Una notte nel ‘trono’ di flydubai, il sedile top della compagnia emiratina: recensione del Bergamo-Dubai in Business
L’aeroporto di Bergamo Orio al Serio è il meno glamour dei tre scali che fanno riferimento a Milano quanto ad […]
L’aeroporto di Bergamo Orio al Serio è il meno glamour dei tre scali che fanno riferimento a Milano quanto ad area metropolitana. Certo, negli ultimi anni si è dato una bella rinfrescata con bei negozi e bar, si è notevolmente espanso rispetto a quello che era all’inizio degli anni Duemila e crescerà ancora negli anni a venire. Tuttavia resta ‘l’aeroporto delle low-cost’. E, per ragioni misteriose, ospita ormai da tempo una ‘colonia’ di homeless che di notte usano i marciapiedi all’esterno dell’aerostazione come dormitorio.
Perchè Dubai da Bergamo
In questo articolo:
- Specifiche
- Aeromobile:
- B737max
- Classe:
- Business
- Tratta:
- BGY - DXB
- Prezzo:
- press trip
- Prenota
Tuttavia, da poco più di un anno, al ‘Caravaggio International Airport’ è sbarcata flydubai, la compagnia aerea che 16 anni fa era nata come la ‘low-cost’ di Emirates, ma che oggi offre una Business Class dotata di sedili lie-flat e standard di comfort e amenities anche in Economy di alto livello. In più, collega Milano/Bergamo Orio al Serio con una delle destinazioni più glamour al mondo: Dubai.
I voli sono giornalieri, con il Bergamo-Dubai che decolla nel primo pomeriggio e arriva a Dubai in tarda serata. Ma fino ai primi di maggio c’erano anche tre frequenze settimanali notturne, con volo da Orio in tardissima serata che atterrava negli Emirati la mattina del giorno successivo. Dal 1 agosto i voli diventeranno due al giorno: uno diurno e uno notturno.
The Flight Club ha avuto l’occasione di testare entrambe le classi di viaggio grazie a un biglietto pagato dalla compagnia, che ci ha invitato alla più importante esposizione turistica del Medio Oriente, l’Arabian Travel Market, che si è tenuta come ogni anno a Dubai all’inizio del mese di maggio.
In aeroporto
Il giorno della partenza da Bergamo erano due i voli a disposizione, ma per testare davvero la Business di flydubai e i suoi sedili lie-flat ho scelto quello della sera, che ha un orario di partenza schedulato alle 23.20. Tra qualche anno un treno raggiungerà l’aeroporto bergamasco, ma per ora l’unica alternativa esistente per arrivarci da Milano è quella tra il bus in partenza dalla Stazione Centrale o l’auto privata. Dando un’occhiata al costo dei parcheggi in aeroporto ho scelto l’auto, raggiungendo Orio circa due ore prima della partenza del volo.
Oltrepassato l’accampamento di senzatetto che cinge a quell’ora buona parte del terminal, sono entrato in un salone partenze quasi deserto. Come deserti erano i tre banchi del check-in di flydubai, due dedicati alla Economy e uno alla Business. Mi sono comunque presentato a quest’ultimo e in meno di un minuto la mia valigia era in viaggio verso la stiva dell’aereo e la carta d’imbarco nelle mie mani.
La compagnia mi aveva riservato uno dei due migliori posti a bordo: il 2E (l’altro è il 2A), la versione di flydubai del classico ‘trono’, il sedile singolo che offre tanto spazio personale e il massimo della privacy.
Passato in un lampo il Fast Track ai controlli di sicurezza, mi sono un po’ attardato nel (quasi) nuovo duty free, avendo visto dagli schermi che il volo sarebbe partito con 20 minuti di ritardo.
