A bordo della più esclusiva cabina di prima classe al mondo. La mia esperienza in La Premiere di Air France
La prima classe è quasi sparita dal mondo del trasporto aereo. In Europa è offerta solo da British Airways, Lufthansa, […]
La prima classe è quasi sparita dal mondo del trasporto aereo. In Europa è offerta solo da British Airways, Lufthansa, Swiss e Air France. Anche nel resto del mondo è sempre più raro trovare questa cabina a bordo degli aerei. Negli USA la offre solo American Airlines, Qatar ha deciso che la sua QSuite è meglio, Etihad ha solo su uno sparuto numero di aerei. La regina è sicuramente Emirates che sugli A380 offre ai passeggeri di First Class anche la possibilità di fare la doccia e ha la prima classe su quasi tutta la flotta. E’ ancora popolare in oriente e in Asia dove è proposta da tanti vettori.
In questo articolo:
- Specifiche
- Aeromobile:
- B777/300
- Classe:
- La Premiere
- Tratta:
- CDG - MEX
- Prezzo:
- 39.750 FB + 1089€
- Prenota
Oggi però parliamo di quella che è probabilmente la più esclusiva di tutte, ovvero La Premiere, la prima classe di Air France. E’ disponibile solo su pochi 777/300 che hanno appena 4 posti ciascuno.
Il biglietto
Un biglietto di La Premiere costa tanto, mai meno di 6 mila euro a tratta. Come ho già scritto più volte, non spenderei mai tutti quei soldi in un biglietto aereo, se però lo stesso biglietto lo posso prendere spendendo 1000 euro allora tutto cambia.
La base di questo gioco è sfruttare le occasioni. Questo biglietto è molto caro se pagato cash, indicativamente 7/8000 euro, difficilissimo e altrettanto caro da prenotare con le miglia Flyng Blue: ne servono 200k e bisogna essere minimo Gold. Io ho preso la terza opzione. Ho staccato un biglietto premio durante una delle frequenti offerte del programma fedeltà Air France e KLM e, al costo di 39.750 punti + tasse, mi sono assicurato un posto a bordo del 777.
Inutile dire che i punti li ho generati usando le mie carte di credito American Express e che il trasferimento da Membership Rewards a punti Flying Blue si è concretizzato in meno di 24 ore.
Poi non ho dovuto fare altro che aspettare l’apertura del check-in e sperare che nel frattempo non si riempisse la piccola cabina, che può contenere al massimo 4 passeggeri.
E il mio azzardo ha pagato: quando mancavano 30 ore alla partenza del volo c’erano ancora 4 posti disponibili. Ho così immediatamente accettato l’offerta di pagare per passare dalla classe business alla Premiere per un costo di 1.089€, mentre non ho minimamente preso in considerazione la possibilità di pagare le 136.100 miglia FB richieste come alternativa al pagamento cash (con gli stessi punti posso prenotare 3 voli intercontinentali).
A terra
Se si parte dalla Francia, c’è il servizio di limousine che ti viene a prendere sotto casa per portarti in aeroporto, ma nel mio caso invece il viaggio iniziava a Linate.
Arrivo ai banchi del check-in, mostro il passaporto e 10 secondi dopo il già gentile addetto al check-in della business class diventa ancora più gentile: “Ho un Premiere” queste le parole alla collega che è immediatamente venuta a salutarmi.
Non avevo bagaglio da imbarcare e dopo 3 minuti avevo i miei biglietti in mano, pronto ad iniziare il mio viaggio.
L’addetto al check-in si è scusato per la mancanza di una lounge adeguata a Linate e mi ha chiesto se volevo essere accompagnato nella lounge indipendente di Linate. Purtroppo ennesima conferma che ITA non fa ancora parte al 100% di Skyteam.
Mi ha però detto che sarebbe passato lui a prendermi appena si sarebbe aperto l’imbarco.
Mi sono così diretto in lounge, dove più o meno 20 minuti dopo ho visto arrivare l’addetto di AF che mi ha scortato al gate. Purtroppo, come spesso accade a Linate, il volo partiva da un park remoto e l’aereo non era quindi collegato all’aerostazione.
