova cucinate come si preferisce, dal wok ai ravioli cinesi, dalla macchina che prepara i pancakes ai centrifugati di frutta e verdura. Posso dire che non manca proprio nulla.
In conclusione
Questa struttura è stata veramente una sorpresa in positivo, la posizione è perfetta per chi vuole stare a Patong e da qui muoversi verso le tante spiagge del sud dell’isola di Phuket. E’ perfetta per chi cerca la movida di Bangla Road e delle zone limitrofe. Forse non per le famiglie con bambini che cercano un modello più da villaggio turistico che da hotel.
Potersi tuffare dalla stanza direttamente in piscina crea dipendenza, dispiace solo che nelle piscine degli hotel non si possa andare quasi mai la notte, altrimenti sarebbe bellissimo farsi una nuotata prima di andare a dormire. A conti fatti, tra bonus e promozioni varie, come l’attuale Power UP che regala punti doppi ho accumulato oltre 24 mila punti con questa prenotazione, abbastanza per passare 5 notti gratis in molti hotel Hilton in giro per il mondo.
Pro
- Le camere al piano terra
- Il personale
- La posizione
Contro
- Non è un vero resort