Il futuro di Fiumicino tra long haul e intermodalità. Intervista al chief aviation officer Ivan Bassato
Roma Fiumicino sempre più al centro d’Europa e del mondo con un network a lungo raggio in continua espansione, aldilà […]
Roma Fiumicino sempre più al centro d’Europa e del mondo con un network a lungo raggio in continua espansione, aldilà dell’attuale matrimonio Ita Airways-Lufthansa.
In questo articolo:
Perché il Leonardo da Vinci, anche grazie all’intermodalità treno+aereo e ai servizi al cliente personalizzati, vuole continuare ad avere un ruolo da pioniere e leader per il trasporto aereo. Innovazione, sostenibilità, vertiporto: il presente e il futuro di Fiumicino raccontato da Ivan Bassato, chief aviation officer di Aeroporti di Roma.
Quali sono le attese per un’estate che si prospetta da record?
«Vediamo una summer con un mercato molto forte e una grande voglia di venire in Italia da molte regioni del mondo. L’Europa e le Americhe hanno già superato i livelli pre-pandemici, l’Asia sta tornato in maniera prepotente, compresa la Cina, soffre invece l’Est Europa a causa della crisi geopolitica in atto. Il Medio Oriente, invece, sta andando molto forte. Registriamo una forte tendenza in atto a stabilire Roma come porta d’ingresso d’Italia e d’Europa: è uno scatto importante che premia i nostri investimenti e il posizionamento di Fiumicino nel mercato internazionale».
Il long haul dagli Usa all’Australia
Il lungo raggio è sempre più strategico…
«L’operativo dei vettori Usa è cresciuto del 50% rispetto al 2019, è un dato molto importante. Per la summer sono ben 11 i voli in partenza e in arrivo per New York. Mentre Fiumicino avrà in totale 34 partenze e arrivi dal Nordamerica, ovvero Usa, Canada e Messico. Le rotte per il Brasile e l’Argentina stanno andando molto bene».
E si aggiunge poi il volo diretto di Qantas con l’Australia…
«È l’unico collegamento diretto in vigore al momento con l’Europa continentale che supporta la crescita internazionale di Fiumicino, che quest’anno vede la reintroduzione di 40 nuove rotte a lungo raggio. Partirà anche in anticipo rispetto allo scorso anno che era il primo anno di operatività e ha registrato una quasi totale occupazione di posti disponibili».
Ci sono possibilità che la rotta stagionale venga convertita presto ad annuale?
«Ce lo auguriamo, ma è un percorso che ha bisogno di tempo e il mercato si deve consolidare. Occorre prima ampliare la finestra e intercettare la domanda. Se ci saranno i presupposti si potrà pensare di aumentare le frequenze e allungare la stagionalità, così come sta accadendo con il Nordamerica».
Il mercato, le rotte e il ruolo di Fco Connect
È un percorso che richiede tappe e obiettivi precisi…
«Certo, e non solo con Qantas. Lo stiamo facendo con tutte le compagnie aeree dove verifichiamo un mercato solido e una domanda in crescita. Non si può passare da un servizio di quattro a 14 mesi dalla sera alla mattina. È un’evoluzione che ha bisogno di un prodotto che si sviluppi e si affermi sul mercato con il supporto di tutta la filiera del turismo. Se ci sono i presupposti, piano piano ci si arriverà. Con rotte così lunghe come quelle con l’Australia, però, non può accadere in sei mesi: ci vogliono 4-5 anni. Si passa prima da un operativo di 4 a 6 mesi, poi ai 10 mesi, infine al giornaliero per il picco estivo e poi magari all’annuale. magari alle 12».
Il servizio treno+aereo di Fco Connect aiuterà queste estensioni?
«Può essere certamente un valore aggiunto. Fco Connect ci fa passare dal treno all’aereo con grande semplicità. È un esempio di servizio che aiuta a sviluppare le rotte aeree. Perché ora è possibile partire alle 5.45 del mattino dalla stazione di Napoli, per esempio, ed essere alle 14.30 a Manhattan. Finora abbiamo investito sui collegamenti per Nordamerica ed Europa. Non escludo però, che presto il servizio possa essere esteso a rotte per l’Asia o per l’Australia con collegamenti via treno in partenza da Napoli, Firenze e Bologna».
È il primo vero passo verso la tanto nominata intermodalità…
«Si è parlato per tanti anni di intermodalità, ora però lo stiamo facendo: i treni ci sono, i banchi check in dedicati anche, possiamo gestire i bagagli. Il concetto è semplice, ma poi bisogna metterlo in pratica».
Dalla sostenibilità ai taxi aerei elettrici
Come sta cambiando il ruolo di Roma Fiumicino come hub italiano e internazionale?
«Le compagnie aeree scelgono Roma non solo per la stagione estiva, questa è una notizia molto positiva per tutta l’industria del travel e dei trasporti. C’è la chiara tendenza da parte di molti vettori a operare anche durante il resto dell’anno. Molte compagnie aeree che non operavano durante la winter, oggi continuano i loro servizi in inverno oppure sospendono le operazioni per un breve periodo, solitamente lo dopo le vacanze natalizie».
Quali sono i progetti futuri?
«Siamo in continua evoluzione per migliorare ancor di più un aeroporto che è già riconosciuto tra i migliori al mondo per la qualità e l’efficienza, puntando sempre sulla sostenibilità. Abbiamo un piano d’investimento importante per abbattere completamente le nostre emissioni di Co2 entro il 2030 e siamo sulla buona strada per centrare tutti gli obiettivi».
Per il picco estivo state approntando dei servizi specifici per gestire l’enorme flusso di passeggeri?
«Tra le tante novità, se penso al periodo estivo, credo che il QPass è un elemento di svolta. Tramite il nostro sito internet, infatti, è possibile prenotare l’appuntamento per i controlli di sicurezza in maniera facile, gratuita e intuitiva. Il passeggero può avere la tranquillità di sapere che il giorno del suo volo , il personale lo aspetterà a un’ora specifica con una tolleranza di 15 minuti prima o dopo, garantendo ingresso e percorso dedicato. Completata la prenotazione online si riceve un QR Code e una email di conferma recante le informazioni relative al terminal e all’orario dell’appuntamento».
Nel futuro di Fiumicino ci sono anche i taxi aerei elettrici?
«Siamo pionieri in Europa rispetto al servizio di trasporto con aerei elettrici verticali, i cosiddetti Evtol. Aeroporti di Roma, il Gruppo Save, l’aeroporto di Bologna e Aeroports de la Côte d’Azur hanno creato la società Urban V che si occupa proprio di gestione dei vertiporti. L’obiettivo è attivare a Fiumicino i collegamenti entro la fine del 2024, in tempo per il Giubileo dell’anno dopo».
Come funzionerà?
«Ci saranno degli operatori privati che utilizzeranno i servizi per una mobilità urbana e regionale, quindi non dentro gli aeroporti e non tra aeroporti. Si partirà da un primo collegamento tra lo scalo di Fiumicino e il centro città, e poi i corridoi saranno ampliati e allargati secondo le normative e le direttive che verranno stabilite».