Le divise Virgin Atlantic diventano inclusive: a sceglierle sarà lo staff
Dopo aver allentato le regole sui tatuaggi, Virgin Atlantic ha deciso di appoggiare il desiderio di diversità dei propri dipendenti. […]
Dopo aver allentato le regole sui tatuaggi, Virgin Atlantic ha deciso di appoggiare il desiderio di diversità dei propri dipendenti. E ha preso posizione sul tema dell’inclusione. La forza lavoro della compagnia britannica potrà infatti decidere liberamente che modello di divisa indossare, indipendentemente dal sesso.
In questo articolo:
Il tailleur rosso disegnato da Vivienne Westwood, prima destinato unicamente al personale donna, ora potrà essere indossato anche da uno steward o da un pilota. Viceversa una hostess, se si sentirà a proprio agio con pantaloni e giacca bordeaux, potrà indossarli. Perché, le divise Virgin Atlantic, sono ora di tutt* e per tutt*.
La novità delle divise Virgin Atlantic
Ad annunciarlo è stata proprio la compagnia aerea, tra le prime al mondo ad adottare una policy sull’identità di genere. Una politica dunque sempre più inclusiva per le flotte di Richard Branson, proprietario del vettore, che non si limitano solo alla libertà d’indossare la divisa preferita.
Virgin Atlantic permette infatti al suo staff di utilizzare badge con titoli di genere personali, mentre i passeggeri possono indicare sul biglietto il loro pronome preferito piuttosto che il genere neutro. Anche i sistemi di biglietteria subiranno l’aggiornamento pro-inclusività e potranno riconoscere i passaporti contrassegnati col genere neutro Mx (disponibili ad oggi solo negli USA, in Pakistan e in India).
Queste le parole di Juha Järvinen, Chief Commercial Officer di Virgin Atlantic: “È davvero importante consentire ai nostri dipendenti di abbracciare la loro individualità ed essere se stessi al lavoro. È per questo motivo che vogliamo consentire al nostro staff di indossare l’uniforme più adatta a loro, oltre ad assicurarci che i nostri clienti siano chiamati con i loro pronomi preferiti“.
Non solo divise
La volontà da parte di Virgin Atlantic di promuovere la politica sull’identità di genere non si ferma qui. La compagnia darà inizio anche ad una formazione obbligatoria sull’inclusività, organizzando iniziative negli hotel siti nelle destinazioni poco inclini a comprendere questo tema, ad esempio i Caraibi.
Nell’iniziativa è stata coinvolta anche Michelle Visage, DJ radiofonica e conduttrice televisiva americana, nonchè giudice del reality Ru Paul’s Drag Race. La stessa Visage ha dichiarato che l’iniziativa la coinvolge molto sul piano personale, esprimendosi così in merito: “Le persone si sentono responsabilizzate quando indossano ciò che meglio le rappresenta, e questa politica sull’identità di genere permette alle persone di abbracciare ciò che sono“.
Per la verità, la compagnia aerea britannica non è l’unica ad essersi indirizzata verso una maggiore inclusività. Risale a qualche settimana fa l’annuncio da parte della compagnia di volo australiana WestJet sulla nuova linea di uniformi tra cui i dipendenti potranno liberamente scegliere. Lo stesso vale per Alaska Airlines, che proprio lo scorso aprile ha annunciato di aver sviluppato, insieme alla stilista Luly Yang, una divisa gender-neutral.
Completamente a favore del look libero, invece, Air Baltic. Che, stravolgendo il vecchio concetto di decoro, permette al suo personale di avere tatuaggi e piercing.
Hostess, steward e piloti potranno dunque esprimere liberamente la propria personalità attraverso ciò che più li rappresenta: non solo con piercing e tatuaggi, ma anche capigliature particolari e gioielli di ogni tipo.