Israele riapre: tutto ciò che bisogna sapere
Finalmente Israele riapre. Nel Paese asiatico le terze dosi sono ad ottimo punto e sono già stati vaccinati oltre 100mila […]
Finalmente Israele riapre. Nel Paese asiatico le terze dosi sono ad ottimo punto e sono già stati vaccinati oltre 100mila bambini tra i 5 e gli 11 anni. Così, dopo aver reintrodotto le restrizioni lo scorso 28 novembre per arginare la variante Omicron, il Governo ha deciso di riaprire.
In questo articolo:
A partire dal 22 dicembre, i turisti saranno ammessi nel Paese. Giusto in tempo per le vacanze di Natale.
Israele riapre, le regole
L’1 novembre 2021 Israele aveva riaperto i confini dopo più di 18 mesi. Una riapertura che seguiva il programma pilota iniziato a maggio con l’apertura ad un numero limitato di visitatori (completamente vaccinati e provenienti da Paesi a basso rischio). Tuttavia, l’apertura completa è durata poco. Il 28 novembre, neppure un mese dopo l’eliminazione delle restrizioni, Israele aveva deciso di blindarsi di nuovo. La variante Omicron spaventava, i contagi aumentavano. E la situazione d’incertezza non faceva sentire il Governo al sicuro. Ora, ecco la nuova data d’apertura: il 22 dicembre.
I cittadini israeliani vaccinati di ritorno dal viaggio dovranno sostenere un test PCR in aeroporto e mettersi in quarantena per 72 ore, dopodiché saranno sottoposti ad un nuovo test. I cittadini non vaccinati, dopo il tampone in aeroporto, dovranno invece mettersi in quarantena per una settimana. E i turisti? Ad essere ammessi sono i turisti vaccinati da tutto il mondo, ad eccezione di quelli provenienti dai Paesi sulla Red List (attualmente, la “lista rossa” include tutti gli stati africani tranne Egitto e Marocco).
L’obbligo di vaccino
I turisti, per entrare in Israele, dovranno essere completamente vaccinati. Si intende completamente vaccinato chi:
- ha ricevuto la seconda o la terza dose di Pfizer tra 14 e 180 giorni prima della ripartenza da Israele
- si è sottoposto alla seconda dose di Moderna, AstraZeneca, Sinovak o Sinopharm tra 14 e 180 giorni prima della ripartenza da Israele
- è stato vaccinato con Johnson&Johnson tra 14 e 180 giorni prima della ripartenza da Israele
- ha ricevuto il vaccino Sputnik, purché si sottoponga ad un test sierologico al suo arrivo in Israele
- i guariti dal Covid-19, con una dose di vaccino effettuata tra 11 e 180 giorni prima della ripartenza da Israele
Israele riapre con vaccini e test
Per entrare in Israele, però, non basterà solo il vaccino. Tutti i turisti sono chiamati a mostrare un test PCR negativo eseguito nelle 72 ore precedenti, o un test antigenico non più vecchio di 24 ore dall’imbarco del volo. Il risultato del test deve essere in inglese e riportare il numero di passaporto del viaggiatore. Chi è guarito da 11-90 giorni è esonerato dall’obbligo di test.
Oltre al vaccino, e al test PCR negativo, i viaggiatori dovranno sottoporsi ad un nuovo test PCR e ad un periodo di quarantena la cui lunghezza dipende dal Paese di provenienza. Israele divide infatti i Paesi in tre fasce di rischio (consultabili qui): rossa, arancione, gialla. Chi proviene dalla lista gialla deve autoisolarsi fino all’arrivo del risultato del test PCR eseguito in aeroporto. Chi proviene dalla lista arancione (in cui è inserita l’Italia) deve autoisolarsi fino all’arrivo del risultato del test PCR eseguito il terzo giorno dall’arrivo in Israele. I test PCR sono a pagamento e costano 30-45 euro.
Infine tutti i viaggiatori devono compilare il modulo di ingresso entro 48 ore dalla partenza per Israele e caricare la prova della vaccinazione o della guarigione.
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