Il flop della lounge
Così, mi sono presentato alla HelloSky Lounge poco prima delle 22.30, per scoprire che gli addetti alla sala avevano già fatto piazza pulita di tutta l’offerta di cibo e vini, lasciando a disposizione degli ospiti soft drinks, birre, e acqua (da prendere self-service dai frigoriferi) e dei grissini.
Una cosa assolutamente incomprensibile, visto che quello di flydubai è di gran lunga il volo più ‘prestigioso’ (e con una Business Class) tra quelli in partenza da Orio. Una cosa, se vogliamo, anche poco bergamasca, vista la dedizione al lavoro che la gente ha da queste parti. Ma tant’è: mezz’ora prima della chiusura prevista alle 23, la lounge, con le sue belle poltrone e luci, era stata ridotta, quanto a food & beverage, a un chiosco di bibite.
A bordo di fly
A venti minuti dall’orario di decollo ‘originale’, sono passato all’immigration e ho raggiunto il gate B4. L’imbarco è iniziato poco dopo. Una fila dedicata ai passeggeri di Business non c’era, ma solo una con la scritta ‘Priority’, ragion per cui mi sono trovato davanti famiglie con bambini (anch’esse ammesse nella fila) e la coda è durata qualche minuto.
A Orio gli aerei sono parcheggiati muso in avanti a poche decine di metri dal terminal e il Boeing 737 MAX 8 di flydubai era proprio di fronte al gate B4. Così, anziché con l’autobus, ho raggiunto il MAX a piedi. Lo scalo bergamasco, da alcuni anni, è stato dotato di alcuni jet bridges, ma io non li ho mai visti in uso e pare che anche un volo ‘premium’ come quello di flydubai non faccia eccezione.
A bordo di flydubai
Salita la scaletta anteriore, la sensazione di angustia che mi coglie ogni volta che salgo su un 737 mi ha preso anche questa volta, alleviata tuttavia in questo caso dalla vista di una cabina di Business Class piccola ma molto cool. Tre file soltanto, con la prima e la terza in configurazione 2-2 e la seconda, appunto, coi due ‘troni’, per un totale di appena dieci posti.
Per intenderci, la cabina e i sedili (i Thompson Vantage) sono gli stessi scelti dalla compagnia americana JetBlue per la sua Mint Class, la First Class dedicata ai voli domestic.
La poltrona di business class sul 737 di flydubai
La cosa che più colpisce del ‘trono’ di flydubai è la quantità di piani d’appoggio e di vani dove riporre gli oggetti.
Ci sono due ampie consolle ai due lati del sedile, un vano dove riporre le scarpe in basso-lato finestrino, un altro vano perfetto per lo smartphone, un Ipad o un libro all’altezza delle spalle sul lato opposto e un vero e proprio armadietto in cui riporre oggetti più voluminosi sempre nella parte superiore della consolle di sinistra, sulla quale sono posizionati anche i pulsanti per modificare la posizione del sedile e una luce da lettura.
Dietro le spalle c’è una presa USB-C ottima per ricaricare lo smartphone mentre è riposto nel vano poco distante, e una nicchia con una bottiglietta d’acqua minerale.
Una presa di corrente universale è piazzata sul lato anteriore in basso della consolle stessa.
All’interno del ‘guscio’ che unisce i due sedili di fronte è incastonato uno schermo per l’inflight entertainment da 15 pollici, che si può controllare touch o con un telecomando inserito accanto ai pulsanti con cui si muove il sedile.
La seduta è larga ma non larghissima, mentre il pitch (cioè la distanza dalla fila di posti davanti) è considerevole, come anche lo spazio dedicato a gambe e piedi.
Sul sedile ho trovato una busta di plastica grigia (davvero poco attraente) con all’interno le cuffie dell’IFE e un cuscino, ma non una coperta o un piumino e nemmeno un amenity kit. Il cuscino non era protetto da un involucro di cellophane.
Servizio a bordo di flydubai
Il servizio di bordo è iniziato con un’offerta di acqua o succhi. Ma io ho chiesto dello champagne che mi è stato portato insieme a un bicchiere d’acqua.
