Da Dubai a Bergamo in Economy con flydubai. Sedile, IFE, pasti: come si vola per 6 ore e mezza su un MAX
Dormire in un hotel nei pressi dell’aeroporto a Dubai ha pregi e difetti. Tra questi ultimi c’è la lontananza dal […]
Dormire in un hotel nei pressi dell’aeroporto a Dubai ha pregi e difetti. Tra questi ultimi c’è la lontananza dal Burj Khalifa e dalla zona circostante in cui la città vive fino a tarda ora e, ovviamente, la distanza dal mare. Ma se vi fermate 24 ore per un meeting di lavoro o tra un volo e un altro, un hotel con un po’ di verde e la piscina può bastare e tra questi il Le Meridien Dubai è sicuramente un’ottima scelta.
In questo articolo:
- Specifiche
- Aeromobile:
- B737
- Classe:
- Economy
- Tratta:
- DXB - BGY
- Prezzo:
- press trip
- Prenota
Se poi, come me, avete un volo poco dopo le 7 del mattino, stare letteralmente a pochi metri dall’aeroporto vi fa guadagnare una buona mezz’ora di sonno e azzera lo stress del transfer. Tornando a Milano dopo aver seguito la giornata inaugurale dell’Arabian Travel Market all’inizio di maggio, flydubai offriva un’unica opzione: il volo schedulato per le 7.20 con arrivo a Bergamo Orio al Serio alle 12.20.
Check-in al Terminal 3 di Emirates
Dormendo al Le Meridien, ho messo la sveglia alle 4.45 del mattino e preso un’auto mezz’ora più tardi. Dieci minuti dopo ero all’entrata del Terminal 3 dove, anziché all’alba, sembrava di stare a metà mattinata, tanta era la gente nel salone check-in. Al T3, Emirates e flydubai (e le compagnie che hanno un accordo di codeshare con loro come United Airlines e Air Canada) procedono all’accettazione dei passeggeri non volo per volo, come si fa quasi ovunque, ma per classe.
Dopo avermi fatto viaggiare in Business da Bergamo a Dubai un paio di giorni prima come ospite della compagnia all’Arabian Travel Market, flydubai mi aveva prenotato il ritorno in Economy, pur riservandomi uno dei migliori posti della cabina posteriore: il 6A. Ossia un posto in prima fila accanto al finestrino con spazio extra per le gambe.
Così, mi sono messo in coda presso una delle sei ‘isole’ a disposizione per i check-in della Economy nel salone principale (mentre i passeggeri di Business e First svolgono le operazioni di accettazione in un’area loro dedicata del terminal). Niente di drammatico: in dieci minuti ero al banco e due minuti dopo avevo valigia spedita e carta d’imbarco in mano.
L’immigration è stata ancora più veloce, grazie agli E-gates ai quali sono ammessi anche i passeggeri italiani. E, passati anche i controlli di sicurezza, mi sono rifocillato con cappuccino e brioche presso uno dei tantissimi bar che punteggiano il T3 prima di procedere verso il gate B3, situato all’estremità settentrionale dell’enorme edificio.
Quello per Milano/Bergamo è uno dei tanti voli che flydubai opera dal terminal che fino a pochi anni fa era utilizzato in esclusiva da Emirates perché il suo T2 (sul lato opposto rispetto alle due piste e dove la compagnia ha anche una sua lounge di Business) è ormai saturo.
Come molti sanno, lo sceicco Al Maktoum poche settimane fa ha ridato il via libera allo sviluppo dello scalo di Dubai World Central (una quarantina di km a sud della città) in un aeroporto da 35 miliardi di dollari e 260 milioni di passeggeri l’anno, che aprirà al traffico tra un decennio. Ma fino ad allora, tutti i voli resteranno al Dubai International.
Boarding con il bus
Arrivo al gate B3 proprio quando si accende la scritta in verde ‘boarding’. Dopo il controllo del passaporto e della carta d’imbarco, i passeggeri per Milano/Bergamo vengono fatti accomodare in un ampio salone con tantissimi posti a sedere e persino una toilette.
Dieci minuti dopo viene chiamato l’imbarco della Economy (i passeggeri di Business raggiungeranno l’aereo dopo, a bordo di un van vip loro dedicato) e attraverso due rampe di scale mobili raggiungiamo il bus interpista.
Com’era accaduto un paio di giorni prima, il viaggio dura una decina di minuti a zonzo tra frotte di A380 e B777 di Emirates. Uno spettacolo. Finché raggiungiamo il nostro Boeing 737 MAX 8 che, come tutti gli aerei di flydubai, non usa i jet bridge ed è parcheggiato in un enorme piazzale sul lato nord dello scalo.
Oltrepassando la porta del MAX mi imbatto nello stesso responsabile cabina che mi aveva ‘coccolato’ in Business Class durante il volo da Bergamo, che mi saluta calorosamente, mi regala una bottiglietta d’acqua e mi accompagna al mio posto.
La Economy del 737 MAX 8
In Economy la configurazione dei MAX di flydubai è la classica 3-3, con la prima fila e le due in corrispondenza delle uscite di emergenza alari che hanno più spazio per le gambe. Le tariffe prenotabili sono tre: ‘Lite’, che dà diritto al solo bagaglio a mano /7kg) e alla scelta gratuita del posto standard, ‘Value’ che aggiunge 30 kg di franchigia bagaglio da stiva e il pasto a bordo (che con la ‘Lite’ va invece prenotato online e costa 9 euro) e ‘Flex’ che consente anche il cambio prenotazione gratuito.