Diciamo che mi sarei aspettato un trattamento di favore, invece ho dovuto prendere il bus come tutti gli altri. Poco male, il volo da Linate a Parigi è letteralmente volato, ovviamente questa tratta era in business, la classica business class intra UE. Senza infamia e senza lode.
A Parigi
Appena aperta la porta dell’Airbus sono saltato fuori dall’aereo, sapevo benissimo cosa mi aspettava e soprattutto volevo assolutamente godermi fino all’ultimo istante l’esperienza. Quello che rende speciale La Premiere rispetto a tutte le altre compagnie aeree è il trattamento che AF riserva ai pochi passeggeri che ogni giorno hanno il privilegio di volare in questa cabina.
Fuori dalla porta dell’aereo c’era una hostess ad aspettarmi, aveva in mano un tablet con il mio cognome scritto sopra. “Bonjour c’est moi” e meno di un minuto dopo eravamo scesi da una scaletta esterna del finger diretti alla macchina che aspettava per portarmi nella lounge dei passeggeri de La Premiere.
Girare per un aeroporto in una limousine è una figata pazzesca, soprattutto se si è malati di aerei ed aeroporti come me. Si notano dettagli che normalmente non si possono vedere, il viaggio è durato circa 10 minuti, ma avrei fatto volentieri altri due giri.
In lounge
Arrivati nel parcheggio della lounge, l’addetta mi ha prima scortato in sala, poi ha preso il mio documento e si è occupata delle pratiche burocratiche.
Non pensavo nemmeno fosse legale una cosa del genere e invece ha preso il mio passaporto ed è andata al controllo documenti al posto mio, è tornata 5 minuti dopo e mi ha detto “Tutto fatto”. Infine prima di salutarmi mi ha chiesto le mie preferenze per l’imbarco: “Per primo, indifferente o all’ultimo istante”.
I passeggeri vengono accompagnati a bordo in base alle loro preferenze. Io ho detto che avrei gradito salire a bordo appena possibile e ci siamo salutati.
La lounge de La Premiere è super esclusiva, ma non è paragonabile alla Concorde Room di British Airways, tantomeno a quello che offrono Emirates e Qatar.
Quello che cambia è la dimensione, Air France ha meno di 100 posti La Premiere e, anche ipotizzando un elevato tasso di riempimento con gli aerei in giro per il mondo, difficilmente si vedranno più di 50 passeggeri contemporaneamente in questa sala.
Sala che offre tutto: un ristorante a cura di Alain Ducasse, una SPA, stanze da bagno e sale da the. Insomma tutto quello che si può desiderare. Peccato solo averla visitata ad ora di colazione e non di pranzo, quando il menù e la carta dei vini poteva fare sicuramente la differenza. Sarà per la prossima volta.
Comunque mi sono deliziato con una omelette “bavouse” come piace allo chef Barbieri e qualche brioches.
Ovviamente non mi sono lasciato scappare la mezz’ora di massaggio gratuito, anche perchè lo staff è super professionale e i prodotti Replay sono da 5 stelle.
Le tre ore tra i due voli sono letteralmente volate, e qui c’è stato un piccolo cortocircuito. L’addetta che si doveva occupare del mio trasporto ha avuto una emergenza ed è quindi stata sostituita: nel cambio si sono persi la mia preferenza di imbarcare per primo.
Poco male. La seconda auto era un Q7, sempre blu scuro con la scritta La Premiere rossa sulla fiancata. Anche questo zig zag in giro per l’aeroporto di Parigi Charles De Gaulle è stato bellissimo, ero come il classico bambino nel negozio di caramelle.
Ci siamo parcheggiati in mezzo a due 777/300, l’aereo più grande in flotta con Air France e l’unico con allestita la prima classe. Questa volta però niente scaletta, ma ascensore fino al finger.
Mentre salivamo l’addetta mi ha detto “Lo sa che sarà l’unico passeggero a bordo?”. Ovviamente intendeva della prima classe, non dell’aereo.
Quando si è aperta la porta dell’ascensore ci siamo trovati davanti gli altri passeggeri che si stavano già imbarcando, ovviamente per i passeggeri La Premiere c’è un finger dedicato e per questo volo era solo per me.
A bordo
La cabina de La Premiere non è assolutamente paragonabile a quello che offre Emirates sia sull’A380 che la nuovissima gamechanger a bordo di alcuni 777. Ma qui la differenza è il servizio.
