Il paradiso in terra esiste, è ad Ubud e ci sono stato con la mia famiglia. Ecco il Mandapa, The Ritz Carlton Reserve
Una piccola premessa. Ho tenuto questa recensione gelosamente nel cassetto per mesi, quasi un anno. Non ero sicuro di volerla […]

Una piccola premessa. Ho tenuto questa recensione gelosamente nel cassetto per mesi, quasi un anno. Non ero sicuro di volerla condividere perchè certe esperienze non possono essere uguali per tutti, alla fine però ho deciso di pubblicarla, perchè non potevo tenere per me queste emozioni. Armati di pazienza, perchè non è una storia breve.
Eravamo già stati ad Ubud, 16 anni fa, questa volta non dovendo girovagare tra risaie e templi abbiamo invece scelto di soggiornare in una struttura unica, una struttura dove rilassarci e goderci al 100% la natura e la cultura Balinese.
In questo articolo:
Sapevamo già che saremmo usciti nel mondo reale solo ed unicamente per portare mia figlia a vedere la foresta delle scimmie. Per questo abbiamo scelto uno degli hotel più esclusivi e più incredibili di tutta l’isola. Inutile dire che mai mi sarei potuto permettere un soggiorno in una struttura di questo tipo se non fosse stato per i punti
Abbiamo così potuto vedere come è cambiata una delle località più famose al mondo dal 2000 ad oggi e devo dire che se il film The Beach ha “ucciso” località come Ko Phi Phi Le e Nui Bay, anche Ubud è stata “colpita” dal successo del film “Mangia, prega, ama” e non è più la stessa cosa.
La prenotazione
I Ritz Carlton Reserve sono una collezione di hotel all’interno dell’insegna principale che appartiene al gruppo Marriott . Sono solo sette hotel nel mondo, super esclusivi che alzano il già altissimo livello di quello che un RC normalmente offre ai propri ospiti.
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Quando questa insegna è stata creata non era possibile prenotare utilizzando i punti Bonvoy, una cosa simile a quello che accade con gli hotel Bvlgari, la più esclusiva delle insegne all’interno della famiglia Marriott e dove i benefici dello status sono ridotti.
Quando ho scoperto che, grazie ai punti, avrei potuto prenotare questa struttura non ho perso tempo e ho svuotato il salvadanaio, non avendo abbastanza punti sul conto o anche trasferito una manciata di punti dal mio account Membership rewards e mi sono assicurato due notti al costo di 98.000 punti cadauna.
Certo un prezzo non economico, un prezzo da struttura di altissimo livello, un prezzo con cui si può soggiornare alle Maldive e in altri hotel esclusivi in giro per il mondo, ma proprio di questo stiamo parlando questo è un hotel unico.
Per avere un termine di paragone sull’App Marriott, unico canale assieme al sito dove bisogna prenotare per ottenere punti e benefit relativi al soggiorno, le stesse due notti ci sarebbero costate 1600 € a notte una cifra fuori da ogni mio possibile budget ed è questo il motivo per cui il Barbone raccoglie punti in ogni possibile modalità. Questa è la classica location dove ha senso usare la strategia di comprare i punti, soprattutto quando ci sono promozioni che regalano anche il 100% dei punti, cosa abbastanza rara in Bonvoy dato che raramente si va oltre il 40%.
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Questo è un posto dove soggiornare 2 massimo 3 notti, non sono le Maldive dove resti 10 gg. Se non si hanno punti e si vuole soggiornare in questa struttura il mio consiglio è di farlo attraverso il programma Stars&Luminous.
Questo canale di vendita è pensato per chi vuole soggiornare nelle insegne di lusso della catena americana e permette di ottenere benefit importanti come upgrade di stanza, credito gratuito da spendere in struttura e colazione gratuita. Diciamo che una coppia che soggiorna in questo hotel grazie alla prenotazione tramite il team Exclusive di ACI Blueteam si garantisce centinaia di euro di risparmi e una vacanza migliore (oltre che tanti punti Bonvoy).
Location
Ci troviamo a una quindicina di minuti dal centro di Ubud, per chi non è mai stato a Bali siamo nel centro dell’isola, in chilometri non siamo molto distanti dalle spiagge più famose, ma il traffico è qualcosa di infernale e per arrivare qui dall’aeroporto bisogna mettere in conto almeno 90 minuti di viaggio.
L’hotel è un villaggio nascosto all’interno della vallata, o forse sarebbe meglio dire isolato, da tutto il caos che lo circonda. Sembra proprio di passare da un passaggio segreto, come il binario di Harry Potter.
