I modi peggiori per distruggere una strategia di accumulo punti e miglia
Qui a TFC ci piace ripetere certi concetti più volte, perché come scrivevano gli antichi “repetita iuvant sed stufant”. Prima […]
Qui a TFC ci piace ripetere certi concetti più volte, perché come scrivevano gli antichi “repetita iuvant sed stufant”. Prima di stufare vogliamo essere sicuri che alcuni concetti base nel mondo del reward travel siano ben impressi nella memoria di ogni accumulatore seriale di punti e miglia.
In questo articolo:
Non importa se l’obiettivo è quello di volare in prima classe con Singapore, portare la famiglia a Disneyworld a Tokyo e non pagare l’hotel alle Maldive. Ci sono degli errori che possono, in una frazione di secondo, azzerare il portafoglio compromettendo così il risultato finale e costringendoci a dire addio alla conversione e quindi a moltissimi soldi che non si sarebbero spesi.
In questo articolo vogliamo fare un veloce Bignami di quelli che sono gli errori più frequenti e che vi consigliamo vivamente di non fare.
N.B. La conversione migliore è quella che ci rende felici, non importa se si usano i punti per volare in economy con easyJet o se si prenota una notte a Milano anzichè una settimana alle Maldive, l’importante è che il premio che si ottiene sia quello che abbiamo desiderato.
L’errore più grave di tutti è lasciar scadere i punti
Ci sono punti che non scadono mai, ad esempio i punti Membership Rewards, e punti che scadono con una frequenza precisa. Le miglia o i punti delle compagnie aeree possono scadere per vari motivi a seconda del regolamento del programma fedeltà. Ci sono miglia che scadono dopo 3 anni, come i punti Skywards di Emirates, o per inattività come i punti Avios. Lo stesso discorso vale per i programmi fedeltà delle catene alberghiere, anche se ultimamente le regole sono cambiate in meglio.
E’ quindi importante conoscere le regole di ogni singolo programma. Può essere utile, ad esempio, impostarsi delle note sull’agenda del cellulare per ricordarci l’avvicinarsi delle varie deadline. Molti programmi in questo periodo di pandemia hanno reso meno pignole le regole, ma è sempre bene non correre rischi.
Il secondo errore più grande è non sfruttare il welcome bonus
Quando si richiede una nuova carta di credito, così come quando si firma un nuovo contratto con un fornitore, spesso sono promessi generosi bonus di benvenuto. Generalmente questi bonus scattano quando si raggiunge una certa spesa in un determinato periodo. Recentemente abbiamo visto generosissimi bonus anche da 200mila punti, abbastanza da regalarsi due biglietti in business class alle Maldive. E’ importante quindi sapere esattamente quale sia la challenge che si dovrà completare per ottenere il premio. Quali spese hanno valore e quali invece non generano accumuli di punti/bonus.
Lasciarsi scappare le opportunità gratuite
Durante tutto l’anno i programmi fedeltà lanciano continue promozioni, in alcuni casi sono offerte per la vendita di punti a prezzi scontati o con grandi bonus. Altre volte sono generosissime offerte “presenta un amico” che permettono di accumulare centinaia di migliaia di punti senza spendere nemmeno un euro. In altri casi sono offerte ad hoc che bisogna attivare sul proprio profilo. Essere attenti a tutte queste opportunità si può tradurre a fine anno in un discreto gruzzolo di punti, molto spesso 10 volte superiore ai punti accumulati con le spese di tutti i giorni.
Non tenersi aggiornati sui cambiamenti dei programmi
La svalutazione dei punti, l’incubo di tutti gli accumulatori seriali, è sempre dietro l’angolo. A volte è annunciata, altre volte colpisce all’improvviso. Lo stesso potrebbe accadere con cambiamenti delle partnership che potrebbero far terminare la possibilità di usare punti in una struttura o in una compagnia aerea.
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