Dove volerà Riyadh Air? I piani del ceo Tony Douglas su network e flotta
Non ci saranno ulteriori annunci di ordini durante il Paris Air Show per la nuova compagnia aerea Riyadh Air; ma […]
Non ci saranno ulteriori annunci di ordini durante il Paris Air Show per la nuova compagnia aerea Riyadh Air; ma nel primo giorno di apertura dell’evento in svolgimento in questi giorni il ceo Tony Douglas ha iniziato a svelare i piani del secondo vettore di bandiera saudita.
In questo articolo:
Il progetto di Riyadh Air
Sono passati solo tre mesi, infatti, dal primo maxi ordine di aeromobili (39 aeromobili B787-9 Dreamliner con opzioni per ulteriori 33) e la compagnia aerea saudita Riyadh Air sta svelando proprio a Parigi la prima di due livree.
L’obiettivo della compagnia è quello di sfruttare la posizione strategica dell’Arabia Saudita per fare dell’aeroporto di Riyadh un grande hub di collegamenti per Asia, Africa ed Europa, sfidando anche le compagnie aeree del Golfo (Emirates & co.)
Il ruolo del King Khalid International Airport
A margine dell’evento parigino, Tony Douglas ha ribadito la volontà di fare di Riyadh Air un vettore di fascia alta per il lungo raggio che avrà come suo hub il King Khalid International Airport, nella capitale saudita. Ma l’obiettivo è anche quello di creare delle partnership con le compagnie aeree saudite esistenti (Saudia prima di tutte) per creare o rafforzare la rete nazionale e alimentare poi l’offerta sui voli intercontinentali.
Per Douglas resta fermo il progetto di lanciare ufficialmente le operazioni nel 2025: «Oltre all’ordine con Boeing stiamo avendo vari colloqui per una commessa a breve termine per aeromobili a corridoio singolo – ha detto il ceo – Nonostante ciò vogliamo che Riyadh sia un hub internazionale. Quasi il 93% dei servizi sull’aeroporto al momento sono point-to-point e l’aeroporto della Capitale è scarsamente servito quando si tratta di collegamenti internazionali».
Dall’Europa agli Usa: il network
Ad oggi, infatti, se si vuole viaggiare da Riyadh verso le principali destinazioni dell’Estremo Oriente, come Tokyo o Shanghai, è necessario fare scalo in un altro Paese. Le destinazioni iniziali di Riyadh Air, quindi, includeranno «probabilmente tutte le principali capitali in Europa e ovviamente le grandi città della costa Est negli Stati Uniti, così come le principali capitali dell’Estremo Oriente», ha quindi annunciato Douglas.
Sollecitato dalla domanda del portale Air Transport World sulla difficoltà a reperire slot utili, il ceo ha abbozzato: «I confronti su eventuali accordi bilaterali sono in corso, Riyadh Air però intende puntare anche su una rete domestica molto significativa. la popolazione dell’Arabia Saudita è molto giovane, ha voglia di viaggiare ed è equivalente per numeri a circa la metà dell’Europa occidentale. Ci sono ampie possibilità di mercato».
Accordo con Saudia e altri vettori?
Così per Riyadh Air si profila sicuramente un futuro da vettore a lungo raggio, di qualità, che potrà però venire a patti con tutte quelle compagnie aeree (regional o low cost) che forniscono i servizi sul corto e medio raggio. In fase di colloqui, ovviamente, c’è anche una forte partnership con l’altro vettore di bandiera Saudia, che invece rafforzerà la base di Jeddah.
Tornando alla, livrea, invece, Douglas ha confermato che entro fine anno verrà svelato il secondo modello; mentre il primo è in esposizione in questi giorni a Parigi.
L’ipotesi 737Max per il corto-medio raggio
Nel frattempo il ceo di Riyadh Air ha ricordato a Boeing l’importanza di rispettare i piani di consegna dei nuovi aeromobili per arrivare al 2025 con una flotta pronta a decollare, nonostante i noti problemi e ritardi sulle catene di approvvigionamento dei materiali.
«A differenza di altri vettori, non abbiamo una flotta di back-up e nemmeno velivoli in leasing quindi un elemento importante del nostro ordine è stato proprio quello di fissare un calendario preciso e realistico delle consegne. Tutti sanno quanto sia complesso questo settore, stiamo parlando di enormi catene di approvvigionamento globali che hanno avuto una serie di sfide nella storia recente, ma comunque, questo è un impegno che Boeing ha promesso di rispettare», ha concluso Douglas.
I piani di Riyadh Air, infine, sarebbero quelli di chiudere un’ulteriore ordine di circa 150 Boeing 737Max che andranno a servire le rotte domestiche e i voli regionali entro le sei ore di percorrenza.
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