Recensione Upper Class da Londra a Los Angeles con Virgin Atlantic: servizio top ma tutto il resto è…noia
Virgin Atlantic è una compagnia unica nel panorama mondiale. Non partecipa a nessuna alleanza, ma ha solidi rapporti con Delta […]
Virgin Atlantic è una compagnia unica nel panorama mondiale.
In questo articolo:

- Specifiche
- Aeromobile:
- B787/900
- Classe:
- Upper Class
- Tratta:
- LHR - LAX
- Prezzo:
- 1250 €
Non partecipa a nessuna alleanza, ma ha solidi rapporti con Delta (che è socia), Air France e KLM. Ha una flotta di soli aerei da lungo raggio: A350/1000, A330/300 e Dreamliners. A breve è previsto l’ingresso in flotta del nuovo A330/900neo.
Ha la base a Londra e vola in un ristretto numero di destinazioni, prevalentemente USA e Caraibi, oltre a Tel Aviv e India. E’ stata fondata da Sir Richard Branson, milionario visionario che adesso porta i turisti nello spazio. Il vettore aveva pensato anche di puntare sull’A380 e di aprire un casino nei cieli. Peccato che alla fine non sia andata così.
La prenotazione
Quando ho prenotato questo biglietto eravamo in piena pandemia, la cifra inferiore ai 1000 euro per un biglietto a/r, che in tempi normali non bastava nemmeno per l’economy, era troppo allettante.
Quando pago un biglietto cash cerco sempre di ottenere il massimo dall’acquisto, in questo caso inizialmente mi serviva per mantenere il mio livello Gold in Star Alliance. Perché la cosa bella di VS è che non partecipando a nessuna alleanza ha tanti partner e permette quindi di accumulare punti con compagnie come Singapore, Delta e Air France.
Ad inizio anno però Singapore ha annunciato che gli status del 2022 saranno prorogati di 12 mesi e quindi alla fine ho scelto di spostare l’accumulo verso Flying Blue, il programma fedeltà di AF/KLM. Sono appena diventato Gold, grazie alla mia prima miles run del 2022. Con questo volo porto a casa, miglia a parte, 72 punti XP che mi permettono di mantenere il livello gold SkyTeam sino a febbraio 2024.
In aeroporto
La casa di Virgin Atlantic è il terminal 3 di Londra Heathrow.
Svolte le procedure di controllo dei documenti e quelle del check-in, ho avuto accesso al fast track che può essere usato solo dai passeggeri di business class di Delta e Virgin Atlantic, possessori di uno status Elite nei rispettivi programma fedeltà.
Tutto parte da un ascensore dedicato che porta al primo piano, dove c’era la corsia fast track. In coda non c’era nessuno e in meno di 30 secondi ero già nel duty free del terminal. Il T3 di questo aeroporto è il più interessante in termini di vettori. Quindi anche di lounge.
Qui ci sono quella di Emirates, Qantas, American e soprattutto la nuovissima Centurion Lounge di American Express.
Ovviamente mi sono diretto senza nemmeno pensarci nella Clubhouse, questa non è una lounge come un’altra, è bellissima e il servizio è sempre di altissimo livello. Rispetto alla mia precedente visita è stato bello entrare e vederla affollata, non piena ovviamente, ma affollata si.
Con un volo alle 10 del mattino sono arrivato giusto in tempo per fare colazione. Il personale è sempre splendido in questa lounge, il servizio perfetto e la qualità delle proposte da fare invidia a molti ristoranti.
A bordo
Salire a bordo per primi permette di potersi guardare intorno e godersi l’esperienza il più a lungo possibile. E bere molto champagne anche se sono le 10 del mattino.
Sapevo già che questa volta non avrei volato con la nuova Upper class, ma che mi sarebbe toccata la vecchia configurazione a lisca di pesce 1-1-1. Ancora per tanto tempo questa cabina sarà usata dalla compagnia, il mio consiglio è quello di cercare le tratte operate sull’A350, sarà una esperienza anni luce migliore.
I pochi posti per fila potrebbero far pensare a molto spazio per il passeggero, nulla di più sbagliato.
Non saprei dire quale siano i posti migliori. In questo viaggio io ero al 1k. Prima fila. Il vantaggio è di avere un pochino più di riservatezza verso gli altri passeggeri, ma non dall’equipaggio. Di contro è vicino alla cambusa e quindi il rumore, specie durante il servizio, può disturbare.