Noi siamo arrivati usando un grab, ovvero l’equivalente asiatico di un uber, avremmo anche potuto usare il trasporto offerto dall’hotel, sicuramente più elegante e confortevole, ma ad un costo più che doppio rispetto a quello che abbiamo pagato. Ovviamente fondamentale avere connettività dati e io uso sempre e solo le eSim di Airalo che attivo in pochi click e che mi garantiscono di avere dati (e a volte anche voce) ogni volta che sono fuori dalla UE.
Ubud
Se hai letto il libro di memorie più venduto di Elizabeth Gilbert o se hai visto il film tratto dal libro con Julia Roberts “Mangia, prega, ama” sai benissimo cosa sia Ubud.
Hai visto le risaie, patrimonio dell’Unesco, e hai apprezzato la cultura e lo spirito che si respira ad Ubud, nel cuore dell’isola di Bali. #Spoileralert se vuoi prenotare la villa dove viveva la trovi su AirBnB.
L’arrivo
Come tutti i resort in Indonesia prima di accedere all’hotel bisogna passare un controllo di sicurezza, questo è un ricordo indelebile causato dagli attentati terroristici di inizio 2000, una volta passato il cancello si entra in un’altra dimensione, sembra come di aver passato lo Stargate.
Certo le aspettative erano alte, ma appena varcato l’ingresso sono stato travolto dalle emozioni, e non mi vergogno a dire che alla vista di questo spettacolo mi è venuta la pelle d’oca.
Quello che si apre davanti agli occhi è un paradiso. Arroccata sulla cima di un promontorio, la lobby offre una vista spettacolare dei favolosi terreni del resort che scendono a cascata lungo un ripido e lussureggiante pendio verso il sacro fiume Ayung.
Se alle Hawaii il benvenuto viene dato con la classica collana di fiori (o conchiglie) qui la cerimonia prevede che venga legato attorno al polso dell’ospite un braccialetto con i tre colori che rappresentano la cultura locale: bianco, nero e rosso i colori che rappresentano Dio, natura ed umanità.
Poco dopo ci è stato offerto un bicchiere e il classico asciugamanino per rinfrescarsi dalla calura. Non avrei mai voluto andarmene da quella terrazza era qualcosa di davvero indescrivibile.
Il resort
Il Mandapa Ritz-Carlton Reserve ha aperto nel 2014, è ispirato ad un villaggio balinese e offre un percorso sensoriale verso il benessere e la natura.
Tutte le aree pubbliche, gli alloggi e i percorsi pedonali circondano una magnifica risaia terrazzata, mantenuta da un gruppo di agricoltori locali.
Perfettamente in linea con quello che è il passato di Ubud, questa coltivazione consente agli ospiti di sperimentare i metodi antichi di piantare, raccogliere e curare questo alimento mentre si godono la colonna sonora naturale dell’acqua impetuosa del fiume Ayung e delle foglie mosse dal vento.
All’interno del resort c’è una secolare mandapa, che in sanscrito vuole dire tempio, dove gli ospiti possono non solo osservare rituali indù ma anche partecipare a celebrazioni spirituali e cerimonie che mirano a purificare il corpo, la mente e l’anima.
Check-in
Ad ogni ospite viene affidato ad un butler, un maggiordomo che si prenderà cura di tutte le necessità durante il soggiorno. E’ lui che accompagna in stanza, porta in giro per il resort, effettua il check-in.
Dato che siamo arrivati 2 ore prima di quello che avevamo comunicato il nostro maggiordomo non era ancora in servizio e quindi l’accoglienza e il check-in è stato svolto da una sua collega.
Dopo un giro, in golf car, per il resort siamo stati accompagnati nella nostra stanza. La struttura ha due tipologie di sistemazioni le 35 Suite (reserve e Mandapa) e le 25 Ville. La prenotazione con i punti era per una stanza “base” ovvero una Suite Reserve, purtroppo non abbiamo ricevuto nessun upgrade, ma forse è stato un bene.
Certo le ville hanno la piscina privata, ma sono ubicate o sulla sponda del fiume o nel mezzo della vallata. La nostra stanza invece era al terzo piano della palazzina più alta, quella che senza alcun dubbio aveva la vista migliore sul resort e sul tramonto.
Parola del barbone
Come sempre le mie recensioni sono oneste e sincere al 100%, non sono pagato da nessuno per scrivere quello che stai per leggere e ho pagato di tasca mia per soggiornare in questo hotel. E’ una cosa scontata, ma dato che questa non sarà una recensione come tutte le altre volevo ricordarlo. Buona lettura.
La suite
E’ la prima volta che ho difficoltà a descrivere una stanza, c’era tutto e questo è normale dato che siamo in un hotel (molto più che) 5 stelle, ma è il come era arredata ad averci lasciato senza parole.
Tutti gli spazi sono stati disegnati dal famoso designer d’interni Jeffrey Wilkes, gli interni sposano un’elegante architettura moderna con dettagli tradizionali balinese, rispecchiando il paesaggio e i templi intorno all’hotel offrendo un vero arredamento di lusso progettato per attirare i viaggiatori più esigenti del mondo.
