Giro del mondo parte III, questa volta forse riesco a partire
L’ultima volta che ho scritto del progetto del mio giro del mondo era il 2 gennaio 2021, praticamente è passata […]
L’ultima volta che ho scritto del progetto del mio giro del mondo era il 2 gennaio 2021, praticamente è passata una vita. L’unica cosa che non è ancora cambiata da allora è che il Giappone ha ancora le frontiere chiuse, o quasi, e difficilmente questa estate sarà aperto ai turisti.
Riassunto delle puntate precedenti
In questo articolo:
Ho prenotato questo biglietto durante il primo lockdown, primavera 2020. Ancora non sapevo che il mondo avrebbe impiegato oltre 2 anni per tornare ad una apparente normalità. Nella prigione di casa mia, avevo quindi investito ben 550 sterline per prenotare questo itinerario che prevedeva il giro del mondo: partenza da Londra, scalo veloce a Francoforte per poi fare tappa a Tokyo, Sydney, Honolulu e San Francisco. Sarei dovuto partire ad inizio 2021, ma sappiamo tutti come è andata a finire.
La pazzia era nata dalla voglia di tornare a viaggiare e per questo avevo programmato un itinerario folle in soli 5 giorni. Un viaggio del genere richiede non meno di 20/25 giorni per essere vissuto bene, ma la mia era più una voglia di bermi una birra in 4 continenti differenti, una sorta di miraggio in pieno lockdown. Un modo originale per festeggiare il ritorno alla libertà. Ovviamente non avevo fatto i conti con le successive ondate e varianti.
Impossibilitato a partire, avevo così spostato la nuova partenza ad agosto 2021. Anche in questo caso pensavo che il mondo avrebbe riaperto, invece mi sbagliavo, o meglio ha riaperto a macchia di leopardo, ma non abbastanza per permettermi di effettuare il mio viaggio.
Grazie alle politiche flessibili e soprattutto al desiderio delle compagnie aeree di evitare ogni possibile rimborso, sono così riuscito a spostare da agosto 2021 a luglio 2022 il mio biglietto. Rispetto all’idea iniziale, il nuovo viaggio prevedeva: una notte a Tokyo, due a Sydney e una a Honolulu dopo un cambio di aereo a Aukland, quindi molto meno stressante rispetto all’originale.
Il problema del Giappone
Con un biglietto del genere, composto da tanti voli e prenotato con così tanto anticipo, era scontato che sarebbe successo qualcosa al mio itinerario, è una strategia che ho usato spesso durante gli ultimi 18 mesi. Sfruttare prezzi estremamente vantaggiosi sperando/sapendo che alla minima variazione avrei potuto modificare il mio biglietto.
Nei giorni scorsi ho così nuovamente contattato il call center di Lufthansa e, dopo un paio di telefonate, ho trovato un agente disponibile ad aiutarmi a reinventare il mio itinerario. Il primo tentativo è stato quello di costruire un itinerario che non passasse più dal Giappone, ma da Thailandia e Singapore. Scelta però bocciata dalla biglietteria di LH. Nessun problema a cambiare date, ma l’itinerario doveva rimanere lo stesso.
Al momento le frontiere del Sol Levante sono aperte, ma è una apertura finta dato che è necessario essere in possesso di un visto per lavoro, praticamente impossibile da ottenere. Oltre a questo, gli ingressi sono contingentati, massimo 10mila al giorno e gli spostamenti davvero difficili. Per questo ho dovuto trovare una soluzione alternativa.
Dopo quasi un’ora di telefonata sono riuscito a ricostruire un nuovo itinerario che mi permetta di volare a Tokyo in questo contesto di limitazioni, quindi semplicemente facendo uno scalo e ripartendo poche ore dopo. Così facendo il mio giro del mondo perde una tappa, quella di Tokyo, ma guadagna due notti in Nuova Zelanda.
Dato che sono passati oltre due anni da quando ho prenotato questo biglietto, sono cambiati anche gli obiettivi in termini di accumulo punti e rinnovo status. Ho abbandonato Tap Portugal, come programma di riferimento in Star Alliance, passando a Singapore e al programma Krisflyer. Ho quindi deciso di usare la mia tessera Gold nel programma fedeltà del vettore asiatico: tutti i punti dei voli saranno accreditati sulla mia tessera per riuscire a rinnovare il livello sino a tutto il 2024.
In conclusione
Fare il giro del mondo è un sogno nel cassetto, certo ci sono modi e modi di farlo. Farlo in 6 giorni non è sicuramente il modo ideale, ma qui a TFC capita di tutto.
A dimostrazione che le nostre recensioni di voli non sono solo di business o prima classe, questo itinerario, salvo upgrade, sarà tutto in economy e mi permetterà di provare tre compagnie che non ho ancora recensito su queste pagine: ANA, Air New Zealand e Air Canada.
Oltre alle tre compagnie, avrò modo di provare numerose lounge, perchè se è vero che viaggerò in economy grazie allo status Gold Star Alliance avrò accesso a sale d’aspetto, fast track e imbarchi prioritari in tutti gli aeroporti.
Fatta eccezione per il Giappone, tutti i paesi che visiterò hanno rimosso quasi tutte le restrizioni per i viaggiatori vaccinati, unico fastidio sarà dover fare un tampone prima di partire per Honolulu, perché gli USA al momento non hanno ancora tolto questo requisito.
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