La poltrona è antica, come la configurazione, ma la seduta è comoda. Molto più di quello che pensavo. Il problema è appunto che non si inclina più di tanto, e su un volo di 12 ore è bello mettersi semi sdraiati.
Lo spazio vitale è ridotto all’osso, letteralmente.
Non ci sono contenitori, se non lo spazio sotto il poggiapiedi. Ho infilato il portatile nella tasca dove viene messa la rivista e il cartellino con le misure di sicurezza, nessun altro spazio se non la cappelliera.
C’è una piccola mensola dove posare un bicchiere quando il tavolino è chiuso.
Tavolo che è nascosto nella base della poltrona. E’ grande e abbastanza solido per permettere di lavorare al pc senza problemi. Si sposta su un binario ed è possibile spingendolo il più avanti possibile alzarsi senza doverlo richiudere.
Di contro non si può regolare in altezza e con il monitor è tutto un gioco d’incastro, se c’è il vassoio non si riesce ad aprirlo o chiuderlo.
La poltrona ha una altra particolarità, il modo in cui si trasforma in letto. A differenza di quello che si trova in quasi tutte le cabine business, non si inclina, bensì bisogna tornare in posizione di decollo e poi, premendo il pulsante posto sulla paratia del sedile, si ribalterà lo schienale, così facendo si trasforma in letto.
Un sistema che ricorda quello presente sugli A350 di Singapore Airlines, con l’unica differenza che qui è automatico, mentre su SQ è manuale. Lo sleeping kit è sempre uno dei migliori a disposizione. Materassino da applicare sul sedile, coperta grande e ottimo cuscino.
Non sono rimasto soddisfatto della posizione letto. Vero, le gambe sono libere e c’è spazio, però in queste situazioni mi sento più comodo lasciando una leggera inclinazione rispetto alle gambe. Qui era ovviamente impossibile. Inoltre da sdraiati si è in vista sul corridoio e la vicinanza con la galleria dell’equipaggio dove ci sono l’accesso al crew rest e la cambusa rende tutto molto rumoroso.
La configurazione di questo sedile regala un solo, piccolo vantaggio. Se si viaggia in coppia o con un amico, è possibile pranzare assieme. Di fatto il poggia piedi funge anche da seduta, permettendo a due passeggeri di mangiare o giocare a carte seduti uno davanti all’altro.
Di contro, però, per guardare fuori dal finestrino si rischia il torcicollo ed è un peccato, perché su questa rotta, in un viaggio diurno, è possibile godersi delle viste spettacolari.
Dalle montagne innevate dello Utah.
Al Grand Canyon o la città del peccato, a seconda del lato dove si è seduti in cabina.
La cabina cambia colore, e calore, a seconda dei momenti del volo, è una particolarità dei nuovi aerei sia Boeing che Airbus e qui Virgin sfrutta al 100%.
Il vecchio “loft”
La particolarità di Virgin è quella di aver dotato tutta la propria flotta di uno spazio dove socializzare tra passeggeri, qui si chiama Sky Bar, mentre nei nuovi Airbus si chiama The Loft. In sostanza è uno spazio dove bere, chiacchierare e trascorrere il tempo con amici o altri passeggeri.
Anche il personale di bordo si ferma a interagire con i passeggeri mentre tiene sempre rifornita la cambusa. Durante tutto il viaggio, circa 12 ore, c’è sempre stato traffico in questa zona. Nulla di male, a meno che non si sia seduti in una delle ultime file della cabina visto che il rumore potrebbe disturbare chi invece preferisce dormire.
Menzione d’onore per la scelta di avere i due bagni spaziosi a disposizione dei passeggeri premium, dove si trova anche una panca per sedersi senza dover usare il wc come appoggio.
Il servizio
Con mia sorpresa, a bordo ho trovato un responsabile di cabina italiano, non sono molti in Virgin Atlantic. Massimo fa il pendolare, o meglio il frontaliero, vive a Roma e si sposta a Londra dove è di base quando vola. Assieme a lui è sputata la carta dei vini e anche una bottiglia di prosecco.
E’ un volo diurno e questo cambia molto la dinamica di bordo. I passeggeri tendono a restare svegli quasi tutto il volo e l’equipaggio è molto più presente. Il servizio a bordo è stato pari a quello che viene riservato nella lounge. E, bisogna ammetterlo, è la cosa migliore del volo, dato che la cabina è veramente scomoda e “antica” soprattutto se si paragona a quello che sempre VS offre sulla sua ammiraglia, l’A350/1000.
