Conrad Los Angeles, un diamante (grezzo) in mezzo ad una città sull’orlo del baratro
Recentemente sono stato a Los Angeles: erano anni che non mi fermavo nella città degli angeli e devo dire che […]
Recentemente sono stato a Los Angeles: erano anni che non mi fermavo nella città degli angeli e devo dire che è veramente una città allo sbando, in preda al degrado e alla sporcizia. Non ho mai amato questa città, sin dalla mia prima volta nei primi anni 2000. Negli anni poi sono tornato varie volte, ma non ultimamente. Anzi quando passavo da LAX cercavo sempre di prendere la connessione più veloce per volare via verso posti migliori.
In questo articolo:
Ho trascorso 3 giorni in città, sono stato volutamente in due alberghi differenti e in due zone molto distanti tra loro, ma in luoghi strategici per i turisti che visitano questa megalopoli.
Il primo hotel, il W Hollywood, su Hollywood Boulevard e questo Conrad a downtown, il quartiere quella che ospita l’iconica Disney Hall e il municipio. Ovunque degrado, homeless, sporcizia e cosa ancora più strana zero polizia in giro per la città. Sono stato a Santa Monica e all’osservatorio sul promontorio di LA, in tutti i km fatti non ho visto nemmeno una macchina della polizia o un agente.
Ma veniamo al Conrad. Questa struttura aperta nel corso del 2022 non ha ancora festeggiato il primo compleanno e ha già vinto decine di premi. Valutato da tutti come uno dei migliori hotel degli Stati Uniti, è l’unico hotel di questo brand presente in California ed è una delle due iconiche torri che compongono LA Grand, un complesso realizzato nel cuore di downtown e disegnato dall’archistar Frank Gehry.
Location
Come detto, questo hotel si trova in quello che noi italiani definiremmo “centro”, ma chi è stato a LA sa benissimo che questa città grande come 4 volte Roma, con 12 milioni di abitanti, non ha un centro.
L’hotel è incastrato tra il capolavoro di Frank Gehry, la Disney Concert Hall, la corte di Giustizia e a pochi passi da un altro palazzo molto famoso, il municipio di LA set di moltissime serie tv e film.
Io ci sono arrivato in metropolitana: sì, a LA c’è la metro, ma è una esperienza che non raccomanderei nemmeno al peggior nemico e che mi ha fatto rivalutare Rio De Janeiro. Arrivarci dall’aeroporto è un viaggio da circa 40 minuti, ma a LA i tempi di viaggio sono da prendere sempre come indicativi.
Prenotazione
Conrad è una delle insegne del gruppo Hilton dedicata al lusso e all’eleganza contemporanea e come tutte le cose belle è una catena molto cara. Quando avevo guardato i prezzi avevo deciso di non investire gli oltre 800$ a notte richiesti per una camera base, tantomeno avevo voglia di bruciare 90mila punti HHonors per una notte in questa città.
Qualche settimana dopo, al momento di finalizzare il mio viaggio, ho controllato ancora una volta e con estremo piacere ho notato prezzi alti, ma decisamente più umani, e una offerta all’interno del portale viaggi di American Express. Questa struttura infatti partecipa al network Fine Hotels & Resorts, e oltre a tutti i benefit associati a queste prenotazioni c’era anche uno sconto del 25%.
Alla fine ho prenotato una notte a 348$ e ho anche deciso di usare il mio voucher da 150€ che ogni anno Amex regala a tutti i titolari di Amex Platino.. Quindi alla fine dei conti ho speso, per una notte, poco meno di 200€, considerato poi i crediti da spendere in hotel che ho usato fino all’ultimo centesimo è stato un vero affare.
Senza dimenticare che ho guadagnato anche punti membership rewards, punti Hilton Honors e tutti i relativi bonus.
Come abbiamo scritto più volte, con lo status Hilton Honors Gold, compreso nella quota annuale della Amex Platino si riceve la colazione gratuita in tutti gli hotel Hilton nel mondo, tranne negli USA dove invece si riceve un credito da spendere in hotel, anche al ristorante. In questo caso non era un grande problema perchè prenotando FH+R si ottiene sempre la colazione gratuita.