Ogni elemento di design è ispirato alla natura e proveniente da fonti sostenibili, tutte le aree pubbliche e le camere presentano opere d’arte che raffigurano la cultura balinese e abbracciano il paesaggio circostante. Pareti di legno naturale, pavimenti in teak e arazzi disegnati sul posto e per questo unici al 100%.
C’è una cabina armadio enorme, qui dentro anche tutto il necessario per la vacanza. Borse, ciabatte, tappetini per lo yoga mattutino e molto altro.
Il bagno è grande come il salotto di casa mia e ha due lavandini in bambù, una roba mai vista prima in una camera d’hotel. Completa la dotazione un bagno con tavoletta giapponese di ultima generazione. Ha il sensore di prossimità che alza il coperchio quando ci si avvicina, la possibilità di impostare i preset in modo che ogni ospite possa memorizzare la temperatura dell’asse e dell’acqua, la pressine per i lavaggi e l’intensità degli spruzzi. Ci sono poi tutte le classiche funzioni e anche il pulsante per abbassare tavoletta e coperchio. Ed è impossibile non tirare lo sciacquone, perchè pensa a tutto il WC.
Al centro c’è una enorme vasca da bagno, con una bellissima zanzariera che cade dal soffitto. C’è anche una doccia matrimoniale. Essendo al terzo, ed ultimo piano, la nostra stanza aveva anche dei fantastici soffitti altissimi, tutto rigorosamente in legno e altro materiale naturale.
Da un lato il salotto, con il divano trasformato in letto per mia figlia.
Al centro una parete, di legno, che permetteva di separare leggermente i due ambienti con al centro la tv. TV posizionata su una parete mobile in grado di essere guardata dal salotto, dal letto o dalla vasca da bagno.
Il letto era una nuvola, i cuscini e le lenzuola come se mai fossero stati usati. Una roba mai vista.
Il mobile bar è una vera opera d’arte, fatto a mano da artigiani locali apposta per essere inserito in questa stanza, la suite 335.
Anche dal punto di vista tecnologico c’era tutto e tutto a portata di mano, compresi anche i pulsanti per spegnere tutte, ma proprio tutte le luci.
Una delle chicche era il terrazzino affacciato sulle risaie e con una vista da far invidia al miglior resort delle Maldive.
La natura
Quando ho scelto di prenotare in questa struttura l’ho fatto perchè volevo immergermi, insieme alla mia famiglia, in un contesto diverso anni luce dalla nostra quotidianità, volevo un posto lontano da tutti dove stare soli e disintossicarci da tutto lo stress della vita di tutti i giorni.
Le immagini della risaia al centro di questo resort mi hanno come ipnotizzato e tutta la vacanza è stata costruita attorno a questo soggiorno. Gli unici rumori che si sentono sono il fiume e gli attrezzi da lavoro degli addetti ai campi. niente altro.
Ah no ci sono anche le grida provenienti dal fiume, dove decine e decine di gommoni ogni giorno scorrono veloci trasportati dalla corrente, ma tutti quando passano davanti al Mandapa non possono che rimanere ammaliati dalla bellezza di questo luogo e qualcuno, troppo assorto finisce anche per volare in acqua.
L’attenzione per la sostenibilità ambientale è massima, dove possibile è stato usato legno locale, i prodotti per l’igiene personale sono naturali, gli spostamenti avvengono solo attraverso mezzi elettrici, tutti i rifiuti umidi sono trasformati in compost usato per coltivare i prodotti nell’orto dell’hotel.
La cerimonia della luna piena
La scelta dei giorni quando soggiornare in questo hotel non è stata casuale, abbiamo scelto proprio durante il cambio della luna. Il motivo era quello di partecipare alla cerimonia dentro il tempio assieme a turisti e local.
Inutile dire che come tutto il resto in questo resort è stata davvero una sensazione pazzesca.
La Piscina
Questa piscina la prossima volta che farò la classifica delle migliori prenotabili con i punti sarà, probabilmente, al primo posto. Pura poesia, incastonata nel verde delle risaie, in un silezio surreale.
Gli ospiti vengono viziati nell’esatto momento in cui mettono piede in piscina. Il personale aiuta a scegliere la sistemazione preferita, tra sdraio, lettini e pagode. La piscina è divisa in due, una è leggermente meno profonda ed è perfetta per i bambini.
Poi arriva il “kit di benvenuto” noce di cocco fresca, creme solari, asciugamani e frutta fresca.
Ogni ora il personale passa e offre agli ospiti piccoli finger food, tutto completamente gratis, dagli involtini primavera ai ghiaccioli di frutta fresca. E ogni giorno c’è una bevanda nuova sempre a disposizione di tutti.