Il beauty kit è a impatto zero, con prodotti biodegradabili e la pochette fatta di carta riciclata. Non è il più elegante dei cieli, ma è una tendenza che oramai vede andare in questa direzione molte compagnie.
Food & Beverage
E’ tornato il menù cartaceo, rispetto al mio ultimo volo con questa compagnia, ed è un piccolo passo verso la normalità. Il servizio viene ancora svolto con il carrello, una modalità molto poco elegante, anche perché è lo stesso carrello usato per il servizio in economy.
Per alcune compagnie la modalità “veloce” del servizio, usata durante la pandemia, continua ad essere la normalità, anche se oramai è acclarato che in aereo grazie anche ai filtri HEPA e al recircolo costante dell’aria il rischio di infezione a bordo sia bassissimo.
Il pranzo è stato servito circa 40 minuti dopo il decollo. Qui è apprezzabile il fatto che la compagnia serva, piatto dopo piatto e non tutto in unico vassoio. La qualità della proposta gastronomica però non è stata all’altezza del resto. Certo, siamo in aereo e non si pretende di mangiare gourmet, ma molte compagnie riescono ad offrire piatti di qualità grazie ad un catering di altissimo livello.
Dopo per un’insalata insapore come antipasto, la carne come piatto principale è stata leggermente meglio, ma nulla da ricordare.
Infine ho optato per una mousse al cioccolato e lamponi, forse il piatto più buono di tutto il volo.
Durante il volo, come detto, il personale è stato molto presente ed attento alle esigenze dei passeggeri.
A poco meno di 90 minuti dall’atterraggio, è stato servito uno spuntino. Ho preso il classico chickenburger, tra le altre opzioni c’erano del castrami e un sandwich freddo sempre al pollo.
IFE
L’aereo è datato e anche il sistema di intrattenimento a bordo non è dei più moderni.
Prima di tutto la configurazione del sedile rende impossibile guardare la tv in fase di decollo e atterraggio.
Lo schermo è piccolo, l’interfaccia utente è basica, ma funzionale.
Di fatto non ho nemmeno staccato il telecomando dal suo supporto per tutto il viaggio, la tv è touch e si gestisce bene il poco che offre senza bisogno dell’aiuto del secondo schermo.
L’offerta è abbastanza ricca, più di 120 film, quasi 100 contenuti tra documentari e serie tv.
Mancano le webcam per vedere cosa succede fuori, mancano i canali di live tv e i giochi sono da commodore 64.
C’è il wi-fi, e funziona molto bene. Non è però economico dato che la funzione messaggi, che altre compagnie regalano ai passeggeri di business class, qui viene fatta pagare 3 sterline. Cari e tariffati a traffico anche i pacchetti per navigare.
A disposizione una presa USB inserita sotto lo schermo della TV e una presa di corrente, posizionata nel punto più scomodo possibile.
E’ nascosta nella tasca che contiene riviste e giornali.
Cuffie di qualità nella media, ma qui aiuta molto il 787 e la distanza con i motori.
In conclusione
L’esperienza a terra e il servizio a bordo fanno la differenza. Purtroppo però la cabina di questo 787 è invecchiata “male”, tant’è vero che oggi questa configurazione è sopravvissuta solo in Virgin Atlantic, è anche peggio della vecchia Club World di British Airways, sua diretta concorrente.
Aver potuto sfruttare lo spazio sopra il sedile di prima fila ha reso molto più confortevole il mio volo.
Non è un vettore popolare per noi italiani, difficile riuscire a trovare dei prezzi molto concorrenziali e delle connessioni facili passando da Londra. Se invece si parte da Londra, la musica cambia ed è, tariffa permettendo, una possibilità da tenere in considerazione.
Questa è solo una delle tante recensioni che puoi leggere sul nostro sito, covid e restrizioni permettendo. Ogni mercoledì pubblichiamo una recensione di una lounge aeroportuale, mentre ogni venerdì puoi leggere la recensione di un nostro volo o di un hotel dove abbiamo soggiornato.

Pro
- Il personale
- L'esperienza a terra
- Il bar a bordo
Contro
- La poltrona
- La cabina