Andare in Thailandia costerà di più: ufficiale l’introduzione della tassa turistica
Dopo anni di rumors, annunci e retromarce, adesso è ufficiale: dal primo di giugno tutti i turisti che si recheranno […]
Dopo anni di rumors, annunci e retromarce, adesso è ufficiale: dal primo di giugno tutti i turisti che si recheranno nel Regno di Thailandia dovranno pagare la nuova tassa turistica.
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La Thailandia diventa quindi l’ultimo paese, in ordine cronologico, ad imporre una gabella di questo tipo a tutti i viaggiatori in arrivo, indifferentemente da quale sia la loro destinazione finale.
Lo scopo della nuova tassa
A quanto si legge sui media locali, la motivazione di questa scelta è per finanziare progetti di sostenibilità e sviluppo del turismo in tutta la nazione. La cosa diversa da tutte le altre nazioni che hanno questo tipo di obbligo è che includerà una copertura assicurativa sanitaria e contro gli infortuni. Al momento però non ci sono dettagli su cosa coprirà, sui massimali e come i turisti potranno fare richieste di risarcimenti danni.
Il ministro del turismo e dello sport thailandese, Phiphat Ratchakitprakarn, ha detto ai giornalisti che la nuova tassa potrebbe generare più di 115 milioni di dollari.
Quanto si pagherà, come e chi sarà esente
La tariffa sarà di 300 THB, al cambio attuale poco più di 8€ per tutti gli arrivi internazionali per via aerea. L’imposta sarà invece dimezzata per chi arriva via terra o mare. Non saranno soggetti a tassazione i cittadini Thailandesi e gli stranieri con permessi di soggiorno o per chi si sposta con visti per ragioni di business.
Non è ancora chiaro come verrà riscossa questa tassa. La modalità più semplice dovrebbe essere quella di inglobare il costo nei supplementi dei biglietti aerei, ma questo imporrebbe alle compagnie di dover implementare un controllo ulteriore per verificare l’eventuale esenzione. Difficile anche ipotizzare un pagamento in loco: se già regna il caos all’immigrazione a Bangkok, non oso immaginare cosa potrebbe accadere ad uno sportello dove pagare e ritirare l’eventuale certificato assicurativo.
Più probabile che alla fine si opti per un sistema tipo l’Esta Americano, un visto elettronico obbligatorio da avere per potersi imbarcare in direzione Thailandia
In conclusione
Otto euro non disincentivano sicuramente un viaggio verso la Thailandia, quindi non sono preoccupato. In questi anni post pandemia sono stato molte volte in questa nazione e, rispetto a prima, ho visto un tentativo di cambiare mentalità e di curare molto l’ambiente. Se questi milioni saranno utilizzati per aiutare questa transizione, è un ottimo scopo che sarà a vantaggio di tutti per i prossimi anni.