La struttura
LA Grand non è ancora completato, o meglio la struttura che ospita l’hotel è finita, mentre il resto del complesso lo sarà nei prossimi mesi con l’apertura del centro commerciale e la consegna delle residenze.
LA non ha uno skyline come altre città americane, anzi. E questo complesso con i suoi 28 piani è la conferma di un panorama differente rispetto al resto delle grandi città americane.
Questo complesso ha il compito proprio di rivitalizzare la zona e, una volta completato, con ristoranti spazi pubblici e locali notturni, dovrebbe dare il via alla rinascita di quest’area della città, se non dell’intera LA, cosa a cui personalmente credo poco.
Check-in
Sì, sono arrivato a piedi con il mio trolley dalla vicina stazione della metro, ma l’ingresso non è assolutamente wow. Poi, quando si aprono le porte dell’ascensore al 10°piano, si entra in una altra dimensione.
Gli spazi pubblici sono arredati alla perfezione, le enormi finestre lasciano entrare tantissima luce e l’ambiente è veramente caldo e confortevole. Forse manca qualcosa che ci ricordi di essere a LA, oppure l’idea alla base di chi ha disegnato questo hotel è di non dargli una identità specifica e di lasciare all’ospite la facoltà di viverlo come crede.
Avevo già fatto check-in online e scelto la mia stanza tramite la app, grazie all’upgrade previsto dalle prenotazioni FH+R la mia camera Deluxe è stata promossa di una categoria e sono così finito in una corner room al 26°piano.
Primo impatto poco positivo
Devo dire che se mi fossi fermato ai primi 10 minuti in hotel non sarei stato assolutamente soddisfatto. Alla reception non c’è stato alcun calore, ma questo è classico degli hotel americani, ma in un Conrad e con lo status Diamond, il più alto del programma fedeltà Hilton, mi aspettavo qualcosa di più del minimo sindacale.
Un piccolo esempio, le federe dei cuscini erano di 2 taglie più piccole rispetto ai cuscini, una roba da ostello non da hotel 5 stelle.
Per fortuna che con il passare delle ore la sensazione è cambiata.
La stanza
Quando posso scelgo sempre le camere d’angolo perchè sono (spesso) quelle che hanno la vista migliore e anche questa volta non mi sono sbagliato,. Certo, se sceglievo l’altro lato della torre avrei avuto forse una vista migliore, ma è soggettivo.
La stanza è moderna, ma forse è un pochino troppo minimal. Siamo in un 5 stelle, mi aspetto almeno di avere un vero armadio e non degli attaccapanni a vista.
I colori sono tenui, le enormi finestre terra cielo lasciano entrare tutta la luce e tutta la vita di LA, però questa camera non è da 5 stelle: manca dello spazio e soprattutto ci sono delle scelte di design e di funzionalità che fanno capire come si pensi al computer senza immaginare come poi ci vivrà l’ospite.
La stanza è tutta in domotica, tramite un pulsante si accendo/spengono le luci, si regola l’intensità e si gestiscono le tende. E’ però evidente come il design e le soluzioni d’arredo siano state pensate al computer e non nella vita reale.
Primo esempio: in questa corner room ci sono due enormi vetrate ed è impossibile abbassare una e alzare l’altra. Sembra una cosa banale, ma se hai il sole da un lato che ti costringe a tenere gli occhiali in stanza e dall’altra parte una bellissima vista su LA, potresti voler abbassare una e non l’altra. Anche perchè non c’è una seconda tenda da tirare a mano per farlo.
Oppure la enorme TV appesa al muro, con una staffa che non è orientabile e quindi si deve guardare lo schermo di sbieco.
Il letto è bello e comodo, un materasso king ed un topper sofficissimo che ti fa sembrare di dormire in una nuvola.
L’arredamento della stanza è altrettanto essenziale, c’è una credenza che nasconde frigobar, e tutto il resto della classica offerta, come macchinetta nespresso, calici, bollitore e snack vari.
Attenzione. Frigobar e snack sono ad addebito automatico, se sollevi qualcosa dalla sua posizione per più di 60″ ti verrà immediatamente addebitato sul conto della stanza.