Le cose però presto cambieranno perchè dal prossimo mese di ottobre entrerà in servizio la nuova cabina, una versione aggiornata di quella attuale. Non sarà un cambio epocale, ma una evoluzione dello spazio ad oggi disponibile. Quindi niente suite e porte scorrevoli, rimarrà il fascio della tenda. Aumenterà però lo spazio a bordo. Se oggi si hanno 4 finestrini, la nuova poltrona ne avrà ben 5 a disposizione.
La poltrona nel dettaglio
Io mi ero assegnato il posto 1k, ma questo è stato un volo speciale: dato che ero l’unico passeggero a bordo di questo volo a viaggiare in La Premiere, ho avuto a disposizione tutte e 4 le poltrone, anche se alla fine ne ho usate solo 3.
Lo spazio a disposizione è tantissimo, sotto tutti gli aspetti. Volendo la poltrona davanti può diventare la seduta per un ospite con cui cenare, come al ristorante.
Anche perchè il tavolo è enorme e di legno massello. Essendo da solo Geraldine, l’addetta della cabina di Premiere, mi ha gentilmente apparecchiato nella poltrona di fianco alla mia.
Così non ho dovuto chiudere il mio ufficio per pranzo!
Oltre alla cappelliera c’è un pozzetto nella struttura del sedile, un secondo pozzetto che nasconde le prese di corrente e il controller per la televisione e un cassetto sotto la poltrona davanti. Diciamo che c’è abbastanza spazio per una famiglia di 3 persone.
Ogni poltrona ha anche un piccolo armadietto, dove appendere la giacca e la camicia e arrivare perfettamente stirati a destinazione.
Non mancano i tocchi di stile come le abat-jour , una per ogni passeggero.
Il sedile si controlla dalla pulsantiera nascosta nella consolle. Qui si vede la necessità di un refresh vista l’usura. Purtroppo l’unica cosa che mancava erano gli ugelli dell’areazione, ma non ne ho sentito la mancanza.
Anche il tavolino esce dalla consolle, le dimensioni sono davvero generose come si può vedere dal notebook 13″ qui sopra.
Ovviamente la poltrona diventa un letto, ma non mi sono dovuto occupare io di prepararlo. Ci ha pensato sempre la fantastica addetta della cabina che, sempre per non disturbarmi, mi ha preparato il giaciglio per la notte nella poltrona 1a, tanto la cabina era tutta per me.
Non solo la poltrona diventa un letto, ma viene messo anche un materasso da 5 cm sopra e sembra di essere veramente in un letto di un hotel 5 stelle.
Persino le lenzuola sono ricamate con il cavallo alato, simbolo di Air France.
A disposizione dei passeggeri di prima classe, quindi solo per me, anche un bagno. Nulla di eclatante o di paragonabile alla doccia di Emirates, ma nemmeno EK offre qualcosa di diverso a bordo dei 777.
Il Servizio
In questo caso si dovrebbe dire è il servizio che fa la differenza. Difficilmente avrò un viaggio migliore di questo verso Città del Messico, anche se tra poco più di un mese sarò a bordo della nuovissima Suite di prima classe sull’A380 di Singapore Airlines, ma non credo che potrà eguagliare questo viaggio.
Sono stato coccolato tutto il tempo, certamente ha inciso tantissimo anche il fatto che ero l’unico passeggero a bordo di questo 777/300. Prima del decollo è passato a salutarmi anche il comandante e mi ha assicurato che non avremmo incontrato turbolenze e che il volo sarebbe stato tranquillo fino a destinazione, mi ha anche invitato a fare un salto in cabina di pilotaggio.
Nemmeno il tempo di sedermi che mi era già stato servito un ottimo bicchiere di Pommery Louise 2005, da 140 euro a bottiglia insieme a del caviale. Considerando che British propone Grand Siecle e Emirates e molti altri che offrono Dom Perignon, mi aspettavo una etichetta migliore a bordo di questo volo.
Subito dopo mi è stata portato il beauty kit e il pigiama. La cosa bella è che questo era il primo giorno nel quale veniva distribuito il nuovo kit, decisamente più carino rispetto a quello precedente e con prodotti di altissima qualità.
