Oman, il fascino del Sultanato tra archeologia e immersioni naturalistiche
Da diversi mesi, con il ritorno alla normalità post Covid, l’Oman è tornata una destinazione accessibile Con le sue dune dorate, souq […]
Da diversi mesi, con il ritorno alla normalità post Covid, l’Oman è tornata una destinazione accessibile Con le sue dune dorate, souq dai colori inebrianti, siti storici, paesaggi mozzafiato, deserti, l’Oman si presenta come una terra lambita dal mare, con piccole spiagge e acque calme a Mascate, falesie che scendono a picco sul Mar d’Arabia nel Musandam e mare turchese con spiagge tropicali a Salalah, nel Sud.
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Il ruolo del mare è però molto più di questo, infatti il Sultanato è sempre stato un importante impero marittimo: già citato da Marco Polo ne “Il Milione”, è da sempre una terra di viaggi e commerci, un Paese con un ricco passato coloniale di scambi, legato alle proprie tradizioni e al tempo stesso aperto al futuro.
La storia marittima dell’Oman risale infatti al terzo millennio A.C., durante il fiorire dell’attività commerciale delle civiltà in Mesopotamia e sulla Valle del Nilo: i mercanti della Mesopotamia contribuirono allo sviluppo delle attività commerciali lungo le coste della penisola Arabica. Successivamente, durante l’epoca dei regni Arabi, i porti omaniti continuarono a svolgere il loro ruolo fondamentale nel commercio, attraverso i mari.
Il porto di Sumhuram, fondato nel I secolo a.C. dai re di Shabwa, era uno di questi porti. Con l’avvento dell’Islam, gli omaniti avevano acquisito una buona esperienza nella navigazione marittima e la loro influenza commerciale si estendeva alle coste della Persia, di Bassora e del Paese del Sindh, mentre la sfera d’influenza omanita si espandeva in Pakistan e in Iran, e da Capo Goradfur nel Corno d’Africa in Mozambico a Mogadiscio, Malindi, Mombasa e Zanzibar.Le navi della flotta navale omanita raggiungevano città lontane, tra cui la Cina, Londra e New York.
Il territorio omanita è ancora oggi ricco di reperti archeologici e storici; tra questi grandi navi affondate ricche di oggetti appartenenti alle civiltà antiche. Questi siti e oggetti archeologici sottomarini sono un’importante fonte di informazioni storiche, in quanto contengono testimonianze dell’esistenza umana, e sono meglio conservati dei reperti trovati sulla terra ferma, a causa dei fattori ambientali.
La tradizione marittima del Sultanato è celebrata nel museo di Al Balid di Salalah, il cui porto nell’antichità fu un importante punto di partenza delle carovane che trasportavano incenso per via terrestre e marittima e anche per il passaggio dei minerali per la Mesopotamia. Partendo dalle leggende legate a Sinbad il marinaio, mitico esploratore antenato degli Omaniti, il museo narra tutta la storia della costruzione nei cantieri navali dal terzo millennio prima della nostra era catalogando la navigazione, la vita di bordo e le grandi rotte marittime. Un omaggio ai primi navigatori omaniti che da nomadi e capi carovana sono a poco a poco diventati esperti marinai.
Diving in Oman
Oltre ad essere fonte di storia e ospitare importanti reperti archeologici, il mare dell’Oman si presta bene alle attività più variegate: con i suoi 3.165 km di costa, il Sultanato è una meta ideale per gli amanti del mare, oltre ad essere ricco di specie animali come tartarughe, balene e delfini, e molteplici sono anche le attività acquatiche che si possono praticare.
