Non c’è il treno, in auto è un viaggio della speranza: ecco come si vola tra Trapani e Catania
Aeroitalia opera l’unico volo interno ad una regione italiana
Nata nella primavera del 2022, la compagnia aerea Aeroitalia ha inaugurato a luglio una base a Forlì con destinazioni internazionali ed a ottobre altri tre basi: due a Bergamo Orio al Serio e una a Trapani. Proprio dalla città siciliana, il 4 novembre, ha debuttato il primo volo del vettore verso Catania: è operato con una nuova macchina, l’ATR 72 600 da 68 posti di Air Connect, che da Birgi effettua anche i voli su Cagliari e Firenze.
In questo articolo:
Volo interregionale unico in Italia
Questo volo, che dopo lo scalo a Catania prosegue per Forlì, è un volo unico sul territorio italiano. E’ infatti l’unico volo interno ad una regione italiana. Mette in collegamento le due estremità, quella occidentale e orientale della Sicilia, in appena 50 minuti.
Opportunità non solo per il turismo
Questo volo rappresenta una grande opportunità sia dal punto di vista turistico che per il business. Nasce, come ha dichiarato l’amministratore delegato di Aeroitalia Gaetano Intrieri, dalla mancanza di infrastrutture viarie e ferroviarie nell’Isola.
Per capire bene qual è la situazione viaria e ferroviaria: 340 km tra Trapani e Catania si percorrono in macchina in non meno di 4 ore e mezza, in treno, poi, occorrerebbero non meno di 12 ore.
Durata volo e costi
Con Aeroitalia siamo decollati alle 07:27 dalla pista del “Vincenzo Florio” di Birgi e atterrati alle 8:18 al “Fontanarossa”, spendendo per il nostro biglietto di andata e ritorno, comprato sul sito della compagnia, appena 85,99 euro.
In aeroporto
In aeroporto a Trapani, alle 6:00 del mattino c’è pochissima gente: finita la stagione estiva, che ha visto transitare ben 800mila passeggeri, i voli sono diminuiti e adesso c’è un numero minore di voli per la winter.
Fatto il check-in ci viene richiesto solo il documento d’identità e consegnato un biglietto standard con il codice per la lettura ottica. Passati i controlli, attendiamo l’imbarco al gate 7.
La partenza è fissata alle 7:00 del mattino, ma ci fanno attendere qualche minuto e ci imbarchiamo assieme agli altri 27 passeggeri a bordo con un po’ di ritardo.
Per arrivare in aereo andiamo a piedi, non c’è bisogno di autobus, a Birgi gli aeromobili si trovano parcheggiati a poche decine di metri dall’aerostazione.
Saliamo così a bordo. L’ATR 76 600 di AeroItalia è una nuova macchina, turboelica, più veloce e silenziosa della precedente e riesce a salire in quota quasi come un jet, evitando le turbolenze a bassa quota.
Nonostante le dimensioni ridotte, rispetto a un 737, la cabina è molto comoda e ben rifinita. La prima cosa che colpisce è lo spazio tra i sedili, consentendo di muovere comodamente le gambe, anzi, per dirla tutta, di poterle distendere tranquillamente.
Le poltrone rivestite di stoffa grigia sono ergonomiche e davvero comode, permettono anche un buon abbattimento dello schienale, ottimo per chi è abituato a fare un riposino durante il volo.
Lo schienale di fronte, oltre all’alloggiamento per le istruzioni di sicurezza e il piccolo piano di appoggio per vivande, ha una comoda sacca a rete porta oggetti, pratica per mettere una bottiglietta d’acqua o un libro
L’aereo è pronto a muoversi dal piazzale alla 7:19 con un po’ di ritardo, come detto, sull’orario di partenza previsto. Iniziamo a rullare e quando sono le 7:22, ci fermiamo per permettere l’atterraggio di un altro aereo, alle 7:27 motori al massimo e, dopo una brevissima rincorsa, ci stacchiamo da terra.
Qualche manovra per raggiungere la quota e la rotta e dopo dieci minuti, alle 7:37, si spengono le luci delle cinture, siamo in quota.