Dopo la chiusura delle porte, il pushback, la messa in moto dei motori e un rapidissimo rullaggio, siamo decollati che mancavano quindici minuti alla mezzanotte e con la sezione dell’IFE dedicata alla moving map che indicava 6 ore e 15 minuti di volo (dalla cabina di pilotaggio, a parte il ‘welcome onboard’ non era arrivato alcun messaggio circa rotta, meteo e tempo di volo).
Pochi minuti dopo, i due assistenti di volo dedicati alla piccola cabina di Business sono riapparsi distribuendo una salviettina calda e profumata, un piumino (questo sì avvolto in una busta di cellophane) e due piccoli menù, uno per il cibo e uno per i drink.
Ho chiesto al responsabile di cabina se ci fosse un amenity kit e lui mi ha risposto di no. Sorpreso, ho chiesto se almeno ci fossero le mascherine per gli occhi, ma lui ha scosso la testa spiegando che la compagnia non le fornisce. Subito dopo è tornato con (magra consolazione) una busta di cellophane contenente un paio di ciabattine.
Su otto che eravamo nella cabina di Business, abbiamo cenato solo in due (gli altri hanno preferito dormire subito dopo il decollo) e quindi il servizio è stato praticamente individuale, con ripetute offerte di pane, acqua e vino (quest’ultimo da me declinato dopo il primo bicchiere avendo già ingollato prima due bicchieri di champagne).
Food & Beverage
Per la cena, il menù offriva una garden salad per iniziare, seguita da tre opzioni: pollo servito con una salsa di pomodoro e basilico, verdure grigliate e patate gratin; paella con frutti di mare; lasagne alle spinaci. Per dolce una ‘red velvet cake’, che poi ho scoperto essere una torta di cioccolato e panna.
Ho scelto la Paella (nel pollo c’era l’aglio, che io non sopporto), accompagnata da un Sauvignon Blanc francese (l’unica altra alternativa, tra i vini, era uno Shiraz australiano). Per l’aperitivo ho chiesto dell’altro champagne (Pommery Brut Royal), che questa volta mi è stato versato dalla bottiglia, accompagnato da un sacchetto di frutta secca mista salata e da un pacchetto di patatine (niente ciotole o piattini).
Estratto il tavolino dalla consolle lato-corridoio e stesa una tovaglia di cotone bianca, il capo-cabina mi ha portato un vassoio su cui c’era tutto: l’insalata, la paella e il dolce. Per cui, per non lasciar raffreddare il riso, sono partito da quest’ultima, passando poi all’insalata e infine al dolce.
Devo dire che il riso era un po’ scotto (meglio, comunque, che duro da spaccare i denti), ma nella porzione c’era una dose generosa di quattro gamberi, diversi bocconcini di pesce e una capasanta. Il dolce non era male, ma un po’ troppo ‘pannoso’ per i miei gusti (e per quell’ora della notte).
Il capo cabina, vedendomi sveglio, mi ha chiesto se desiderassi qualcosa prima dell’atterraggio, spiegandomi tuttavia che flydubai non serve una vera colazione al termine dei suoi voli notturni, ma solo una bevanda calda accompagnata da uno snack. Ho chiesto un tè, che mi è stato portato con del latte, un gianduiotto e un chicken wrap (alle 7 del mattino anche no, grazie…).
Mentre all’orizzonte apparivano i grattacieli di Dubai avvolti in una foschia dovuta al caldo (all’arrivo alle 7.15 ora locale c’erano già 31 gradi), la cabina è stata preparata per l’atterraggio e le cinture allacciate. E dopo un’ampia virata a destra, abbiamo toccato terra per poi rullare a lungo verso il piazzale più settentrionale dello scalo.
