Ryanair nella bufera: test obbligatorio per poter partire
Ryanair è sotto accusa dopo aver costretto alcuni passeggeri a sottoporsi a un test. Ciò non ha nulla a che […]

Ryanair è sotto accusa dopo aver costretto alcuni passeggeri a sottoporsi a un test. Ciò non ha nulla a che fare con il Covid. La compagnia ha infatti scelto di spingere alcuni dei propri utenti, pronti a salire a bordo, a un test in afrikaans. L’obiettivo? Dimostrare la propria nazionalità prima di poter partire regolarmente. Una volta fuoriuscita la notizia, non si sono fatte attendere le dure accuse di discriminazione razziale. Di seguito vi spieghiamo nel dettaglio cos’è accaduto, ma soprattutto perché la compagnia aerea lowcost abbia tenuto questo atteggiamento.
Test afrikaans su Ryanair
In questo articolo:
Vi è mai capitato di dover sostenere un test per poter volare con una compagnia aerea? Ad alcuni passeggeri Ryanair è accaduto e la cosa non è stata affatto apprezzata. Un formulario è stato posto ad alcuni utenti, che hanno dovuto confrontarsi con l’afrikaans, terza lingua più parlata in Sudafrica dopo lo Zulu e lo Xhosa. Una scelta ritenuta assurda, aggravata dal fatto che sia stata selezionata la lingua imposta ai neri sudafricani durante l’apartheid. Ad oggi il 12% della popolazione la utilizza regolarmente, ovvero può definirsi madrelingua.
La notizia ha fatto il giro del mondo dopo la testimonianza su Twitter di un passeggero in viaggio dal Portogallo a Londra. Ha spiegato d’aver dovuto completare un test di due pagine in afrikaans. Un ostacolo da superare per poter salire a bordo dopo aver regolarmente pagato il proprio biglietto. Un sistema discriminatorio e fallace, considerando come il Sudafrica abbia 11 lingue ufficiali e molti cittadini non parlano l’afrikaans.
@Ryanair is restricting the movement of South African people based on whether or not they speak the language of the white Afrikaans minority. Not a good look. Pretty racist. https://t.co/xcIOIzYxAb pic.twitter.com/ig88PrSiwM
— Fred Raybould (@FredRaybould) June 5, 2022
Test afrikaans di Ryanair: ecco perché
Il test imposto da Ryanair ad alcuni dei suoi passeggeri ha un chiaro obiettivo, quello di dimostrare d’essere realmente cittadini sudafricani. Una misura attivata per contrastare la diffusione dei passaporti falsi. Di fatto ogni cittadino sudafricano che intenda recarsi in Europa deve compilare il formulario.
Un sistema decisamente fallace, dal momento che vi sono numerose lingue ufficiali in Sudafrica e l’afrikaans non è così diffuso. Non parlarlo non indica ovviamente in maniera automatica che il proprio passaporto sia falso. Pensate ad un italiano che parli quasi esclusivamente il proprio dialetto. Non essere in grado di comprendere pianamente un test in italiano potrebbe impedirgli di volare?
La versione di Ryanair, fornita alla CNN, è alquanto breve e di fatto non fa altro che specificare quanto già sappiamo: “Al fine di ridurre al minimo il rischio di utilizzo di passaporti falsi, Ryanair richiede ai propri passeggeri con passaporto sudafricano di compilare un semplice questionario in afrikaans”.
Cosa accade nel caso in cui il passeggero non risultai in grado di completare il test? Sono previste altre lingue? Vi sono metodi di verifica del passaporto ufficiali e più efficaci? Nulla di tutto ciò. Il volo viene cancellato automaticamente e il costo del biglietto rimborsato in pieno. Si va incontro a un danno enorme, dal momento che si preclude il volo a prescindere anche a chi non ha commesso alcun reato.
Alla base di tutto ciò vi è un fenomeno reale e soprattutto la decisione del governo del Regno Unito di multare le compagnie di 2mila sterline per ogni passeggero lasciato entrare nel Paese con un passaporto o visto falso.