Quando lo scalo è la parte più bella del viaggio, recensione Clubhouse Virgin Atlantic Londra Heathrow
Per il mondo dell’aviazione civile, purtroppo il mercato italiano è sempre stato considerato di serie B. Il traffico affari, quello […]
Per il mondo dell’aviazione civile, purtroppo il mercato italiano è sempre stato considerato di serie B. Il traffico affari, quello che vola(va) in business class o in first per lavoro, non ha mai veramente lasciato il segno nei cieli italiani. Certo, Milano è una destinazione biz, ma nulla al confronto con Londra, Francoforte e Parigi.
In questo articolo:
Questo si traduce nella assenza o quasi di competizione per accaparrarsi i passeggeri premium. Basti pensare al fatto che solo Emirates ha lounge di proprietà a Milano Malpensa e Fiumicino per il lungo raggio, tutte le altre compagnie si appoggiano a lounge indipendenti o nel caso dei vettori SkyTeam venivano usate le lounge di Alitalia sia a MXP che a FCO.
Qui siamo a Londra, nel principale scalo del vecchio continente e la tratta tra le due sponde dell’Atlantico è più trafficata dell’Aurelia a ferragosto. Anche in questo momento di viaggi a singhiozzo ci sono 5 operatori con voli giornalieri: British Airways, Delta, United, American, JetBlue e Virgin Atlantic.
Virgin Atlantic è stata fondata da Sir Richard Branson, e fa parte di tutta la galassia che è partita con i negozi che vendevano CD e cassette ed oggi vola nello spazio con Virgin Galactic e solca i mari con la Virgin Voyages.
Si trova nel terminal 3 di Heathrow ed è la principale lounge del vettore che opera solo con una flotta di aerei a fusoliera larga e voli intercontinentali.
Accesso alla lounge
Inutile cercarla nella app di Priority Pass, entrare in questa lounge è un beneficio per pochi passeggeri. Il motivo principale è che questa compagnia non partecipa ad alcuna alleanza dei cieli.
Possono entrare solo alcuni passeggeri che volano con Virgin Atlantic e Delta Air Lines. Questo perché il vettore americano è socio al 49% della compagnia inglese.
Nel dettaglio ecco le regole di ingresso:
- Passeggeri Virgin Atlantic Upper Class (con biglietti in giornata)
- Passeggeri Delta One (con biglietti in giornata)
- Soci Virgin Atlantic Flying Club Gold (con biglietti per lo stesso giorno)
- I soci Delta Diamond e Platinum Medallion che viaggiano su un volo transatlantico non-stop Delta o Virgin Atlantic nello stesso giorno tra il Regno Unito e il Nord America, indipendentemente dalla classe tariffaria.
Questo vuol dire, per esempio, che non si potrà accedere con lo status Air France e nemmeno se, con lo status Delta, si vola da Londra a Milano in transito da un volo intercontinentale.
Ecco perché questa lounge, a differenza di praticamente quelle del resto del settore, è tra le più esclusive nel mondo dell’aviazione.
Location
La lounge si trova al secondo piano del terminal 3 nella zona dei gate 12/42, poco dopo la lounge di British Airways.
La parete a specchio regala una bellissima illusione ottica facendo credere di trovarsi davanti ad una doppia scalinata, invece è solo una, così come sono solo due i desk del ricevimento.
Per capire che Virgin Atlantic e la sua lounge non offrono una esperienza standard, basta salire in ascensore dove, per stare comodi nel lungo tragitto tra il primo e il secondo piano è stato messo anche un divanetto.
La sala
La lounge è stata riaperta questa estate, quando i traffici hanno iniziato ad aumentare. Ovviamente Virgin Atlantic ha approfittato dello stop per fare una serie di modifiche, alcune dovute al Covid altre pensate per rinnovare l’offerta.
Al nostro arrivo ci sono state riemesse le carte di imbarco, arrivavamo da Parigi e dovevano essere ricontrollati tutti i documenti per l’ingresso negli USA. Dopo qualche minuto i nostri nuovi biglietti avevano stampato sopra un gigantesco DOCS-OK.
