Il 2023 azzererà lo status a milioni di frequent flyer in tutto il mondo, ma le lounge non si svuoteranno
Allo scoppio della pandemia tutti i programmi fedeltà hanno reagito rinnovando d’ufficio gli status a tutti gli iscritti, anche a […]
Allo scoppio della pandemia tutti i programmi fedeltà hanno reagito rinnovando d’ufficio gli status a tutti gli iscritti, anche a quegli utenti che nel 2019 non avevano ottenuto il rinnovo sul campo e che nel 2020 avrebbero perso il livello. E’ successo nel 2020 e ovviamente è capitato anche nel 2021, e già alla fine dello scorso anno i vari frequent flyer avevano annunciato che la pacchia era destinata a finire con il ritorno alla normalità.
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E così è stato, dato che nel 2022 praticamente solo Singapore Airlines ha rinnovato lo status d’ufficio agli iscritti, complice anche la difficoltà negli spostamenti verso l’Asia e l’Oceania a causa di Omicron e della chiusura delle frontiere.
Non solo rinnovi d’ufficio, ma anche tantissime campagne di status match per saltare da una alleanza all’atra senza nemmeno dover volare e requisiti ridotti per rinnovare/ottenere lo status da parte di compagnie aeree e catene alberghiere.
Il risultato finale è stato di milioni di viaggiatori in possesso di tantissime tessere. Tessere che oggi hanno i giorni contati.
Tanti clienti elite in giro
Il combinato disposto tra rinnovi automatici e requisiti ridotti ha portato ad un vero e proprio affollamento generalizzato ai livelli top dei vari programmi fedeltà, con viaggiatori in possesso di tessere top tier senza aver quasi mai viaggiato.
Se da un lato questo ha portato a molti vantaggi ai viaggiatori dall’altro ne ha danneggiati altrettanti. Upgrade difficilissimi da ottenere, lounge affollate, servizio scadente sono solo alcune delle situazioni che si sono vissute in questi ultimi 6/8 mesi, da quando cioè i traffici sono tornati sopra i livelli del 2019.
Con l’arrivo del nuovo anno e la scadenza delle tessere la situazione per certi aspetti dovrebbe migliorare, ma non per tutti.
Attenzione alla scadenza dei punti
A scadere, come il latte, non saranno solo i livelli elite ma soprattutto saranno i punti dei programmi a tornare ad avere vita breve. Se durante la pandemia le aziende avevano deciso di congelare le scadenze dei punti, adesso tutti questi paracaduti sono destinati a sparire e quindi ricomincia la normale vita dei punti dei singoli programmi.
Lo abbiamo raccontato nei mesi scorsi, ci sono, ad esempio, iscritti al programma Flying Blue di Air France e KLM che al 31 dicembre diranno addio a più di 100mila punti, ovvero a un biglietto andata e ritorno in business class per gli Stati Uniti e oltre. Lo stesso vale per i punti Krisflyer e di tutti quei programmi fedeltà che hanno una scadenza fissa dei punti o che richiedono una attività per rinnovarli.
Meno elite, vita migliore per gli Elite
La prima conseguenza di questa “pioggia di tessere” sarà ovviamente una vita migliore per i sopravvissuti. Soprattutto con gli status di Hilton, Marriott, IHG e tutti gli altri con meno clienti Elite in giro sarà più facile ottenere camere migliori gratuitamente. E soprattutto un servizio migliore in generale visto che in giro ci saranno solo status maturati sul campo (o quasi).
Migliorerà la vita anche ai frequent flyer, perchè le lounge ufficiali si svuoteranno almeno di un terzo se non di più. Il motivo in questo caso è che non solo scadranno le tessere a chi ha usufruito dei rinnovi automatici, ma tutti quei viaggiatori che post pandemia non hanno ricominciato a viaggiare come prima non avranno più la tessera che garantisce l’accesso alle lounge, ai banchi prioritari di check-in e imbarco.
Le lounge non si svuoteranno
Non ci sarà però lo svuotamento delle lounge, o almeno non tutte le lounge saranno destinate a svuotarsi a partire da gennaio. Sicuramente la vità migliorerà nelle lounge ufficiali, dove per accedere è necessario avere lo status o viaggiare in business class.
In alcune compagnie, come ad esempio British Airways, Lufthansa o American Airlines solo per citarne un paio, potrebbe accadere che molti viaggiatori con la perdita dello status vengano declassati di lounge. Questi vettori infatti propongono due diverse tipologie di sale d’attesa.
Una per i passeggeri che viaggiano in business, o hanno un livello intermedio di status, e una per chi accessibile esclusivamente a chi possiede il livello più alto di status. Le altre compagnie invece vedranno scendere il tasso di occupazione per la felicità dei veri viaggiatori Elite.
La situazione invece peggiorerà notevolmente nelle lounge indipendenti, quelle dove si accede grazie a tessere come la Priority pass, o alla American Express Platino. Certo per noi italiani non è ancora una grande emergenza, ma negli USA è un vero disastro. Il motivo è semplice: tutti gli utenti che non hanno più accesso alle lounge ufficiali si dirigeranno verso le quelle indipendenti con problemi di sovraffollamento e lunghe code.
In conclusione
Per gli spostamenti in Italia, ma anche in Europa, non prevedo gravi disagi. Sicuramente la problematica sarà accentuata nei viaggi negli USA dove il problema è sempre più grande, tanto che Delta per prima ha deciso di eliminare l’accesso alle lounge ai passeggeri di economy anche se in possesso dello status. Per questo diventa ancora più importante cercare di essere fedeli ad una compagnia o possedere una carta di credito che possa aiutare ad avere uno status elite, anche se purtroppo al momento in Italia non ci sono grandi possibilità, ma a breve si spera che arrivino le nuove carte di credito American Express di ITA Airways.
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