Il Paese sta diventando rapidamente la principale destinazione per le immersioni subacquee. I fondali del Mar Arabico vicino alla costa sono popolati dalla fauna marina che trova rifugio nella barriera corallina. Mascate è il miglior punto di partenza per scoprire luoghi inesplorati e ricchi: i suoi dintorni offrono più di 25 siti di immersione e sono praticabili tutto l’anno. Le acque di questa regione sono l’ambiente naturale in cui vivono oltre 900 specie ittiche e 85 varietà di coralli, oltre a numerose tartarughe. Tra i più conosciuti siti per diving, la grotta dell‘isola di Al Fahal, al largo di Mascate, o verso sud rispetto a quest’ultima si trova la baia di Bandar al Khiran; infine il relitto della nave Al Munassir, a una profondità di 30 metri, abitato da una vasta colonia di ippocampi. Vicino a Mascate, a circa 40 minuti di navigazione, l’arcipelago delle Daymaniat ospita una moltitudine di tartarughe che qui depositano le uova. Gli isolotti disabitati di questa riserva naturale offrono riparo agli spot più belli del Paese: la zona offre una diversità unica di coralli duri, e promette incontri speciali con razze aquila, razze manta, delfini, squali e balene (queste ultime avvistabili soprattutto a febbraio e marzo).
Da Mascate al Musandam, passando per la regione del Dhofar, il fascino dell’Oman si estende ai suoi fondali marini. Ricchissimi di coralli e di numerose specie ittiche, in gran parte poco esplorati, sono una continua scoperta per gli appassionati di immersioni. I mesi migliori sono aprile e ottobre, periodi in cui la visibilità è migliore e la temperatura dell’acqua gradevole. Tuttavia, le immersioni possono essere effettuate durante tutto l’anno, ad eccezione della regione del Dhofar, dove le condizioni del mare non lo consentono durante la stagione del khareef (maggio -settembre) I principali siti si trovano al largo della fascia costiera di Mascate, nella penisola di Musandam e nel tratto di mare sul quale si affaccia Salalah.
Tra i punti di immersione più conosciuti, ricordiamo Ras Musandam, nell’omonima penisola, che presenta un fondale ricoperto da coralli viola-blu, fra cui nuota un fitto campionario di pesci di barriera; qui è facile l’incontro con squali pinna bianca; sempre in Musandam, Ras Abr Al’Hindi, dove nuotano dentici striati, banchi di platax e gruppi di pappagalli di notevoli dimensioni. O ancora, Ras Bashin il cui fondale è costituito da rocce a pan di zucchero e coralli molli dalle colorazioni gialle e blu, facile l’incontro con trigoni di grandi dimensioni e murene; Ras Lima e Lima Rock, all’estremo nord, famosi per i cavallucci marini di grandi dimensioni, aquile di mare, tonni e squali. A Mascate, uno dei centri diving specializzato è SeaOman, che organizza escursioni guidate, snorkeling, corsi di diving, uscite in catamarano di un giorno o più, e molto altro, tra cui vari sport acquatici.
Anche nella regione del Musandam si trovano numerosi centri; per citarne alcuni: Al Marsa Tours Travel & Tourism (Dibba), che propone esperienze di scuba diving, immersioni con possibilità di ottenere una certificazione PADI o SSI. Altra possibilità è il Musandam Discovery Diving (a Khasab), che propone corsi di diving, esplorazioni subacquee, scuba diving, servizio di noleggio delle attrezzature necessarie, e escursioni per pescare.
Un’altra ottima base per vivere il mare dell’Oman è il villaggio di Sur, un centro tradizionale di costruzione dei dhow, le tipiche imbarcazioni del Sultanato. La lunghissima vocazione navale locale è documentata in un museo marittimo, un’interessante introduzione alla storia dei grandi navigatori omaniti. La spiaggia è famosa in tutto il mondo, insieme alla vicina Ras al Jinz, per le tartarughe verdi che, tra settembre e novembre, vengono a migliaia a deporvi le uova. A pochi passi dalla spiaggia si trova il centro scientifico Ras al Jinz Sea Turtle Reserve, dove è possibile avere informazioni sul ciclo di vita delle tartarughe di mare, in particolare le tartarughe verdi che vengono a depositare le uova in queste spiagge. Il centro dispone, inoltre, di un eco-lodge con camere e ristorante, il Ras Al Jinz Turtle Reserve Hotel – Al Hadd, a soli 10 minuti dalla spiaggia.
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