Hong Kong, addio alla quarantena obbligatoria: le regole Covid ancora attive
Le regole anti Covid stanno cambiando in molti Paesi in giro per il mondo. Porte aperte ai turisti a Hong […]
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Le regole anti Covid stanno cambiando in molti Paesi in giro per il mondo. Porte aperte ai turisti a Hong Kong, ad esempio, mirando a un ritorno del turismo su livelli passati. In cosa si traduce quest’apertura ai viaggiatori? Cancellata la quarantena obbligatoria per chiunque metta piede nel Paese. Dal 26 settembre non ci si ritroverà più a dover soggiornare in albergo dopo l’arrivo in aeroporto. Un aggiornamento costante per questa osteggiata regola, che in passato ha imposto periodi di isolamento ben più lunghi, fino a un massimo di 21 giorni.
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Un lasso di tempo di questa portata ha di fatto cancellato o quasi gli ingressi turistici, considerando la spesa necessaria per potersi permettere una vacanza di cui circa un mese sarebbe stato trascorso in quarantena. Costi a parte, chi vorrebbe sottoporsi a tutto questo se non obbligato dalla necessità di tornare a casa?
Il numero di giorni è calato col tempo, passando a un massimo di tre giorni prima della totale cancellazione. Parlare di porte aperte è giusto ma potrebbe risultare un po’ fuorviante. Permangono infatti alcune restrizioni.
Viaggio a Hong Kong: regole Covid
Non si può ancora entrare in Hong Kong come nei tempi precedenti la pandemia. Si richiede infatti che i visitatori siano completamente vaccinati. Occorre aver completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni. Occorre specificare, però, come le cose cambieranno sotto quest’aspetto dopo due mesi. Per il momento bastano infatti le tre dosi, che non garantiranno però l’accesso a Hong Kong a partire dal 30 novembre 2022. È stata infatti fissata questa data per l’inizio dell’obbligatorietà della dose booster, la quarta dunque, per poter regolarmente entrare.
Prima del viaggio si deve anche programmare un test rapido PCR, così da certificare la propria negatività al Covid-19. Ci si deve inoltre informare su laboratori in loco a Hong Kong, considerando come si debbano effettuare tre test rapidi durante la permanenza. Il regolamento ne prevede uno al secondo, quarto e sesto giorno. In caso si positività scatterà la quarantena.
Hong Kong: problemi per i turisti
Cancellare la quarantena obbligatoria è di sicuro un enorme passo in avanti per il settore turistico. Un atteggiamento positivo in tal senso era già stato registrato grazie al ritorno dei voli diretti con Cathay Pacific. Dopo aver sofferto i quasi due anni di chiusura delle frontiere, riprende il collegamento con l’Italia non solo.
Hong Kong deve però farne ancora di strada per riuscire ad attirare un flusso di viaggiatori occasionali. Si richiede infatti un totale di quattro tamponi rapidi. Uno prima di partire e tre sul posto. Al costo, non eccessivo, si aggiunge l’enorme fastidio. Non è propriamente l’attività preferita di chi vuole godersi una vacanza sereno.
Come se non bastasse tutto ciò, per i primi tre giorni è prevista una sorveglianza medica. Ciò si traduce nell’impossibilità di mettere piede in bar, ristoranti, palestre e non solo. Se siamo ormai abituati ai tamponi, che potrebbero comunque essere accettati da alcuni turisti, questa pseudo quarantena mascherata potrebbe risultare il vero anello debole dell’attuale sistema.