Recensione The Vagabond Club, bellissimo boutique hotel nel cuore storico di Singapore
Questo hotel si trova in uno dei più “antichi” quartieri di Singapore, quando si dice antichi da queste parti vuol […]
Questo hotel si trova in uno dei più “antichi” quartieri di Singapore, quando si dice antichi da queste parti vuol dire inizio 900.
In questo articolo:
Il Vagabond Club appartiene alla Tribute Portfolio, una delle insegne del gruppo Marriott, quella dedicata alle strutture piccole ma in grado di offrire un’esperienza di stile ai propri ospiti.
L’edificio che lo ospita ha più volte cambiato anima: da una bottega Art Déco nel 1950 che fungeva da negozio di biciclette, a dormitorio per lavoratori illegali e per un lungo periodo anche un bordello. Oggi, invece, è un bellissimo boutique hotel.
Location
L’hotel è tra Little India e Kampong Glam, il quartiere mussulmano della città dove si trova uno dei luoghi più popolari su Instagram di Singapore, ovvero la Moschea del Sultano con le sue cupole dorate.
L’hotel, di soli 3 piani, è inserito all’interno di una costruzione di metà novecento ed è circondato da palazzine di fine 800/inizio 900 che ospitano negozi, ristoranti e altre attività.
La zona è molto rinomata, a pochi passi da quest’hotel ci sono anche alcuni dei migliori 5 stelle della città come l’Intercontinental, l’Andaz e molti altri. Marina Bay e Orchard Rd distano circa 15 minuti di taxi, l’aeroporto e l’isola di Sentosa poco di più.
La prenotazione
Gli hotel a Singapore non sono economici, anche in questo periodo di lento ritorno alla normalità grazie al protocollo VTL e con pochi turisti in città, le tariffe sono simili a quelle del mondo pre Covid.
Essendo un hotel del gruppo Marriott, per soggiornare è possibile utilizzare i punti Bonvoy. Nel mio caso, però, ho preferito pagare la stanza 340 SGD, circa 210 euro, a notte visto che il costo di 40k punti Bonvoy a notte non era assolutamente conveniente.
Prenotando tramite i canali ufficiali ho potuto, ovviamente, accumulare punti, bonus e notti qualificanti per il mio status Gold, livello che è compreso nel canone annuale della American Express Platino.
La struttura e il check-in
Al mio arrivo sono stato fatto accomodare sotto un albero dorato che sorge al centro della piccola, ma particolare hall.
L’addetto al ricevimento è spuntato da dietro un enorme ippopotamo dorato, mentre dall’angolo opposto c’era un gigantesco elefante che mi salutava.
L’hotel è piccolo, ha solo 41 stanze, ma ha una anima molto forte sia in termini di arredamento che di decorazioni e colori.
Il piano terra ospita la zona bar/ristorante e la vera gemma della struttura, ovvero una cantina di whiskey da far invidia al più geloso dei collezionisti. Ci sono oltre 1000 etichette tra cui scegliere e una vera e propria bibbia su ogni tavolino per raccontare tutte le bottiglie presenti. Per ogni etichetta c’è ovviamente un prezzo al bicchiere o della bottiglia con costi da pochi euro ad oltre 3.000€ cadauna.
Avevo già fatto check-in online, via APP, e così dopo due firme e un controllo dei documenti ero già diretto nella mia stanza dove sono stato “recluso” in attesa di ricevere l’esito del mio tampone PCR fatto all’arrivo in aeroporto.
La stanza
I colori e la carta da parati sulle porte erano bellissimi, davano immediatamente la sensazione di trovarsi nelle “indie orientali”, così come le enormi finestre che si affacciano sullo storico quartiere di Little India.
Letto king size, materasso comodo ma non il più comodo del mondo Marriott. Per quanto riguarda il topper, invece, non è all’altezza di altre offerte del gruppo.
Nell’armadio, come al solito era nascosto il ferro e l’asse da stiro, così come il bollitore e la macchina del caffè nespresso, Il minibar, come oramai nel 90% degli hotel, era vuoto.
Mega tv e wi-fi, anche se la linea non era delle più veloci del mondo.
Bagno troppo piccolo, un solo lavandino che divide le due zone occupate da doccia e wc.
Food & Beverage
Niente buffet, ma un menu à la carte tra cui scegliere dalla classica colazione a base di uova, ad un toast di granchio fino ad alcune proposte “local”, come quella su cui mi sono buttato io.
Ho scelto un Nasi Lemak, ovvero un piatto a base di pollo speziato e verdure, servito con riso cotto nel latte di cocco e uovo fritto speziato. Un modo diverso per iniziare la giornata a Singapore.
Nel resto della giornata la sala colazione si trasforma nella sala del rinomato ristorante cinese The YellowPot.
Servizio impeccabile, ottima presentazione e piatti squisiti.
Il re di questo hotel è, come detto, il whiskey. Ci sono centinaia di bottiglie e altrettanti cocktail che possono essere ordinati ai camerieri della piccola sala ristorante.
Anche qui domina il design, ci sono altri alberi dorati e uno enorme nel bar. In tutto l’hotel, camere e bagni compresi, ci sono opere d’arte appese in ogni dove
In conclusione
Se si preferisce un hotel piccolo, ad una delle mega strutture che sono presenti nella città stato, ma non si vuole rinunciare ad un albergo elegante e con una forte anima bohémienne in un quartiere ricco di fascino dove poter uscire a passeggiare nel cuore della vecchia Singapore, questa è assolutamente una scelta da tenere in considerazione.
Non sembra, assolutamente, di essere in un hotel del gruppo Marriott, ma allo stesso tempo si ha la garanzia che questa catena regala a tutti i suoi ospiti nel mondo.
Pro
- Il design e l'anima della struttura
- Il letto
- I colori della stanza
Contro
- Il bagno è veramente piccolo
- Il personale non interagisce con l'ospite