L’influencer che ha ingannato tutti: non è la prima ad aver girato il mondo
Quando decidiamo di cimentarci in grandi sfide, esaltanti o uniche, lo facciamo per noi o per l’approvazione generale? Fare il […]
Quando decidiamo di cimentarci in grandi sfide, esaltanti o uniche, lo facciamo per noi o per l’approvazione generale? Fare il giro del mondo senza affidarne le prove ai social ha lo stesso valore di farlo raccontandolo ai nostri seguaci con alcuni post? È una questione che viene naturale porsi al giorno d’oggi, considerando il nostro legame viscerale con i media.
In questo articolo:
A proporre un esempio eclatante di come un’impresa svoltasi senza prove digitali possa essere del tutto ignorata, considerata non esistente, a fronte di una ben documentata sui social, è Audrey Walsworth, 87enne di Naples in Florida. Nel 2017 ha visto una ventenne di nome Cassie De Pecol arrogarsi il titolo di “prima donna ad aver viaggiato in tutti i Paesi del mondo”. Il tutto scoperto per puro caso al Today Show. Una palese menzogna. Cosa che la signora Walsworth sa per certo, avendo completato questo esatto viaggio storico ben prima che la De Pecol potesse anche solo progettare il suo. La nota influencer non è la prima ad aver completato quest’impresa, o la prima ad averlo fatto da sola. Il suo primato è inerente al solo fatto d’essere l’unica ad aver scelto di autoproclamarsi detentrice del record sui social. Una mossa azzardata, che la pone ora al centro di una disputa legale.
Chi è Cassie De Pecol
Quando si parla di Cassie De Pecol si fa riferimento ad un personaggio celebre nel mondo dei viaggi. La giovane ha migliaia di follower sui propri social e negli anni ha fatto del viaggiare il proprio lavoro. Ha scritto un libro, presenziato a un TED Talk; ospita un podcast e gestisce un’app sul fitness. Travelers United (gruppo di protezione dei consumatori) la accusa però d’aver accumulato un seguito enorme ripetendo affermazioni false.
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La sua autoproclamazione è parte di una raffigurazione pubblica di sé che viene sfruttata per vendere prodotti, ottenere dei guadagni ricorrenti e, sostiene il gruppo, di fatto truffare i suoi seguaci. La presunta prima donna a viaggiare in tutto il mondo ha potuto promuovere marchi di prestigio, a loro volta vittime (presunte) del suo comportamento. La sua storia è stata inoltre riportata da svariati organi di stampa, a loro volta truffati e, al tempo stesso, rei di non aver effettuato ricerche più approfondite.
La difesa di Cassie De Pecol
Sulle pagine del Washington Post si può leggere la sua breve difesa, meglio articolata in aula. La donna spiega: “Si tratta di un attacco infondato contro di me e i risultati che ho ottenuto. Intendo contestare quello che purtroppo sembra essere un rimaneggiamento delle accuse che mi sono state già rivolte in passato”.
Travelers United la accusa di pubblicità sleale e ingannevole e spera di ottenere un precedente legale di grande importanza nel settore. I creatori di contenuti devono essere considerati responsabili delle proprie affermazioni. Cassie De Pecol ha soggiornato in strutture in cambio della creazione di contenuti, offerto pubblicità sui propri canali e ricevuto ingenti somme dai propri sponsor, grandemente responsabili dei suoi spostamenti dal 2015 in poi.
È chiaro come autodichiararsi la prima donna al mondo a completare il giro del mondo le abbia consentito di distinguersi dalla gigantesca massa di travel influencer concorrenti. Non è la prima volta che qualcuno prova a sottolineare le menzogne della giovane viaggiatrice. Nina Sedano è la donna che ha viaggiato di più in Germania e ha completato il suo giro del mondo prima del 2011. Ammette di non essere stata la prima e ha documentato il tutto nel suo libro Die Landersammlerin. Ha tentato di contattare la De Pecol, che non ha però mai risposto.
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La vera prima donna a fare il giro del mondo
Chi è, dunque, la prima donna ad aver completato il giro del mondo? Probabilmente si è trattato di Dorothy Pine, che ha trascorso buona parte della sua vita a viaggiare. Il tutto nel corso del ventesimo secolo. Impresa certificata dal Travelers Century Club.
La De Pecol ha bloccato tutti i critici che hanno provato ad informarla o attaccarla. La questione sarà risolta in tribunale ma le prove sono contro di lei. Altri testimoni hanno avuto modo di esprimersi, come Lee Abbamonte, con il quale l’influencer ebbe uno scambio via e-mail, poi interrotto quando l’argomento scomodo venne sollevato. Ad oggi il Guinness World Records sostiene come non vi sia un record per la prima donna a viaggiare in ogni Paese. Nel 2018, inoltre, Taylor Demonbreun ha battuto entrambi i primati della De Pecol, ovvero il miglior tempo femminile per visitare tutti i Paesi sovrani e quello generale.
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