Messico e nuvole, recensione The Ritz Carlton Resort Cancun
La riviera Maya è una delle destinazioni più popolari del Messico, frequentata ogni anno anche da migliaia di italiani. Come […]
La riviera Maya è una delle destinazioni più popolari del Messico, frequentata ogni anno anche da migliaia di italiani. Come al solito qui a TFC non ci concentriamo su cosa fare, dove andare e cosa vedere, ma puntiamo a raccontare come vivere esperienze sfruttando i punti accumulati con le spese di tutti i giorni o, se è il caso, come accumulare punti mentre si è in vacanza.
In questo articolo:
Per questo abbiamo provato tre strutture, tutte del gruppo Marriott e di tre categorie differenti. Inoltre abbiamo visitato il Four Points e il Renaissance.
Con questa nostra recensione vogliamo raccontare una delle strutture storiche di Cancun: il Ritz Carlton, uno dei brand che identifica le strutture di lusso della più grande catena alberghiera del mondo.
La prenotazione
Quando si prenota un hotel Ritz Carlton bisogna essere preparati a spendere parecchio, se poi ci troviamo a Cancun, una delle destinazioni preferite dai turisti americani e non solo, il prezzo non può che essere elevato.
Se a tutto questo aggiungiamo tasse di soggiorno e la sempre antipatica resort fee, il costo di una notte in questa struttura arriva facilmente a superare i 700$ a notte. In questo caso usare i punti per prenotare una stanza è sicuramente una di quelle conversioni che permette di regalarsi un soggiorno a 5 stelle senza spendere quasi nulla.
Dico ‘quasi’ perchè il programma fedeltà Marriott Bonvoy, a differenza di quello che fanno Hilton Honors e altri, non evita il pagamento della resort fee. Io ho prenotato pochi giorni prima del cambio di politica: si è infatti passati dal prezzo fisso, definito in base alla categoria dell’hotel, ad un sistema variabile in base a domanda e offerta.
Il costo di due notti è stato di 50k punti Bonvoy a notte, con la nuova politica, nelle stesse date, sarebbe salito a 55k punti a notte. Non avevo abbastanza punti a disposizione e così ho trasferito una manciata di Membership Rewards in punti Bonvoy. Alla fine dei conti ho speso 105 dollari invece che 1600, non male.
La zona degli hotel a Cancun
Per chi non è mai stato in questa parte del Messico, c’è una sorta di città nella città: una lunga striscia di terra in mezzo al mare dove sono stati costruiti i principali hotel.
Qui sono presenti tutte le catene, di fatto si può vivere in questa parte di Cancun senza mai andare fuori dalla Zona Hoteleria oppure usare l’hotel come base per le escursioni verso Chicken Itza, Isla delle Mujeres e molte altre location conosciute in tutto il mondo.
Check-in
Che ci sia qualcosa da registrare in questa struttura lo ho sperimentato appena sceso dal taxi. Al mio arrivo il personale non ha preso in consegna i bagagli, né mi ha aiutato, se non aprendo la porta. Stesso discorso per raggiungere la stanza, nessuno mi ha accompagnato o aiutato con le valigie.
Unica nota positiva il succo di frutta offerto mentre l’addetto al ricevimento sbrigava le pratiche burocratiche.
Grazie al livello Gold in Marriott Bonvoy, status compreso gratuitamente nella American Express Platino, ho usufruito di un piccolo upgrade di stanza. Da un ocean view ad una front view. Una vista migliore e una camera leggermente più grande.
La camera
La struttura è una immensa costruzione in riva al mare: nove piani divisi in due ali. La mia stanza era la 5046 con vista sull’oceano e su una delle due piscine dell’hotel.
Dall’ascensore all’arredamento si percepisce che questo hotel a breve festeggerà i 30 anni, e forse avrebbe bisogno di una rinfrescata in tutti gli spazi comuni. La differenza tra lo storico, come il Royal Hawaiian di Honolulu, e il vecchio è sottile ma si vede molto bene.
La camera è stata sicuramente rinnovata, non di recente, ma sicuramente ha meno anni del resto dell’hotel.
Una stanza davvero grande con un incredibile letto king size nel centro, ma anche in questo caso il materasso aveva visto giorni migliori.
A lasciarmi perplesso sono stati però i dettagli, quelli che in un Ritz Carlton ti aspetti perfetti, invece era tutto troppo vissuto. Ne è un esempio la radiosveglia con annesso caricatore Iphone, peccato che fosse ancora quello pre-lightning. E’ difficile spiegare la sensazione, ma a questi livelli e a questi costi, è logico pretendere una struttura perfetta, se non è moderna deve essere almeno mantenuta bene.
