Qantas fa volare una bambina di 13 mesi su un volo separato dai genitori
Qantas fa volare una bambina di 13 mesi su un volo separato dai genitori. Davvero una brutta avventura, quella della […]
Qantas fa volare una bambina di 13 mesi su un volo separato dai genitori. Davvero una brutta avventura, quella della famiglia Braham, perché dopo quasi un mese di vacanza spensierata in giro per l’Europa quest’estate, ha vissuto momenti di panico per un errore clamoroso da parte di Qantas Airlines.
In questo articolo:
Stephanie e Andrew Braham sono stati bene fino al loro arrivo all’aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino. I voli prenotati con ben nove mesi di anticipo dovevano collegare Amsterdam da Roma, quindi da Amsterdam a Bangkok, in Thailandia. Qui la famiglia doveva trascorrere una notte prima di tornare nella propria casa in Australia.
La coppia australiana al momento del check in con KLM Royal Dutch Airlines – partner di Qantas – li ha informati che la loro piccola di 13 mesi, non era inclusa nella loro prenotazione sul volo da Amsterdam a Bangkok.
Cosa è successo
Secondo le informazioni avute al banco del check-in del vettore olandese, per la bimba risultava essere in programma un volo diverso in partenza 40 minuti dopo il loro. Sebbene avessero dichiarato di voler tenere la loro bimba sulle ginocchia durante il viaggio, KLM ha rifiutato di aggiungerla perché il volo era pieno.
E dopo aver discusso 90 minuti con il vettore olandese, il volo è partito senza di loro. Ovviamente i genitori della piccola hanno vissuto momenti da incubo, passando circa 20 ore al telefono cercando di riprenotare, ma trovandosi in un tormento senza fine.
Qantas Airlines: un’assistenza da incubo
Stephanie e Andrew hanno lasciato l’aeroporto di Roma sei ore dopo per recarsi in un vicino hotel. La coppia ha parlato con Qantas in aeroporto, ma l’azienda avrebbe detto di non aver commesso errori di sorta.
Stephanie ha affermato di aver all’inizio prenotato voli tramite Qantas con British Airways. Ma siccome un paio di mesi dopo, le è stato comunicato che c’era un problema con i voli in coincidenza, Qantas ha riprenotato per telefono con KLM. Probabilmente è da questa modifica che si è generato l’errore.
Una volta in camera, hanno immediatamente contattato il servizio clienti di Qantas via telefono. La coppia australiana ha trascorso oltre 20 ore al telefono con l’assistenza di Qantas, richiamandoli ben 55 volte.
I due sono stati al telefono tutta la notte cercando di riprenotare il volo per tornare a casa. Un vero incubo perché il servizio clienti continuava a far cadere la linea e ogni volta che richiamavano, dovevano spiegare l’intera situazione più e più volte.
Nel complesso, i turisti australiani hanno trascorso 20 ore, 47 minuti e 13 secondi con il servizio clienti Qantas. Alla fine la coppia australiana è riuscita a prenotare un volo di ritorno a casa 12 giorni dopo la data prevista per la loro iniziale partenza.
Nuovo giorno, altri problemi
Ma il giorno dopo, la famiglia Braham ha dovuto affrontare ulteriori problemi. Qantas aveva promesso di prenotare un volo pomeridiano per quella data, ma una volta in aeroporto, hanno scoperto che Qantas non aveva emesso correttamente i biglietti aerei.
Dopo aver perso la fiducia nel vettore australiano, si sono rivolti a tutte le compagnie aeree in aeroporto di trovare un volo per tornare a casa. Purtroppo per loro, ogni aereo era pieno. Alla fine, un impiegato li ha contattati via telefono per garantire loro un volo il 26 luglio, 12 giorni dopo di quanto avessero preventivato.
Le scuse di Qantas Airlines
Qantas ha dichiarato di “scusarsi sinceramente” con la famiglia Braham e si è impegnata nel rimborsare le spese di alloggio. Il vettore australiano ha fatto ammenda, dicendo che si sarebbe trattato di un “errore amministrativo back-end”.
Stephanie ha affermato che la compagnia australiana li avrebbe rimborsati per 200 dollari australiani a notte. Tuttavia, la coppia sostiene di aver speso altri 15.000 dollari australiani per alloggio extra, cibo, viaggi e intrattenimento aggiuntivo.
Hanno inoltre dichiarato di aver perso reddito per non aver lavorato, ma non è chiaro se Qantas si occuperà di risarcire anche queste ulteriori perdite finanziarie.
Conclusioni
Insomma, per questi turisti australiani in vacanza con la loro bimba in Europa, un viaggio divertente ha avuto l’epilogo di un incubo ed è costato alla coppia un sacco di soldi.
Viene da sé chiedersi come possano succedere ancora errori così clamorosi nel 2022. E soprattutto, come mai un’assistenza clienti costringa 20 ore, 47 minuti e 13 secondi al telefono dei malcapitati clienti. Purtroppo, non sono stati gli unici a lamentarsi della compagnia aerea, che sembra stia vivendo un momento non felice sotto la guida del CEO Alan Joyce.
Infatti, dopo la famiglia Braham, anche un’altra madre ha segnalato che Qantas avrebbe prenotato per lei e il suo bambino di soli 3 anni, voli separati.
La donna ha inoltre segnalato su Reddit di aver atteso svariate ore al call center della compagnia aerea. In molti hanno segnalato tempi di attesa fino a sette ore. Un’altra passeggera ha dichiarato di non voler volare mai più con Qantas. Ciò dopo che la compagnia aerea ha perso il bagaglio per poi addebitarle 380 dollari di spese per il bagaglio in eccesso nel viaggio di ritorno.
Joyced perché?
Sono tanti i passeggeri che ora utilizzano il termine “Joyced” sui social media. Questo dipende dalla cattiva gestione del CEO Alan Joyce. Infatti la sua gestione, continua ad essere considerata la causa dei disagi dei passeggeri con voli dai ritardi significativi o cancellati e bagagli smarriti.
Non sappiamo se la condizione infelice che sta vivendo l’azienda sia davvero responsabilità di Alan Joyce, ma è un peccato se si pensa quanto il vettore australiano fosse uno dei migliori al mondo in un passato non così lontano.
Come si legge sul sito ufficiale della compagnia, Qantas, fondata nel Queensland nel 1920, è la più grande compagnia aerea nazionale e internazionale dell’Australia. Un vettore leader per le tratte a lunga percorrenza e uno dei marchi più forti in Australia.
Il Gruppo Qantas controlla anche la compagnia Jetstar e nel tempo l’azienda ha costruito un’ottima reputazione in sicurezza, affidabilità operativa e servizio clienti.
Bene, speriamo che presto l’operatore australiano ritrovi le sue caratteristiche del passato. E non faccia più errori così grossolani ai loro affezionati clienti, soprattutto quando parliamo di bambini che chiaramente non possono viaggiare da soli.
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