British Airways, i piloti diventano assistenti di volo: l’idea fa discutere
Una compagnia area legata al celebre vettore British Airways ha avanzato una proposta a dir poco sorprendente e inattesa ai […]
Una compagnia area legata al celebre vettore British Airways ha avanzato una proposta a dir poco sorprendente e inattesa ai propri piloti. Si tratta della CityFlyer, che prevede l’arrivo di un’estate a dir poco rovente dal punto di vista delle prenotazioni. E per questo ha l’intenzione di aumentare il proprio numero di assistenti di volo di ben 4mila unità, in tempo per far fronte alle necessità dei tanti voli in partenza nei prossimi mesi, evitando di dover sottoporre a turni massacranti i “pochi” addetti attualmente stipendiati.
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Ma qual è, dunque, la proposta per i piloti? A loro viene offerta la possibilità di seguire un corso d’addestramento di ben sei settimane. Questo consentirebbe loro di formarsi come assistenti di volo, così da poter intervenire qualora fosse necessario. Dovrebbero apprendere le misure di sicurezza, l’intera routine e sarebbero autorizzati a servire cibo ai passeggeri.
I piloti diventano assistenti di volo: è polemica
La proposta di CityFlyer trasforma realmente i piloti in assistenti di volo? La risposta è ovviamente no. Il corso di formazione offre ulteriori competenze, ma in nessun caso si andrà a modificare lo stipendio percepito, che non si avvicina di certo a quello di hostess e steward. Al tempo stesso, però, non è previsto neanche un aumento salariale, da far scattare nel caso in cui dovessero rendersi necessari i loro interventi tra i passeggeri.
È una di quelle situazioni in cui l’azienda chiede un sacrificio ai dipendenti per il bene comune. Una condizione che fa storcere il naso, e non poco. Il motivo principale, oltre al fatto di ritenere tutto ciò incredibilmente ridicolo da parte dei piloti (una fonte ha riferito al The Sun), è il fatto che British Airways ha licenziato ben 10mila dipendenti non più di due anni fa.
Ritrovarsi ora a chiedere l’aiuto dei piloti, seppur si parli di un vettore satellite, è alquanto assurdo. Parte di quel personale poteva essere reindirizzato e invece oggi ci si stupisce dello scarso numero di assistenti di volo. Questo il pensiero dei dipendenti, secondo la fonte anonima.
Il programma Discovery
Discovery è il nome dato al programma d’apprendimento lanciato da British Airways, che si è così espressa attraverso le parole di un portavoce: “Siamo orgogliosi di aver lanciato il nostro programma d’apprendimento Discovery, offrendo ai dipendenti la possibilità di provare a operare in altri settori per un periodo limitato”.
Non sembra esserci interesse da parte dei piloti per questa opzione. Nel caso in cui uno o più di loro dovessero accettare, però, si ritroverebbero a dover intervenire come assistenti di volo, qualora necessario, per un periodo minimo di 2 mesi e mezzo, che potrebbe essere esteso e magari durare da maggio a settembre, ovvero per l’intera stagione estiva.
Di recente i piloti della British Airways hanno inoltre ricevuto un aumento del 5% sui propri stipendi. Una tempistica opportuna, considerando la richiesta avanzata. Nel caso di altri dipendenti, invece, si è trattato di un bonus del 5%, non ripetibile dunque. Parlando di bonus, il vettore prova a far gola con una proposta che ricorda un po’ quelle delle aziende telefoniche: porta un amico e ricevi uno sconto. In questo caso, però, coinvolgendo amici o parenti nel programma Discovery si ottiene un bonus da 300 sterline, circa 350 euro.
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