Mi hanno cancellato il volo per tornare in Italia, sono andato lo stesso in aeroporto e ho evitato il peggio
Immagina di essere pronto a andare in aeroporto al DCA di Washington per tornare in Italia via JFK, un volo […]

Immagina di essere pronto a andare in aeroporto al DCA di Washington per tornare in Italia via JFK, un volo che dura meno di 60 minuti e a 3 ore dalla partenza ricevi una notifica: “Volo cancellato”.
In questo articolo:
Non hai nemmeno il tempo di reagire che immediatamente ricevi una mail nel quale ti dicono che sei stato riprotetto e arriverai a Malpensa con 12 ore di ritardo. Non più alle 8 di sera ma alle 9 della mattina dopo.
Poi però scopri che per andare a JFK, da Washington non volerai diretto, ma sarai costretto a passare per il Nord Carolina e trascorrere una notte a Raleigh, la capitale dello stato e che l’itinerario è completamente stravolto e anzichè fare DCA/JFK, JFK/LHR, LHR/MXP, farai DCA/RDU, RDU/JFK e infine JFK/MXP e non volerai più con British Airways ma tutto con American Airlines.
Sembra tutto molto bello, ma c’è un però grosso come una casa. Devi confermare il tutto e tramite la APP e non ci riesci. Il call center di BA (che ha emesso il biglietto non risponde), il servizio viaggi di American Express è “addormentato” dato che in Italia sono le 2 del mattino e la segreteria di AA ti dice che l’attesa media è di oltre 2 ore per avere risposta.
A questo punto mi sono ricordato del racconto del nostro amico Stan e di quando, nel caos di Monaco, non ha fatto l’errore di aspettare e ha preso la decisione di andare in aeroporto per salvare il salvabile.
I fatti
Una tempesta estiva che si è abbattuta su New York ha costretto le compagnie a cancellare decine di voli e ne ha ritardato centinaia, se uniamo il tutto al periodo di altissima stagione riproteggere tre passeggeri in business class non era una cosa facile.
Tutto questo casino è avvenuto esattamente 36 ore prima lo scoppio del blackout totale che ha paralizzato il mondo, con il senno di poi siamo stati fortunatissimi. Avremmo rischiato di rimanere bloccati giorni.
In aeroporto quello che sono riuscito a capire è che l’unica possibilità di rientrare con il minimo ritardo, era la soluzione proposto da AA, peccato che senza confermare il cambio non avevamo la sicurezza che i nostri posti sarebbero rimasti li ad aspettarci.
Quando questi problemi capitano così vicini all’ora della partenza si generano anche delle comunicazioni errate come ad esempio BA che ci avvisava che a LHR il nostro volo per il Silvio Berlusconi sarebbe partito in ritardo, anche se noi non avevamo nemmeno ancora lasciato gli USA e non saremmo più passati da Londra.
Come mi sono comportato
Capito che avere assistenza da remoto sarebbe stato impossibile o troppo rischioso ho deciso di prendere un Lyft e approfittare del fatto che il Washington Reagan National Airport è dall’altra parte del Potomac, a 10 minuti o poco più dal nostro hotel.
Qui, quando sono arrivato, regnava la pace assoluta, non sembrava nemmeno una giornata nella quale erano stati cancellati più di 30 voli solo da parte di AA.
Il simpatico addetto mi ha guardato con la faccia di chi non ha mai visto una situazione del genere e mentre fuori spuntava uno spettacolare arcobaleno, proprio sulle code di alcuni aerei AA mi dice: “Figurati se devi passare per RDU per andare a JFK, ci penso io”.
Morale della favola non è stato facile nemmeno per lui riuscire a trovare una soluzione. Nel mentre mi ha raccontato della sua vacanza tra Roma, Firenze e le colline toscane e di come sua moglie non amasse l’Europa perchè “non c’è mai abbastanza aria condizionata”.
Dopo oltre 30 minuti mi dice “Quanto tempo ci mette la tua famiglia ad essere qui? Il volo di domani mattina da DCA a RDU sarà cancellato, se vuoi c’è un volo in ritardo stasera che partirà alle 21.50 anzichè alle 20.25. If they can make it this is the only way to fly to Italy tomorrow“.
Cosa puntualmente verificatasi e che abbiamo visto nei monitor la mattina seguente.
Era impossibile trovare 3 posti in business verso Malpensa fino a sabato, ovvero 3 giorni oltre la nostra data di rientro previsto, proprio a causa delle tante cancellazioni dovute al maltempo.
Morale della favola in meno di 20 minuti Marika e Bete erano in aeroporto, io sono riuscito a fare un salto veloce dentro la nuovissima Centurion Lounge e soprattutto siamo riusciti a prendere, in economy perchè non c’erano altri posti, il volo verso Raleigh.
In conclusione
Certo negli USA queste soluzioni sono molto più facili da gestire perchè, a differenza dell’Italia, il personale è nel 99% della compagnia e non di società terze come aeroporti e handling. Questo vuol dire che gli addetti hanno maggiore possibilità di mettersi in contatto con gli uffici giusti e soprattutto di mettere mano alla prenotazione, cosa che difficilmente accadrebbe in una situazione simile nel vecchio continente.
Anche la flessibilità che c’è nel trasporto aereo americano aiutata tantissimo in questi casi, in Italia o in Europa è generalmente tutto molto più igessato, per non parlare delle low-cost dove è tutto un mondo ancora meno aperto alla gestione di certe situazioni.
Sono sicuro che al 110% se mi fosse capitata la stessa situazione su un volo VCE/FCO, FCO/JFK non sarei riuscito a salvare l’itinerario e sarei finito in balia degli eventi, oppure mi sarei dovuto accontentare di un downgrade in economy.