L’hostess e lo steward passano offrendo ai passeggeri una bottiglietta d’acqua minerale, una salviettina e un bicchiere, non sono previsti snack o quant’altro. Peccato, sarebbero stati graditi dai passeggeri.
L’arrivo a Catania, l’Etna e lo Ionio
Alle 8:00, dopo 33 minuti di volo perfetto, vediamo l’Etna sulla sinistra, Catania e più avanti lo Ionio. Per la prima volta, per il sottoscritto è una emozione, il fatto di poter vedere un pezzo della propria terra, quella che sta all’estremità opposta in così breve tempo, e dopo essersi svegliati all’alba nella propria città.
L’aereo va sul mare, ad un certo punto penso che abbia sbagliato rotta, ma chi non è in cabina di pilotaggio non sa, è questa la rotta che consente di impostare l’atterraggio e, dopo pochi minuti, infatti, la invertiamo e puntiamo sulla pista del Fontanarossa, dove tocchiamo terra alle 8:18.
Un atterraggio morbido. Attendiamo pochi minuti per arrivare al parcheggio e troviamo l’autobus, qui all’aeroporto di Catania è necessario. Due minuti appena e siamo in aerostazione e velocemente siamo fuori.
In aeroporto a Catania per il ritorno a Trapani
Se a Birgi l’aeroporto era “quasi” deserto, al Fontanarossa è totalmente l’opposto, non per altro è il primo aeroporto siciliano, per strutture e traffico passeggeri. Il volo di ritorno è fissato alle 16:30, siamo in aeroporto un’oretta prima.
Al check-in ci consegnano un biglietto compilato a mano, senza un codice per la lettura ottica: una volta arrivati ai cancelli per le operazioni di controllo, dobbiamo chiedere ad un operatore che, dopo essersi accertato, ci apre il varco. Il gate per la partenza è il 10, ma nella grandissima hall del Fontanarossa, i gate sono uno consecutivo all’altro e con tanti negozi e bar che permettono ai viaggiatori di trascorrere il tempo e fare shopping.
Altra differenza tra un aeroporto piccolino come quello di Birgi e quello di Catania, sono i grandi pannelli elettronici distribuiti in tanti punti dell’aerostazione, con le info dei voli in partenza. Annessi hanno anche tante comode prese per telefonini e tablet, con tante persone attorno che controllano la loro ricarica. Attendiamo l’imbarco, ma come per l’andata c’è anche qui un po’ di ritardo. Alle 16:15 annunciano l’imbarco per Trapani. Siamo appena 20 passeggeri per il ritorno, l’attesa per l’imbarco si prolunga.
Una volta arrivati nei pressi dell’aereo ci fanno attendere prima di scendere dall’autobus, il pilota è giù e fa i suoi controlli di sicurezza, tra cui quelli alle eliche dei rotori. Dopo qualche istante ci danno il via libera per l’imbarco.
Ritardo e il volo di ritorno
Alle 17:00, mezz’ora dopo l’orario di partenza previsto, siamo sì a bordo ma in attesa di rullare per il decollo. Alle 17:10, decolliamo, il volo di ritorno è buono, ma con qualche piccolissima turbolenza per via del maltempo.
Lo steward di bordo ci offre un bicchiere di acqua minerale, stavolta niente bottiglia e niente salviettina, figuriamoci lo snack. Alle 17:54 atterriamo a Birgi e si conclude la nostra esperienza con il primo volo Trapani – Catania di Aeroitalia.
In conclusione
Sicuramente il giudizio è positivo, l’ATR 72 600 è una macchina comoda e veloce. Nonostante due ritardi su entrambi i voli, di andata e ritorno, diamo fiducia a questa giovane compagnia. Ci può stare visto che era il primo volo e che la compagnia deve ancora “oleare” ingranaggi e meccanismi.
Sicuramente un’offerta validissima, per il prezzo al quale viene offerto e per i vantaggi, sia dal punto di vista turistico, permettendo di visitare le due sponde estreme della Sicilia, ma anche per i pendolari che per lavoro o altro, riescono a fare tutto in giornata.
Ps. se al prossimo volo offrissero un dolce o uno snack, sarebbe perfetto…