Scegliere uno dei posti con extra-legroom costa tra i 40 e i 48 euro, a seconda che si scelga la prima fila o quelle sulle uscite di emergenza, finestrino, corridoio o posto centrale.
E’ denaro ben speso, soprattutto se si seleziona la prima fila (la 6 nel caso dei MAX 8 a due cabine) perché la distanza tra il sedile e la parete che separa la Economy dalla Business è pressoché la stessa esistente tra le file di sedili in Business (anche se lì, ovviamente, c’è ulteriore spazio per le gambe grazie alla ‘nicchia’ che affonda all’interno del sedile anteriore).
Ogni posto ha uno schermo per l’IFE di 11,6 pollici. Ma l’inflight entertainment non è incluso nel prezzo del biglietto. O, almeno, lo è fintanto che ci si porta le proprie cuffiette (che devono essere compatibili con la presa) e ci si accontenta della sezione audio dell’IFE.
Se invece si vuole accedere ai contenuti video (film, serie tv, giochi), occorre strisciare la carta di credito nell’apposita ‘feritoria’ posta subito sotto lo schermo. Ci sono due ‘pacchetti’: uno da 10 euro che include serie e programmi tv e giochi, e uno da 20 euro che dà accesso ai film.
Il costo per avere accesso al pacchetto entertainment è di . euro. Come si può vedere, in Economy flydubai ha mantenuto la sua filosofia low-cost (formula con la quale aveva iniziato a volare nel 2009), laddove si può scegliere la tariffa ‘base’ (che qui dà comunque diritto alla scelta gratuita del posto) e poi costruirsi la propria esperienza di viaggio sulla base delle proprie necessità e preferenze.
Tornando alla ‘mia’ prima fila, lo spazio a disposizione per le gambe è tale per cui ho due interi finestrini tutti per me, dai quali godermi la vista.
Il tavolino si estrae dal bracciolo di destra, dove c’è anche il pulsante per reclinare il sedile. Una presa di corrente ‘convenzionale’ non c’è, ma sotto lo schermo dell’IFE c’è una porta USB-C con la quale si possono caricare il cellulare e gli altri dispositivi elettronici (la posizione dell’attacco, almeno nella prima fila, non è il massimo perché occorre estrarre il tavolino per fare in modo che il cellulare non resti ‘a penzoloni’).
Sul sedile non ci sono né un cuscino, né una coperta. Il poggiatesta è regolabile in altezza e ha due alette che, volendo dormire, si possono spingere molto verso l’interno, fino a una posizione in cui la testa è praticamente immobilizzata.
A colazione omelette e posate di metallo
Decolliamo che sono quasi le 8 del mattino e con un tempo di volo indicato in 6 ore e 35 minuti (anche in questo caso come all’andata, nessun messaggio al riguardo è arrivato dalla cabina di pilotaggio). Un’ora dopo viene servita la colazione, con scelta tra un’omelette e una ‘opzione vegetariana’ non meglio specificata.
Vado con la prima e mi vengono serviti due vassoi: uno contenente l’omelette accompagnata da patate, spinaci e salsicce di tacchino, l’altro con pane, yogurt, una macedonia di frutta fresca e una salviettina per le mani. In una busta di plastica ci sono sale, pepe, un tovagliolo di carta e, cosa notevole in Economy Class, posateria di metallo.
Non male, per nove euro. Il pasto è sicuramente molto abbondante e l’omelette si lascia mangiare. Il servizio si conclude con l’offerta di tè o caffè e con la consegna di una bottiglietta d’acqua.
C’è l’IFE ma non il wi-fi
L’IFE è, ovviamente, lo stesso della Business (non c’è wi-fi). Le successive quattro ore e mezza trascorrono tra uno dei film di italiano, un po’ di musica, qualche sonnellino figlio dell’alzataccia mattutina e un po’ di sguardi agli splendidi panorami dell’Iran prima e della Turchia, grazie alla bellissima giornata di sole che ci accompagna fino a Bergamo, dove atterro con qualche minuto di ritardo rispetto all’orario schedulato.
Sceso dalla scaletta, un bus interpista porta al salone arrivi di Orio, che negli ultimi anni è stato notevolmente ampliato.
E qui, rispetto a Malpensa, ci sono due indubbi ‘plus’: la velocità con cui arrivano le valigie (cinque minuti dal momento in cui raggiungo il nastro di riconsegna) e il fatto che la distanza da percorrere per uscire dall’aeroporto è ridottissima, tanto che meno di dieci minuti dopo aver ritirato il bagaglio ho già raggiunto la mia auto al parcheggio.
In conclusione
Il Boeing 737, anche nella sua ultima versione MAX, non è l’aereo più comodo per volare sul lungo raggio in Economy: c’è un solo corridoio, la cabina è più stretta di quella della famiglia Airbus e questo ricade sulla larghezza del sedile. Insomma, c’è il rischio di avvertire un po’ di claustrofobia. Per questo, aggiungere al costo del biglietto quei 40-50 euro a tratta per sedere in prima fila o in corrispondenza delle uscite di sicurezza, vale la spesa.
Pro
Contro
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