Bagaglio disperso ad Heathrow, dopo 24 giorni la mia valigia è tornata a casa
A distanza di 20 giorni torno a parlare della mia valigia dispersa dopo un volo KLM da Amsterdam a Londra […]
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A distanza di 20 giorni torno a parlare della mia valigia dispersa dopo un volo KLM da Amsterdam a Londra Heathrow, aeroporto dal quale sono partito per il mio giro del mondo in otto giorni.
Riassunto delle puntate precedenti
In questo articolo:
L’8 luglio sono atterrato al terminal 2 di Londra Heathrow in arrivo da Amsterdam, un volo di 45 minuti che prendo spesso quando mi sposto verso la capitale inglese dall’Italia. Al mio arrivo mi sono ritrovato in una sorta di girone dantesco con migliaia di bagagli ammassati ovunque, da giorni. Dopo più di due ore d’attesa, ho rinunciato ad aspettare la mia valigia.
@theflightclubsocial Nightmare @ Heathrow airport, #luggage unattended will be …. ?
♬ Fantozzi (Titoli) – Franco Bixio & Fabio Frizzi & Vince Tempera
La cosa più surreale della situazione sono stati gli annunci che invitavano i passeggeri a non abbandonare i propri bagagli, pena la distruzione per motivi di sicurezza, e a controllare di aver preso la propria valigia e non quella di un altro passeggero.
Visto questo scenario, dove chiunque poteva “scegliere” due valige a caso ed uscire dall’aeroporto indisturbato, avevo poche speranze di rivedere il mio bagaglio. Dopo una attesa infinita e in mezzo a migliaia di passeggeri spaesati e inferociti, ho alzato bandiera bianca e ho fatto denuncia di smarrimento presso gli sportelli della Cobalt che si occupa dell’handling per KLM a Londra Dopo aver ricevuto il mio PIR, property irregularity report, sono andato in hotel.
Anche perchè l’ultimo rilevamento che avevo della mia valigia, tramite l’airtag che metto sempre nei bagagli quando li imbarco, era ad Amsterdam e quindi ero convinto che la mia valigia fosse rimasta in Olanda, altra nazione dove l’Airmageddon di questa estate sta causando problemi a non finire.
Grazie Airtag
La mattina dopo, quando mi sono svegliato, ho visto che la mia valigia era arrivata a Londra. Unico problema era che non avevo il tempo per andare a cercare di riprendermela senza rischiare di perdere la prima tappa del mio giro del mondo, ovvero il volo verso Tokyo. Sono quindi stato costretto a partire per la cangaroo route senza alcun bagaglio.
Nel corso del mio viaggio ho però potuto seguire gli spostamenti della mia valigia: grazie alla tecnologia di Apple, se nel raggio d’azione dell’airtag c’è un Iphone, la posizione del tag viene aggiornata. Da un lato questo mi rassicurava sulla sua posizione, dall’altro non capivo come mai non venisse riconsegnata al mio indirizzo.
Vedevo così giorno dopo giorno, piccoli e grandi spostamenti. Dal T2 al T3 e così via. Quando il 17 luglio sono atterrato a Londra, con l’ultimo volo del mio giro del mondo, il caso ha voluto che mi trovassi nello stesso edificio della mia valigia, anzi secondo l’airtag ero esattamente sopra (o sotto) la mia valigia. Impossibile però avere assistenza e recuperare la valigia.
Il 21° giorno
Le leggi del trasporto aereo stabiliscono che dopo 21 giorni di ritardo la valigia venga definitivamente considerata dispersa, le compagnie in virtù della convenzione di Montreal sono quindi tenute a risarcire il passeggero per la mancata riconsegna. Questo è un diritto del passeggero e non è collegato ad alcuna assicurazione aggiuntiva, personale o altro. Bisogna inviare una seconda denuncia alla compagnia ed attendere.
Le procedure sono ben spiegate sul sito di AF/KLM, le informazioni facili da trovare e tutti i passaggi semplici da svolgere. Detto questo, essendo un frequent flyer platinum nel programma Flying Blue, mi aspettavo un atteggiamento migliore da parte del vettore, invece nulla né una mail e nemmeno una chiamata, nonostante io di mail e chiamate ne avessi fatte molte.
Sabato 30 luglio la chiamata da AF
Iniziavo a pensare che la valigia non fosse più dove credevo, ma che semplicemente fosse solo l’airtag in qualche sottoscala di Heathrow con la valigia e il suo contenuto a casa di qualcuno. Sabato mattina ho visto però che la posizione non era più quella degli ultimi giorni, ma in una nuova zona dell’aeroporto, fuori dai terminal.
Sempre sabato mattina ho finalmente ricevuto una telefonata da parte di AF per scusarsi dell’accaduto, per informarmi dei diritti del passeggero e per dirmi che la compagnia avrebbe fatto di tutto per trovare la mia valigia, prima o poi. Ho spiegato all’addetta che grazie all’airtag sapevo dove era indicativamente la mia valigia, immediatamente mi ha chiesto di inviarle la posizione e che avrebbe in tempo reale contattato il personale di Londra.
Verso sera, così per curiosità, ho controllato nuovamente dove fosse la mia valigia e con grande sorpresa ho visto che si trovava ad Amsterdam Schiphol, probabilmente in transito per essere imbarcata la mattina seguente su uno dei due voli per Genova.
Ed è proprio andata così. Nel corso della mattina ho visto la valigia cambiare posizione parecchie volte fino a quando è rimasta nella zona del gate B36, quello di partenza del volo KL1565. E puntuale, appena atterrato l’Embaraer 175 e aperta la stiva, ecco la nuova posizione aggiornata. L’aeroporto di Genova.
Il lieto fine
Il caso ha voluto quindi che io riuscissi a recuperare la mia valigia mentre ero in partenza per un altro volo, proprio dall’aeroporto di Genova. In questo caso si può proprio dire: tutto è bene quel che finisce bene.