Anche il bagno, come tutto il resto della camera è essenziale. L’unico spunto è lo spicchio di finestra che illumina e rende caldo l’ambiente. Ottima la scelta di eliminare la plastica quasi del tutto dal bagno.
Certo, mi sarei aspettato un upgrade migliore rispetto a quello ricevuto, dato che oltre ad essere una prenotazione FH+R sono anche Hilton Honors Diamond, ma questo passava il convento.
Gli spazi comuni
Dovendo lavorare, e non fare il turista a LA, ho passato molto tempo nella lobby al computer, con un wifi perfetto, e come me c’erano tanti altri smartworker che usavano lo sfondo di questo bellissimo hotel per i loro meeting su zoom, o semplicemente lavoravano sorseggiando un cappuccino in un ambiente davvero elegante.
La tanta luce e i colori caldi dell’arredo rendono l’ambiente veramente rilassante: ogni dettaglio è curato fin nel minimo particolare. Dal colore della federa del cuscino al numero di libri sparsi per i tavoli alle opere d’arte appese alle pareti e non solo.
Si respira un’aria veramente cool, ci si sente come in una puntata di un serial americano dove ci si dà l’appuntamento nella lobby di un hotel elegante e si chiude l’affare della vita.
Food & Drink
Una diet coke nel minibar della camera costa 10$, la spremuta d’arancia (fresca) a colazione 12$, due piccoli esempi per dire che tutto è caro oltre ogni logica, ma almeno è buono e soprattutto non è noioso. La presenza di uno chef stellato José Andrés si vede e si gusta in ogni piatto.
In questo hotel ci sono due ristoranti: Agua Viva e San Laurel, in ogni piatto anche le uova strapazzate a colazione sono presentate e ripensate e non semplicemente servite in una bella ceramica.
Agua Viva è il ristorante esterno, quello che si affaccia sulla piscina da 50mt, sembra di essere in un bosco, o in un giardino di una villa sotto il patio.
Qui, anche nelle fresche giornate di febbraio, si riesce a mangiare e nel caso la temperatura non sia perfetta ci si può avvolgere in calde coperte e riscaldare davanti a camini e sotto lampade riscaldanti.
San Laurel è il ristorante elegante, qui sono stato felice di bruciare tutto il mio credito FH+R e anche quello dell’odiosa tassa di destinazione.
Una cena davvero ottima con piatti non banali, un servizio attento in un ambiente elegante ma informale, dove si può venire in giaccia e cravatta o con un abbigliamento casual.
La mattina il San Laurel diventa la sala delle colazioni e alla luce del giorno sembra ancora più bella, o forse sarà stato il piatto scelto più simile ad un opera d’arte che a delle uova per colazione.
Ero quasi dispiaciuto di dover rompere la tortilla el Camino dove l’albume è la tavolozza e gli schizzi sono caviale, fiori eduli e crostini.
Infine c’è un bar, dietro la reception, con la possibilità di sorseggiare ottimi cocktail sulla terrazza che si affaccia davanti all’opera d’arte disegnata da Frank Gehry, ovvero la concert hall Disney.
La piscina, Spa & Palestra
L’hotel ha una rooftop pool al 12° piano. La piscina è riscaldata ed è aperta quasi tutto il giorno.
La posizione è davvero unica e regala una vista spettacolare su tutta LA mentre si prende il sole sul lettino. Io sono passato da LA nei giorni subito prima della tempesta di neve che ha flagellato tutta la California a febbraio. Al sole si stava benino anche se l’arietta era bella fresca.
Non ho avuto tempo di fare un salto in palestra o alla SPA, anche se avrei potuto usare il mio credito per un trattamento.
In conclusion
Certo, è una struttura cara, e io sono stato veramente fortunato nel poter soggiornare spendendo solo 200$ per una notte quando il prezzo minimo è di 450$+ tasse e nei periodi più trafficati il prezzo raddoppia facilmente. Anche la vita in questo hotel è cara, ma a differenza di altre strutture dove al prezzo non corrisponde un prodotto, qui invece si ottiene il giusto per quello che si paga.
Non so se e quando tornerò a LA, ma nel caso questa è sicuramente una struttura dove tornerei volentieri.
Pro
- Location
- Struttura
- Cucina
Contro
- I dettagli
- La cura nei particolari
- Il prezzo