Oltre il letto, l’altra nota positiva è stata sicuramente la vista. A qualsiasi ora del giorno una luce fantastica, una vista sul mare dai colori caraibici e sulla piscina, meno frequentata della struttura (e quindi quella più tranquilla)
Il bagno era grande e vissuto. Doppio lavabo, wc separato con porta. Vasca (agée) e una doccia spaziosa ma con il soffione che renderà sicuramente complicato lavarsi alle persone oltre il metro e novanta.
Ottima la qualità dei prodotti offerti, la presenza degli accappatoi marchiati e gli asciugamani molto soffici.
Piacevole il fatto che sia (giustamente) offerto il riassetto della stanza anche nel pomeriggio/sera, con il personale che passa per i corridoi sino alle 20.
La resort fee
Questa è una tassa inventata dalle strutture alberghiere, un modo per aggiungere un costo spesso “nascosto” e che viene fatto pagare solo in albergo. Non importa come si è prenotato, con quale portale o intermediario, questo balzello comprende i servizi più assurdi.
Qui al Ritz Carlton per 50$ a camera a notte comprendeva la possibilità di bere in piscina/spiaggia acqua del rubinetto refrigerata e di utilizzare la crema protettiva per prendere il sole, oltre ad accedere alla palestra (con attrezzi vecchi e pochi per una struttura di queste dimensioni) e il wi-fi.
I servizi
All’ultimo piano c’è la MLounge, accessibile a chi prenota una stanza con accesso a questo benefit o ai titolari del livello Platinum Elite o superiore. Molto scenografico l’atrio al centro delle palazzine con una struttura che ricorda i reperti aztechi in una cascata tropicale.
Per quanto riguarda gli spazi pubblici, si concentrano quasi totalmente al piano terra, quello che permette l’accesso alla spiaggia.
Ci sono la SPA, la palestra e un piccolo kids club.
Ci sono due piscine circondate da centinaia di lettini: se è affollato, la caccia alle postazioni migliori inizia presto la mattina, come in crociera.
L’accesso alla spiaggia è diretto, non è privata ma è come se lo fosse. In spiaggia ci sono tre diverse tipologie di sistemazioni.
C’è la Cabana che può ospitare una famiglia intera e che può essere affittata giornalmente a oltre 200$.
C’è il lettone matrimoniale con copertura, che costa circa 50$ al giorno, e poi ci sono i lettini gratuiti.
Io ho optato per uno di questi e mi sono gustato un paio di orette di smart working in riva al mare, con dei colori fantastici.
Per certi versi sembra di essere a metà tra una nave da crociera e una spiaggia italiana.
Il personale dell’hotel prepara il lettino, porta da bere e da mangiare, si occupa di rastrellare continuamente la spiaggia pulendola dalle alghe.
Mentre venditori di ogni tipo di prodotto (legale ed illegale) passano in spiaggia per piazzare la loro merce.
La cucina
Se c’è una cosa che non manca in questo resort sono i ristoranti. Il più sofisticato è sicuramente Fantino, di ispirazione italiana. In totale sono quattro più due bar.
Ho provato il pollo fritto in riva al mare. Lo so, avrei potuto puntare su dei tacos o altri prodotti tipici, ma avevo voglia di pollo fritto made in Messico.
La colazione è servita al Cafè Mexicano, si può scegliere tra il buffet o il menu alla carta. Qui ho rimpianto il fatto di non avere lo status o non aver prenotato con FH+R, ma – considerato che non ho speso praticamente nulla per la stanza – non mi sono fatto troppi problemi, anche perchè ogni dollaro speso mi ha comunque fatto guadagnare altri punti che mi porteranno ad altri soggiorni gratuiti.
Il buffet è nella norma, nettamente inferiore alle aspettative da un brand di questo tipo. Non offre nulla di speciale, ricercato o di estrema qualità, fatto salvo l’open bar alcolico (che apre alle 10 della mattina) che spazia dallo spumante al bellini, dal bloody mary ai cocktail più strutturati. Perchè alla fine gli americani bevono h24 senza soluzione di continuità.
Menzione speciale per il fatto che la colazione è aperta fino alle 11.30 della mattina, ottimo per dormire fino a tardi senza rimanere a stomaco vuoto.
In conclusione
Vale 800$ a notte a cui aggiungere tutto il resto? Assolutamente NO. Vale 50k punti Bonvoy a notte, probabilmente no, ma almeno la spesa riguarderà solo il cibo e i drink che si sarebbero comunque dovuti pagare.
Avevo aspettative molto alte, lo ammetto, da un Ritz Carlton ci si deve aspettare il massimo e nulla di meno. Vista l’incredibile offerta di alberghi di tutte le catene, sicuramente dovessi tornare da queste parti punterò su altri hotel, a meno che nei prossimi anni non ci sia un revamping della struttura.
Pro
- Il servizio
Contro
- Il servizio
- La colazione
- La resort fee