In Economy sull’A380 di Emirates: molto tech, poca cura dei dettagli
Emirates è praticamente una scelta obbligata per chi deve volare a Dubai. La più grande compagnia aerea del Medio Oriente […]
Emirates è praticamente una scelta obbligata per chi deve volare a Dubai. La più grande compagnia aerea del Medio Oriente infatti ha come hub proprio il nuovo Aeroporto Internazionale di Dubai (DXB), da dove collega l’emirato a circa 160 destinazioni in 6 diversi continenti. Così, per recarmi a Expo 2020, sono ricorso ad un volo Emirates in partenza da Milano Malpensa (MXP).
In questo articolo:

- Specifiche
- Aeromobile:
- A380
- Classe:
- Economy
- Tratta:
- MXP - DBX
Non avendo prenotato personalmente i biglietti (appartenevo a una delegazione), ho volato in Economy: ma vista la fama della compagnia aerea di bandiera degli Emirati, protagonista di una invidiabile crescita (il numero di passeggeri è costantemente aumentato ogni anno dal 1985 fino alla pandemia di Covid-19), avevo comunque buone aspettative. Vediamo come è andata.
Prima di partire: Malpensa, si può migliorare
Il benvenuto dell’aeroporto potrebbe essere migliore. Al Fast Track un addetto fa confusione e, dopo averci fatto passare, ci richiama indietro per completare la procedura una seconda volta. Una volta varcati i controlli due cose mi lasciano interdetto.
La prima sono i bagni: mi tocca attendere perché ben 3 su 5 sono fuori servizio, così come tutti gli orinatoi. In pratica, nonostante 9 “postazioni” teoriche, possono usarlo 2 persone alla volta.
La seconda parziale delusione arriva dalla lounge Montale: pulita e accogliente al punto giusto, per carità, ma le monoporzioni sigillate del buffet sono davvero misere.
Primo contatto: luci e ombre
Al momento di salire a bordo vengo accolto da una hostess sorridente, che mi indica i posti. L’aereo è pieno, quindi l’atmosfera in Economy è ovviamente un po’ caotica: in questo la differenza con la Business si fa sentire. Bene l’accoglienza, tutto è “a misura di Covid”: sulla mia poltrona trovo una coperta (incellofanata) e un cuscino con fodera usa e getta. Le cuffie sono a loro volta ancora sigillate.
E una volta seduto, prima di partire, il personale distribuisce a tutti una mascherina chirurgica di ricambio e un tubetto di lozione sanificante per le mani.
Meno bene la postazione in sé. Intanto per lo spazio: sono in Economy, certo, quindi non mi aspetto né l’accesso al corridoio per tutti i posti né tanto spazio per le gambe. Ma la gentile fornitura di cuscino e coperta in realtà si rivela un boomerang: dato che non voglio usarli (almeno non ora), non so dove metterli. Nel sedile di fronte a me c’è un tascone: finisco per infilare tutto lì, creando un rigonfiamento non indifferente che mi darà noia per tutte le 6 ore del viaggio. Visto lo spazio esiguo, forse sarebbe stato meglio fornirli su richiesta.
Poi apro il tavolino di fronte a me e trovo un fazzoletto di carta, palesemente vecchio: era incastrato nel montante piegato del tavolino. Deve essere sfuggito alla pulizia.
Infine, lo schienale del sedile di fronte a me è ok, ma quello accanto ha invece una vistosa crepa.
Poco male, ovviamente, ma sommata al fazzoletto contribuisce a creare una prima impressione di scarsa cura dei dettagli. Piccole sbavature che da Emirates non mi aspetto, nemmeno in Economy.
L’infotainment: ottimo il catalogo, meno la risoluzione
Mentre attendo il decollo mi dedico all’infotainment, incastonato nello schienale del sedile di fronte. Al primo sguardo è promosso: lo schermo è grande, il touch risponde abbastanza bene, il software sembra sterminato. E sotto c’è una specie di gamepad, che si può anche staccare dallo schienale per utilizzarlo come comando remoto. Completano la “dotazione” porte usb (per la ricarica, ma anche per collegare la propria musica) e una presa elettrica “multistandard” (si usa senza adattatori) ogni 2 poltrone. Insomma, l’effetto wow c’è.
Al primo utilizzo però il sistema non si rivela così intuitivo. Quantomeno nella parte hardware: più di un passeggero, nel provare i tasti del “gamepad”, clicca quello in basso a destra che raffigura un omino per vedere cosa succede. Scopre così che serve per chiamare il personale di bordo. La notizia positiva è che le hostess arrivano, e anche molto rapidamente.
Una volta compreso che è molto più immediato usare il touch del comando remoto, inizio ad esplorare. Il sistema si chiama ICE, ovvero “Information, Communications, Entertainment”, ed è in effetti diviso in tre sezioni.
Toccando la “I” si accede a tutto ciò che riguarda il volo: è possibile leggere i dati di altitudine, velocità e rotta e visualizzarli su una mappa in 3D.
