Dormire “vicino” all’aeroporto di Berlino: recensione Moxy Berlin
Sono atterrato al BER, l’aeroporto di Berlino alle 22.15, uno degli ultimi voli e con l’aer0porto in chiusura, con tanto […]
Sono atterrato al BER, l’aeroporto di Berlino alle 22.15, uno degli ultimi voli e con l’aer0porto in chiusura, con tanto di porta in faccia al Burger King, fuori dagli arrivi.
In questo articolo:
Mi sono diretto alla coda dei taxi e qui mi sono sentito un pochino a casa tra abusivi alla caccia di clienti e lunga fila di persone in attesa di taxi che non arrivavano.
Dulcis infundo improperi del tassista che quando ha capito che andavo al Moxy, “subito” fuori dall’aeroporto, ha iniziato ad elencare tutti gli improperi che conosco in tedesco (e anche qualche altra lingua a me ingnota), però a differenza di quello che potrebbe accadere in Italia anzichè dirmi “scendi non spreco ore di attesa per portarti al T2” ha ingoiato la scheise e mi ha portato al Moxy.
Check-in
Sono arrivato giusto in tempo perchè dietro di me sono spuntati una decina di altri ospiti con i due addetti alla reception che però è anche bar e ristorante impegnati nel consueto multitasking che si vive in tutti i Moxy.
Non avendo avuto tempo di pranzare o cenare mentre facevo check-in ho ordinato anche una pizza al salame e senza nemmeno andare in camera mi sono fermato a mangiare.
La camera
Nulla da raccontare: questo è un Moxy di serie senza nulla di diverso e nessuna trasgressione al pacchetto base.
Letto queen, niente armadio o scrivania. Solo un piccolo tavolino e una poltrona inglobata nella struttura del letto e ovviamente l’immancabile schermo ultra wide.
Unica, piacevole, novità il primo pensierino di benvenuto, a mia memoria mai ricevuto in un moxy. Un bigliettino scritto a mano, due snack, un succo e una bottiglia di acqua.
Ovviamente anche il classico bagno di ordinanza con gli stessi dispenser e profumi che si trovano in Giappone come a Milano.
Gli spazi comuni
Il bello dei Moxy è quello che succede intorno al bancone della reception. Qui un gruppo di giovani tedeschi giocava a calcetto, altri lavoravano sul lungo tavolone dell’amicizia. Io mi sono piazzato sul tavolo appeso al soffitto a mangiarmi la pizza e rispondere a qualche mail.
Dalla parte opposta c’è una piccola zona business con postazioni da lavoro e anche un Mac a disposizione degli ospiti.
E’ sempre così, è ripetitivo certo, ma è una certezza. Un porto sicuro quando si viaggia e si ha bisogno di un letto dove dormire ed uno spazio dove lavorare in tranquillità prima di passare oltre.
Il difetto
Non tutte le ciambelle escono con il buco e qui il problema è l’assenza dello shuttle, optional fondamentale per questi hotel aeroportuali. Della mia esperienza in taxi ho raccontato, la mattina invece avrei voluto usare il servizio, ma l’hotel non lo offre o meglio indirizza sulle navette dei vicini parcheggi che vanno prentoate e pagate online.
Sistema scervellotico perchè entri sulla piattaforma per prenotare il parcheggio, ti devi registrare e non c’è una opzione “shuttle” ma il sistema capisce nel momento che metti le date della prenotazione che cosa vuoi. Morale della favola 30 minuti di sonno persi per capire il funzionamento e poi non riuscire a pagare.
In conclusione
Lo shuttle in questi hotel è importante come il materasso, se non c’è non va bene e non puoi avere la sufficienza. Anche perchè i passeggeri vanno e vengono a qualsiasi ora del giorno e della notte. Nel mio caso era un volo con Scoot da Berlino a Singapore via Atene, con check-out alle 7 del mattino.
Come al solito sono rimasto soddisfatto dell’hotel per meno di 70€ non si può chiedere di meglio se considero anche la promo Marriott che mi ha permesso di ottenere doppie notte qualificanti e 1000 punti bonus.
Pro
- Solito Moxy
Contro
- Manca lo shuttle