Variante Omicron, Singapore e Thailandia chiudono le porte ai viaggiatori stranieri
In meno di 24 ore i due paesi asiatici, gli unici ad aver intrapreso una vera riapertura delle frontiere ai […]

In meno di 24 ore i due paesi asiatici, gli unici ad aver intrapreso una vera riapertura delle frontiere ai turisti di tutto il mondo, hanno deciso di sospendere l’emissione di nuovi permessi fino al nuovo anno in attesa di comprendere meglio come reagire ai nuovi focolai e alla variante Omicron.
In questo articolo:
Ieri è stata la Thailandia a stoppare fino al prossimo 9 gennaio l’emissione dei Thai Pass, ovvero i permessi di ingresso nel Regno ai turisti vaccinati. Il protocollo Test & GO, attivato lo scorso primo novembre, permetteva ai visitatori di oltre 60 nazioni, italiani compresi, di recarsi nel paese asiatico effettuando un tampone PCR all’arrivo e, in caso di esito negativo, spostarsi liberamente in tutta la nazione.
Da ieri l’emissione dei nuovi permessi è sospesa, ma tutti i viaggiatori in possesso dell’autorizzazione ottenuta prima dello stop potranno comunque entrare, secondo il vecchio protocollo. Unica differenza è che dovranno sottoporsi ad un secondo tampone entro il settimo giorno dall’arrivo a Bangkok o nelle altre zone aperte ai turisti. Di fatto l’unico modo per poter andare in Thailandia, sino a quando non sarà ripristinato il Thai Pass resta il Phuket Sandbox, aperto a vaccinati e non, protocollo attivo dallo scorso luglio e che ha continuato ad essere operativo per tutti i viaggiatori esclusi dal Test & Go.
Oggi invece è stato il turno di Singapore, il governo della città Stato ha sospeso l’emissione dei permessi tramite il protocollo delle Vaccinated Travel Lane, ovvero il corridoio turistico che permetteva anche agli italiani di viaggiare per qualsiasi motivazione nella nazione asiatica.
Fino al 20 gennaio non saranno rilasciati più permessi e solo i viaggiatori in possesso del VTL pass potranno entrare nel paese nel prossimo mese.
In conclusione
La variante Omicron ha riportato tutti i governi a ridefinire i propri piani di aperture, abbiamo visto come Israele abbia già deciso di riaprire le frontiere, mentre in questo caso vediamo due azioni contrarie da parte di due nazioni che sono state tra le più rigide in materia di viaggi nei primi 18 mesi di pandemia. Adesso non resta che aspettare e vedere cosa accadrà nei primi mesi del 2022 per capire se, passato il periodo festivo, le cose torneranno quasi come prima.