In alternativa è possibile mostrare le inquadrature delle 3 telecamere a disposizione. Una è in cima all’aereo, una in coda (perfetta per ammirare decollo e atterraggio), una sotto (bellissima quando si è vicini al terreno, inutile a terra o in quota).
Non mancano anche un tasto dedicato allo shopping e varie informazioni sulla destinazione, con descrizioni di Dubai e una sezione specifica su Expo 2020.
La parte “Communications” è forse la meno utile: dà accesso ad un sondaggio, alle prese elettriche e permette di dialogare con altri passeggeri usando il “gamepad” come una specie di interfono. Di fatto piacerà solo a chi, per qualche motivo, siede distante da altri amici.
La sezione Entertainment è invece – inevitabilmente – la più nutrita. Il catalogo è vastissimo, sia per quanto riguarda la musica che i film, e aiuta nella ricerca il fatto che le librerie siano organizzate in molte categorie. Spesso in modo intelligente: per i film, ad esempio, è possibile visualizzare solo quelli col doppiaggio in una determinata lingua, o quelli di un certo genere, o quelli di una specifica saga. Peccato per la risoluzione, tutt’altro che strabiliante: “colpa” di uno schermo non esattamente di ultima generazione, ma anche di una compressione video decisamente spinta (è il prezzo da pagare per avere in memoria una videoteca così variegata).
La selezione musicale è se possibile anche più sterminata, e se non bastasse è anche possibile collegare una propria chiave usb. In alternativa è possibile ascoltare un podcast oppure dedicarsi ai videogame, con il comando remoto che assume finalmente un senso.
Il catalogo è decisamente meno ricco, e spesso si tratta di cloni di giochi datati: un passatempo e nulla più, ma per passare del tempo (o farlo passare ai bambini) può andare.
Per chiudere nota di merito alle cuffie: non sono semplici auricolari economici, ma delle on-ear. Nulla di eccelso, intendiamoci, ma sono comode anche se indossate a lungo e non suonano male.
Il menu: sfida accettata… e vinta
Durante il volo viene servita la cena. Il menu, però, resta un mistero per diversi viaggiatori: è infatti visibile solamente online, accedendo con il proprio smartphone al wi-fi di bordo. Procedura che non tutti mettono in atto: visualizzare il menu è gratis, ovviamente, ma di solito chi cerca di collegarsi lo fa per navigare. E visti i costi (sensati solo se è indispensabile lavorare online) in pochi si cimentano. Senza contare che su iPhone non è così intuitivo: dato che l’accesso vero e proprio non avviene mai, il tutto va visualizzato dalla finestra che compare al primo tentativo di connessione. Se la si chiude, è necessario dissociare la rete e rifare la procedura da capo.
Quanto al cibo e al servizio, il riscontro è piacevole. Le posate sono vere, e il kit comprende una porzione di sale, un burro e una salviettina. Il menu naturalmente non prevede l’ampia scelta “a la carte” della First Class, né il menu gourmet della Business. Un antipasto, un dolce, pane, acqua, le uniche scelte possibili si riducono alla bevanda (con una discreta scelta) e al piatto principale (due sole opzioni).
Nel mio caso il menu propone pollo con polenta oppure pasta con le polpette. Proporre pastasciutta ad un italiano è una vera sfida, che decido di accettare. Il risultato non è malvagio: gli strozzapreti non sono nulla di che, naturalmente, ma si lasciano mangiare. Si assaggia di peggio in alcune mense italiane.
Il comfort: è ok, certo che la Business…
Intendiamoci: pretendere di volare 6 ore in economy e lamentarsi sarebbe sciocco. C’è tutto quel che ci deve essere: le hostess sono sempre molto cortesi e sollecite, le luci si affievoliscono per tutta la parte centrale del viaggio per agevolare il riposo, lo schienale si può reclinare (senza esagerare) e lo spazio per le gambe non è così risicato. Certo, il divario con le postazioni singole delle classi superiori, in cui si riesce anche a dormire quasi sdraiati, è evidente.
In conclusione il viaggio è promosso, tutto sommato con buon voto. Mi sarebbe piaciuto fare l’upgrade in Business, ma purtroppo – facendo parte di un gruppo – non è stato possibile: o meglio, il check-in online di Emirates permetteva di farlo solo per tutti e 4 i passeggeri del mio gruppo, con una spesa di 640 dollari. Un’opportunità persa anche per la compagnia: avendo la possibilità di un upgrade per un singolo passeggero, 160 dollari li avrei spesi volentieri.
Questa è solo una delle tante recensioni che puoi leggere sul nostro sito. Ogni mercoledì pubblichiamo una recensione di una lounge aeroportuale, mentre ogni venerdì puoi leggere la recensione di un nostro volo o di un hotel dove abbiamo soggiornato.

Pro
- Infotainment ICE
- Cena
- Cortesia del personale
- Kit di benvenuto
Contro
- Spazio a disposizione
- Cura del dettaglio