La lounge è enorme, occupa quasi tutta l’area del terminal, da nord a sud. La prima impressione che ho avuto entrando è stata quella di essere trasportato sul set di Mad men, la serie americana anni ’60.
Una enorme vetrata corre lungo tutta la lounge, anche se non lascia entrare troppa luce dato che il soffitto non è molto alto.
La parte centrale è caratterizzata dalla presenza del grande bancone bar, tutto intorno ci sono decine di sedute differenti.
Nella parte più interna c’è la zona relax caratterizzata da un giardino d’inverno con chaise longue e illuminazione meno intensa. Ma se il finto dehors non ci attrae, ci sono a disposizione divani enormi per potersi isolare da tutto e tutti e, volendo, guardarsi una partita nel maxischermo.
Dalla parte opposta c’è la zona ristorante, con un arredamento che spazia da quello classico da baretto ai divani da ristorante parigino.
La sala è tutta bella, l’arredamento è originale, i colori scelti sono perfetti e la presenza di vari livelli con zone sopraelevate di qualche gradino e altre più basse danno una bellissima sensazione di spazio.
C’è poi anche una sala biliardo, una novità di questi ultimi anni.
Infine il luogo preferito da tutti i plane spotter, una terrazza che si affaccia sulla pista e dalla quale si possono fare delle bellissime foto.
Il covid ha portato anche dei cambiamenti facendo sparire la SPA, scelta fatta anche da altre compagnie come British Airways. Qui il centro bellezza è stato sostituito da una micro palestra, dove sono state posizionate due cyclette di ultima generazione della Peloton. L’idea di allenarsi guardando gli aerei atterrare e decollare non è male.
La cura dei dettagli è evidente in ogni piccolo particolare: dalle camere da bagno (non si possono chiamare toilette) alle docce, fino alla presenza di un gruppo di prese di corrente praticamente in ogni postazione.
Il servizio
A rendere speciale l’esperienza in una lounge non è solo l’hardware ma anche il software. E in questo caso devo dire che, mai come in questa lounge, ci si sente speciali. Il personale è gentilissimo e sebbene tutto si ordini via app, con la stessa facilità con cui si ordina su Amazon, gli addetti continuano a passare a chiedere se si hanno richieste speciali, se si desidera qualcosa o semplicemente per sparecchiare e pulire il tavolo.
In sala ci saranno non meno di 25/30 addetti, oltre a quelli che lavorano nelle cucine e le assistenti alla reception, un vero esercito di Virgin Power.
Food & Beverage
Su ogni tavolino è presente un codice QR per accedere al menu interattivo dal quale ordinare quello che si vuole, tutte le volte che si vuole. Il codice identifica anche il tavolino quindi non si deve davvero fare nulla, se non scegliere e aspettare qualche minuto.
L’offerta è molto varia e la presentazione dei piatti è davvero di qualità. Abbiamo assaggiato un po’ di tutto: dalla minestra di zucca al filetto di merluzzo su letto di verdure, fino ad un hamburger di pollo alle spezie con patatine. Senza tralasciare il dolce, un flan al cioccolato caldo.
Infinita la lista dei cocktail, dei vini e dell’immancabile champagne con possibilità di bere anche dell’ottimo prosecco made in Italy.
Alcune voci dal menu.
In conclusione
Come detto, non ci sono scorciatoie per entrare in questa lounge, l’ingresso è incluso nel prezzo del biglietto di business class. Recentemente VA ha allargato l’accesso anche ai possessori dello status Silver nel programma Flying Club, ma in ogni caso bisogna comunque volare da Londra verso una delle poche destinazioni servite da VA.
La ricompensa è una vera esperienza che supera per distacco quanto offerto da qualsiasi altra compagnia aerea in Europa. Il tempo passa e non vorresti arrivasse mai il momento di dover uscire per andarti a imbarcare. Poi però ti ricordi che se voli Virgin Atlantic, anche a bordo della Upper Class dei nuovissimi A350/1000, sarà tutto diverso rispetto a quello che si è abituati a trovare sui voli delle altre compagnie. Questa però è una altra storia che racconteremo nel prossimo articolo.
Pro
- Il design e l'arredamento
- La location
- Il servizio