Perchè per andare alla Hawaii ho scelto di fare il giro largo
La prossima settimana partirò per le Hawaii, un viaggio rimandato nel 2020 a causa della pandemia e nel 2021 per […]

La prossima settimana partirò per le Hawaii, un viaggio rimandato nel 2020 a causa della pandemia e nel 2021 per il perdurare della chiusura delle frontiere americane a noi residenti nel vecchio continente.
In questo articolo:
Un viaggio che avevo programmato da tempo e che ero riuscito ad incastrare perfettamente nella mia agenda 2020, poi però sappiamo tutti quello che è successo. Il biglietto ha cambiato date 3 volte, date che ogni volta saltavano grazie alle politiche flessibili del Travel with Confidence di British Airways.
L’ultimo cambio è stato a gennaio, questa volta perchè alcuni dei voli del mio itinerario erano stati cancellati. Volare alle Hawaii dall’Italia, salvo casi particolari, richiede un minimo di due scali, per un totale di 6 voli, tra andata e ritorno. Il motivo è che non esistono collegamenti diretti dalla costa est americana alle isole del Pacifico e allo stesso modo, al momento, non ci sono collegamenti diretti dall’Italia alla costa ovest americana.
Quando a gennaio ho chiamato il call center dell’Executive Club, il programma fedeltà di British Airways, avevo un obiettivo in mente: modificare le date e aggiungere un terzo scalo, per mettermi in tasca la tessera Gold nel frequent flyer del vettore inglese e quindi il livello massimo in tutta l’alleanza OneWorld.
Perché uno scalo in più rende così tanto
Per salire di livello nell’Executive Club, dal Bronze al Gold, è necessario accumulare i punti qualificanti denominati Tier. Ogni volo guadagna un numero fisso di punti Tier in base alla distanza percorsa e alla classe del biglietto. E’ il programma più semplice da comprendere, nettamente più semplice anche di Flying Blue, il programma di Air France/KLM che usa un sistema simile con i punti XP.
Ogni volo guadagna, come detto, un numero fisso di punti Tier. Ovviamente più è alta la classe di viaggio più sarà alto il numero di punti. C’è però un fattore che fa la differenza, ovvero se si tratta di un volo di corto/medio raggio o di uno di lungo raggio. Fare un volo da Londra a New York o da Londra a San Francisco porta lo stesso numero di punti qualificanti, ovviamente non di Avios che invece sono parametrati sulla distanza effettiva percorsa.
I punti di livello che si accumulano variano da soli 5 punti per un breve volo di corto raggio, a 210 per un volo in prima classe a lungo raggio.
2000 miglia è il numero magico
I voli inferiori a 2.000 miglia permettono di accumulare tra 5-20 punti in economy e 40 in business class. Oltre le 2000 miglia le cose cambiano e non di poco. Un volo in economy, a seconda della classe del biglietto, permette di guadagnare dai 20 ai 70 punti Tier, in business si sale a 140 punti e in first si arriva a 210.
Ed è qui che entra in gioco lo scalo (o gli scali in più). Prima della pandemia ho volato dall’Italia al Giappone con Alitalia, volo diretto da Milano. Certo, il volo diretto e senza scalo è molto comodo, ma se si vuole accumulare miglia e sfruttare tutti i cavilli per ottenere lo status a volte è meglio cercare un itinerario alternativo.
Ad esempio una volta ho volato con Qatar cercando di creare l’itinerario più fantasioso possibile: da Milano a Tokyo, con scali a Doha e Hong Kong per un totale, andata e ritorno, di 840 punti Tier. Se avessi volato con Jal via Francoforte, avrei accumulato solo 360 punti qualificanti, oppure passando da Doha, ma senza scalo ad Hong Kong, sarebbero stati “solo” 560 punti.
Il mio viaggio alle Hawaii avrà il seguente itinerario:
Questo è proprio il motivo per cui ho cercato, con successo, di modificare il mio itinerario inserendo uno scalo al JFK, sia all’andata che al ritorno. Uno scalo che a conti fatti mi permette di accumulare 280 punti Tier in più rispetto all’itinerario senza scalo intermedio. Per un totale di 920 punti qualificanti a fronte di 1.125 necessari per arrivare al livello Gold.
Perché il livello Gold è importante
Questo livello è il più alto tra quelli “umani” di BA, esiste un livello superiore che si chiama Gold Guest List che però è praticamente inarrivabile, visto che richiede la cifra monstre di 5.000 punti Tier.
Questa tessera apre le porte dei banchi della prima classe e dei relativi percorsi veloci a Londra Heathrow, regala l’accesso anche volando in basic economy alle First Galleries Lounge e soprattutto premia i possessori con un bonus del 100% di punti Avios per ogni volo. Fino ad arrivare alla possibilità di richiedere upgrade di classe gratuiti per passare dalla business alla first, senza spendere nulla.
Inoltre è il livello che permette di avere il massimo riconoscimento quando si vola con le compagnie partner OneWorld e ottenere upgrade anche quando si viaggia con American Airlines e altri vettori.
C’è poi un motivo ulteriore che è spuntato negli ultimi giorni: Qatar ha annunciato che gli Avios prenderanno il posto dei QMiles come valuta del programma fedeltà, una sorpresa che non potrà che rendere ancora più importante essere titolari di uno status in BA.
In conclusione
Questa, dopo la miles run di gennaio che mi ha portato ad ottenere il livello Gold con Air France, sarà quindi la mia seconda, e ultima, corsa per lo status che mi metterà al sicuro garantendomi il livello massimo in tutte e tre le alleanze fino al 2024 inoltrato.
Sono arrivato a questo punto soprattutto grazie al fatto che, a causa della pandemia, molti programmi hanno reso più semplice ottenere lo status. Ma anche grazie alle tante campagne di status match che si sono susseguite in questi ultimi 24 mesi.
Certo, adesso la guerra in Ucraina sta creando nuove instabilità, ma nel mondo dei frequent flyer il 2022 è l’anno del ritorno alla normalità, quindi cercherò di godermi al massimo i miei status senza fare pazzie per mantenerli tutti. La mia strategia oltre il 2023 dipenderà molto anche dal futuro di ITA Airways e a quale alleanza parteciperà il nuovo vettore italiano.