Le attenzioni sono andate avanti per tutto il viaggio. In Air France devono avere un sistema di telepatia nella cabina di prima classe, bastava pensare una cosa che immediatamente spuntava il personale per esaudire la richiesta.
I dolcetti prima di andare a dormire sono stati un vero colpo di grazia.
Food & Beverage
E’ tutto grande, anche il menù è pensato per stupire e per far dimenticare che si è a bordo di un aereo e non in un hotel 5 stelle con ristorante stellato annesso.
Ovviamente si può mangiare quando si vuole, e quello che si vuole. La cosa importante da sapere è che sarà impossibile rimanere senza scelta del piatto preferito, questo perchè il catering di AF prepara una opzione di ogni piatto per tutti i passeggeri a bordo. Quindi se tutti e 4 i passeggeri ordinano lo stesso menù nessuno rimarrà senza. Personalmente però preferisco dare una altra chiave di lettura. E’ possibile assaggiare l’intero menù, come in un all you can eat di classe, dove nessuno si lamenterà se abbiamo ordinato il filetto senza aver finito il risotto.
Come detto il mio ristorante era nella poltrona di fianco al mio ufficio, una cosa “illegale”.
Come antipasto ho optato per gli involtini di granchio. Ottimi
Come piatto principale ho ordinato un filetto con cottura al sangue. Ed è arrivato perfetto, come a volte nemmeno in brasserie sanno preparare.
Ho poi concluso con un assaggio di formaggi e del pane caldo. La cosa bella del pane è che mi è stato cambiato 3 volte durante il pranzo, ogni volta arrivava quello fresco e appena sfornato e quello freddo veniva portato via.
Non sapendo cosa scegliere per dolce, li ho presi tutti. Due torte, la macedonia e una coppa di gelato. SPAZIALI.
Inutile dire che ho chiesto di fare una degustazione dei vini coordinata al mio menù e così mi sono state aperte apposta 4 bottiglie di vino, solo per me.
Fine pasto all’italiana con un espresso Illy: a bordo c’è una macchinetta del caffè (la stessa che ho a casa mia) e queste cialde sono una garanzia, anche se usate in Francia. Quando mi sono alzato da tavola mi sentivo come una anatra farcita pronta per essere messa in forno.
A circa 2 ore dall’atterraggio, avendo un certo languorino, ho chiesto se potevo fare merenda. E in meno di 5 minuti il mio tavolo era perfettamente apparecchiato e pronto per il secondo servizio della giornata.
Dal fois gras alla torta di mele, diciamo che con questo volo ho preso minimo un kg, ma sono sceso estremamente felice.
IFE
Il sistema di intrattenimento di bordo è quasi inutile, è come prenotare un hotel 5 stelle e rimanere in stanza a guardare la TV.
Forse vista la distanza e lo spazio a disposizione, lo schermo potrebbe anche essere leggermente più grande. Diciamo almeno una decina di pollici in più.
E’ touch, ma è troppo distante, quindi meglio usare il telecomando in dotazione per gestirlo.
Controller e cuffie sono nascosti nella struttura a fianco della poltrona. Le cuffie sono Denon e sono di ottima qualità, ma io come sempre uso il mio adattatore wireless e vivo sereno (e senza fili).
Ci sono due telecamere a bordo di questo 777, una mostra quello che accade davanti e una quello che accade sotto l’aereo. Poi c’è ovviamente la classica mappa 3d virtuale.
C’è il wi-fi e i passeggeri di La Premiere hanno connessione illimitata gratuita, compresa nel prezzo del biglietto.
In conclusione
Senza parole, tutto oltre le più rosee aspettative. Dal primo secondo fino a quando, sbarcato a Città del Messico, sono stato scortato a recuperare i miei bagagli e accompagnato ai controlli della dogana, poi un taxi mi ha portato nell’altro terminal dove mi aspettava l’ultimo volo della giornata verso Cancun.
Adesso non vedo l’ora di riprovarci. Certo, quest’anno ho già in programma la first di Singapore, Qatar ed Emirates, ma questa Premiere mi è davvero entrata nel cuore.
Pro
- Il servizio a terra e in volo
- L'offerta gastronomica
- L'esperienza a 360°
Contro
- Migliorabile la carta dei vini
- Monitor TV piccolo, non c'erano canali in diretta