IFE
Al ritiro del vassoio, le luci sono state abbassate in night mode e io mi sono messo a esplorare l’IFE. Con mia sorpresa, visto che la rotta più lunga volata da flydubai non supera le sette ore, ho trovato un sistema di intrattenimento davvero notevole, anche se non quanto il celebre Ice della ‘sorella maggiore Emirates’: circa 400 film, 350 dei quali occidentali, con 24 prime visioni, dodici delle quali doppiate anche in lingua italiana; una sezione audio con 150 album pop e rock, più altri di musica classica, jazz e araba; una sezione dedicata ai bambini con una cinquantina di cartoni animati; e due dozzine di giochi.
Con appena poco più di quattro ore all’atterraggio a Dubai, ho lasciato film e musica e per il volo (diurno) del ritorno, stendendo il letto in posizione quasi orizzontale e dedicandomi alla lettura di un libro, per poi scivolare nel sonno.
Tre ore e mezza più tardi sono stato svegliato dalla abbagliante luce che entrava dai finestrini (che nessuno dei passeggeri – me compreso – o dell’equipaggio si era preoccupato di abbassare). Devo dire che la modalità-letto del Thompson Vantage si è rivelata soddisfacente per lunghezza, spazio per le gambe e libertà di movimento, meno quanto a larghezza.
Aeroporto di Dubai, meglio al T3 che al T2
Flydubai ha un terminal tutto suo a Dubai, il T2, che si trova sul lato opposto a quello di Emirates rispetto alle piste. Ma è ormai ‘saturo’ e così una parte dei suoi voli, inclusi tutti quelli dall’Italia, si serve del Terminal 3 di Emirates.
Che è un grosso vantaggio per due motivi: chi debba proseguire su un volo Emirates (con cui flydubai ha codeshare su tutti i suoi voli e viceversa) verso la sua destinazione finale non deve cambiare terminal per prendere la coincidenza. E i passeggeri di Business hanno accesso alla lounge di Emirates al T3 che, con tutto il rispetto per la lounge di flyDubai al T2, è tutta un’altra cosa in termini di spazi, offerta di cibo e drinks e amenities.
L’unico inconveniente è il lungo transfer in bus dal parcheggio remoto agli arrivi del T3. Ma se lo fai comodamente seduto nelle poltrone a bordo del bus riservato che flydubai mette a disposizione dei suoi passeggeri di business, osservando da vicino la meraviglia degli A380 di Emirates, anche quello finisce per essere più un piacere che un disagio.
Perchè scegliere flydubai e non Emirates
- Può essere per il prezzo, se si paga il volo di tasca propria e in soldoni (non miglia): la sola andata Milano-Dubai con flydubai parte da 1.822 euro, contro i 2.652 euro che chiede Emirates, ossia 830 euro in meno.
- Detto questo, si può aggiungere che Bergamo è un aeroporto più facilmente e velocemente ‘navigabile’ di Malpensa
- Le operazioni di imbarco e sbarco su un 737 MAX sono assai più rapide di quelle di un A380 e che, quindi, al netto di ciò che si vive a bordo, l’esperienza complessiva di viaggio sia meno stressante.
- Si può anche aggiungere che una cabina da 10 posti sia sicuramente più intima di una da 70 e passa. E il servizio di bordo, con due assistenti di volo che si prendono cura di un massimo di dieci passeggeri, ne guadagna in attenzione anche ai dettagli.
In conclusione
L’esperienza di volo nella Business Class di flydubai non è paragonabile a quella che si vive nella stessa classe di Emirates volando tra Milano e Dubai. Lounge, fusoliera larga, sedile, opzioni del menu di cibo e bevande, qualità del cibo e bevande, sistema di intrattenimento sono tutti fattori a favore di Emirates. Ma flydubai può rappresentare una valida alternativa, con un’esperienza di volo più ‘rilassata’.
Pro
- La poltrona
- Servizio
Contro
- Niente amenity kit
- Niente colazione