Passaporto addio, basterà un’app in aeroporto e hotel. Ecco come funziona
La rivoluzione parte da Aruba, piccola isola caraibica facente parte dei Paesi Bassi, e promette di archiviare una volta per […]
La rivoluzione parte da Aruba, piccola isola caraibica facente parte dei Paesi Bassi, e promette di archiviare una volta per tutte l’uso del passaporto. Si tratta della sperimentazione di un’app per la gestione e il riconoscimento digitale dei documenti che viene testata proprio in questi giorni.
In questo articolo:
L’app si chiama “Aruba Happy One Pass” e fa parte di un programma pilota gestito da due aziende leader della tecnologia nel trasporto aereo (Sita e Indicio) in collaborazione con Aruba Tourism Authority.
Una notizia che creerà un tuffo al cuore a tutti i romantici del documento di viaggio con i timbri da collezionare e conservare con cura. Per le nuove generazioni di viaggiatori, invece, è un altro step verso la totale digitalizzazione del viaggio e l’eliminazione completa di qualsiasi supporto cartaceo utile a spostarsi da un Paese all’altro.
Come funziona l’app
Ai viaggiatori che volano a partire da lunedì 27 marzo da Stati Uniti, Canada o Paesi Bassi per Aruba sarà suggerito di scaricare l’app “Aruba Happy One Pass” per creare una credenziale di viaggio digitale (DTC) basata sui dati dei loro passaporti.
In questo modo l’app mobile provvederà, già prima del viaggio aereo, a stabilire la conformità delle informazioni e a condividerle – in maniera sicura tramite blockchain – con le autorità governative e doganali dell’isola caraibica.
Questi primi passeggeri che arrivano al Queen Beatrix International Airport di Aruba non devono quindi più mostrare nessun documento di viaggio né riempire alcun tipo di form o modulo all’arrivo nel Paese. E non devono nemmeno passare per alcun controllo di frontiera.
Il programma è un’estensione del lavoro che le società Sita e Indicio hanno sviluppato all’inizio della pandemia per creare un’app basata su blockchain per verificare le credenziali Covid.
Un modello digitale anche per hotel e compagnie aeree
La DTC (Digital Travel Credential) è conforme infatti con gli standard dell’International Civil Aviation Organization (Icao) e utilizza la tecnologia blockchain che garantisce autenticità e integrità al processo di condivisione delle informazioni.
I viaggiatori infatti, possono controllare se e con chi condividere i loro dati.
Uno degli obiettivi dell’app, infatti, è quello di sostituire in un colpo solo il passaporto per tutte le attività durante il soggiorno. Il viaggiatore, infatti, può decidere di condividere le informazioni presenti su Aruba Happy One Pass con la compagnia aerea, l’hotel dove soggiornerà, la società di noleggio auto.
Nessuna di queste aziende, però, avrà bisogno di conservare un database con le infiorazioni sui viaggiatori perchè sarà tutto centralizzato nell’app stessa.
«L’obiettivo del nostro programma pilota è quello di permettere ai passeggeri di viaggiare senza tirare mai fuori alcunché dalla tasca – racconta Gus Pina, direttore di Sita Lab – L’app verifica digitalmente che una persona è autorizzata ad attraversare un confine tra due Stati e quindi con l’app permettiamo il controllo di frontiera prima ancora che il viaggio abbia inizio».
In parole povere questo vuol, dire, secondo Pina, «far saltare le file dei controlli a un certo numero di persone». Inizialmente, i passeggeri potranno – con un solo “tap” sul loro smartphone – presentarsi a un e-gate all’arrivo, che leggerà in maniera automatica le credenziali digitali, estrarrà i dati biometrici e confrontandoli con il loro volto approverà l’ingresso nel Paese.
L’evoluzione del Travel Pass?
A lungo termine, però, l’app consentirà ai viaggiatori di uscire in maniera diretta dall’aeroporto, senza e-gate e senza nessuna verifica. Le credenziali di viaggio, inoltre, potranno essere conservate anche solo in un wallet Apple o Google, senza la necessità di un’app dedicata.
L’app di Aruba somiglia al Travel Pass di Iata varato durante i primi mesi della pandemia, ma poi velocemente archiviato perchè pochi Paesi e compagnie aeree avevano aderito al progetto che prevedeva l’accorpamento di dati biometrici e documenti d’identità, tutti digitali, presenti in una sola app.
Se in un primo momento, infatti, l’app di Aruba potrà avere successo; in una seconda fase sarà necessario prevedere un applicazione uniforme che veda l’adesione di quanti più Stati e aziende del travel possibili. È impensabile, per esempio, dover scaricare una singola app per ogni Paese del Mondo dove si ha intenzione di viaggiare “senza passaporto”.
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