Le coccole però non finiscono qui. Ogni tanto il personale passa ad offrire borse ghiacciate con cui rinfrescarsi.
Passano addirittura a pulire gli occhiali dal sudore.
Il kids club
Al centro del resort, sotto la risaia principale, c’è il kids club. Un capolavoro di architettura balinese tutto in bambù.
Mia figlia ha avuto la fortuna di essere l’unica bambina del resort durante il nostro soggiorno e tutti gli addetti erano a sua disposizione.
Niente playstation o diavolerie elettroniche. Solo scivoli (in bambù) giochi e contatto con la natura, animali compresi.
La Spa
Nel punto più remoto del resort c’è la SPA, inutile dire che qui siamo davvero nel pieno della cultura balinese. Uno dei più bei ricordi della vacanza ad inizio anni 2000 con Marika era proprio un massaggio che avevamo fatto qui ad Ubud.
Adesso il ricordo è praticamente un tatuaggio indelebile. La Spa è un piccolo santuario, costruito ai piedi della collina sulla riva del fiume. Qui c’è la zona con piscina, sauna e bagno turco. Assolutamente off limits per i bambini.
Poi ci sono le capanne dove vengono effettuati i massaggi che si affacciano sul fiume sacro.
Last but not least c’è la zona relax, dove gustarsi un te e godersi in silenzio il massaggio appena ricevuto.
Food & Beverage
Ambar è il ristorante fusion del resort, si trova in cima alla collina, e il singnificato del suo nome in sanscrito è proprio cielo, al tramonto è senza dubbio il posto migliore dove godersi la pace del luogo con un cocktail e il silenzio intorno
Noi qui abbiamo provato un pochino di tutto, dall’aragosta al caviale, dalle zuppe alla carne. Una cena da gustare con il palato e da ammirare con gli occhi, anche se eravamo già pieni da quello che ci circondava.
Kubu è il ristorante elegante del resort, normalmente non è il tipo di cucina che ci piace, ma volevamo assolutamente cenare sulla riva del fiume e quindi abbiamo provato anche questa cucina.
Propone sia menù degustazione, che alla carta, ad un prezzo da ristorante di New York, ma cucina non all’altezza di quelle che erano le promesse. Se paragonata a tutto il resto dell’hotel.
Personalmente l’unica nota, meno felice, di tutto il nostro soggiorno.
Il Pool bar è il classico ristorante che permette di magiare e bere mentre si è in piscina, come detto ci sono gli snack che arrivano in modalità continua e poi c’è un menù dove ordinare qualcosa da mangiare senza dover per forza andare al ristorante Sawah Terrace dove viene servita anche la colazione al mattino.
Anche qui tutto quello che abbiamo mangiato e bevuto ha superato le nostre più rosee aspettative, soprattutto i free snacks a getto continuo.
La colazione
Un capitolo a parte lo merita la colazione, perchè è qualcosa di gargantuesco sotto ogni aspetto.
Siamo nel cuore del resort, in mezzo al verde e nel silenzio più irreale. Non solo è un banchetto pantagruelico, ma è tutto perfettamente curato.
Dalla frutta fresca ai sapori locali, dal pesce al dolce. C’è tutto quello che si possa desiderare per colazione, ma anche pranzo e cena.
Per i pigri o gli indecisi c’è anche un menù dal quale ordinare piatti preparati al momento e se si ha voglia di qualcosa fuori dalla carta arriverà anche quello.
Anche qui, come in piscina, il personale passa e offre gusti e sapori da assaggiare e anche in questo caso bisogna assaggiare tutto per portarsi a casa il maggior numero di ricordi.
Servizio e spostamenti
Come detto dentro il resort si usano le piccole golf car elettriche, si chiama al telefono o si chiede ad un addetto e pochi minuti dopo si è in viaggio. Il resort offre anche il trasporto verso il centro di Ubud, a bordo di un mezzo molto panoramico, anche se non dotato di aria condizionata.
A lasciarci però estasiati è stato il personale, di ogni ordine e grado. A dimostrazione che non conta se paghi con i punti o con la carta di credito, sarai sempre trattato come un ospite speciale.
Ogni sera in camera trovavamo una nuova sorpresa, un dolce, una coccola, un messaggio o un regalino.
In conclusione
Pubblico questa recensione a distanza di 11 mesi, la pubblico perchè mi sono reso conto che con ogni persona che ho incontrato e con cui ho parlato di Bali sono finito per dire “devi andare al Mandapa” meglio ancora se ci vai usando i punti perchè sarai più ricco dentro e meno povero fuori.
Sono contentissimo di aver fatto questa esperienza con Marika e Bete, sono felice di aver vissuto questo sogno con loro visto che spesso con i viaggi che faccio non ho (quasi) nessuno con cui dividere i ricordi.

Pro
- Tutto
Contro
- Nessuno